La notizia è trapelata da fonti attendibili e pare proprio che si farà: Bimota avrà nuova vita grazie al colosso Kawasaki Heavy Industries.
SEMI-UFFICIALE La Kawasaki Heavy Industries Japan (non la filiale italiana) ha acquistato la Bimota dagli imprenditori svizzeri Marco Chiancianesi e Daniele Longoni; la notizia verrà ufficializzata nei prossimi giorni in una conferenza stampa. Questa è un’anticipazione rilasciata da Yesterbike, motoclub nato nel 2008 che riunisce tanti appassionati di moto d’epoca. La cifra pagata dal colosso nipponico non è nota, ma pare si tratti di alcuni milioni di euro.
CHI L’HA VISTA? L'ultima apparizione ufficiale della casa riminese risale all'Eicma 2015 quando venne presentata la Impeto, una naked motorizzata Ducati Diavel che, a detta degli ormai ex titolari, poteva essere allestita anche con un kit di parti speciali e perfino con un turbocompressore. Ma di quella moto nessuno ha mai saputo nulla: è rimasta in fase embrionale senza mai entrare in produzione. D’altra parte è noto che Chiancianesi con il suo socio e cognato Longoni avevano da tempo deciso di vendere la Bimota. Cosa che si è poi concretizzata in queste ultime settimane, ma senza che nulla fosse finora trapelato.
PARLANO LORO Yesterbike ha contattato alcuni personaggi legati a Bimota, primo fra tutti Virginio Ferrari che nel 1987 vinse il titolo mondiale della TT F1 in sella a una YB4. "Sono sorpreso - rivela Virginio, residente da tanti anni a Montecarlo dove ha un’avviata concessionaria MV Agusta - proprio non ne sapevo nulla, anche se forse c'era da aspettarselo. Da una parte sono felice che la Bimota possa tornare in auge dopo le tante disavventure societarie patite negli ultimi anni, ma dall'altra un po' mi dispiace perché anch'io avevo accarezzato l'idea di acquisirla mettendo insieme un pool di imprenditori. Tant'è che più di una volta avevo parlato con Marco Chiancianesi e lui stesso mi disse che c'erano delle trattative in corso, ma non pensavo certo che riuscisse a chiudere in tempi così brevi, tantomeno con un colosso come la Kawasaki. Insomma, sostanzialmente sono arrivato tardi e non ho fatto in tempo. Peccato".
Giuseppe Morri, fondatore della Bimota assieme al compianto Massimo Tamburini, raggiunto telefonicamente ha commentato come segue: "Non ho informazioni precise, ma sono voci che in questi ultimi giorni stanno girando insistentemente. Se l'acquisizione della Kawasaki si concretizzasse e tale notizia risultasse fondata ne sarei felice e orgoglioso, perché significherebbe che il marchio è stato più forte di chi lo ha gravemente danneggiato in questi ultimi 20 anni. Se m’interessa rientrare? Direi proprio di no. Ho 78 anni compiuti e la mia avventura in Bimota si è conclusa nel 1993. La Bimota è una mia creatura, pertanto mi auguro che riesca a essere rilanciata come merita. Per me sarebbe un’immensa gioia. Il mio cuore è sempre stato e sempre rimarrà in questo marchio".
NOMI GROSSI Da quanto si vocifera, ma su questo il condizionale è d'obbligo, alcuni importanti "ex" starebbero per rientrare a lavorare in una nuova unità industriale che sta sorgendo a Rimini, poco lontano dalla sede storica di via Giaccaglia. Tra questi si fa il nome dell'ingegner Pierluigi Marconi, il padre del progetto Tesi e anche di altri personaggi che in questi ultimi anni si sono succeduti con ruoli e compiti diversi in Bimota. Staremo a vedere, nel frattempo restiamo connessi…!
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