La Svart diventa finalmente una moto grossa e il motore a un solo pistone evolve nel molto più appetibile (per il mercato) bicilindrico parallelo di derivazione KTM 790. Il telaio è altrettanto simile all'austriaca ma, i contenuti estetici restano fedeli alla precedente versione monocilindrica, con il classico faro tondo anteriore e il look da cafè racer del futuro. Benchè sia quasi più coerente metterla a confronto con la sorella K, vogliamo capire come lo stile tipico delle Husky di nuova generazione sia stato mantenuto nel passaggio dalla piattaforma precedente a quella attuale. Rimane coerente? migliora o peggiora? Vediamolo insieme.
La bicilindrica è più "massiccia"
Il serbatoio che si allunga verso i fianchetti, il codino con sforme squadrate ma smussate e il muso con l'inconfondibile faro circolare. Le caratteristiche sono le medesime e queste basterebbero a far confondere i due modelli, se si va a guardare unicamente i dettagli.
Le proporzioni sono comunque molto differenti e vediamo come la nuova 801 sia più sviluppata in verticale, con il serbatoio alto che crea una "gobba" tipica dell'impostazione KTM Duke. Confrontando le fiancate, la 701 monocilindrica correva con una linea molto più piatta e coerente con le cafè racer di un tempo, un'impostazione che fa sentire il pilota più "sopra" e meno "dentro" la moto, come invece fa la nuova.
A livello di coerenza estetica ci siamo, senza dubbio, ma forse la 701 interpretava con più personalità le linee uniche del design Husqvarna, che vanno un po' a perdersi nella nuova versione bicilindrica, fin troppo simile alle sorelle di Mattighofen sia nell'impostazione ciclistica che nelle proporzioni sul taglio laterale e a 3/4.
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