Home

Test

Special

Scooter

Green

Turismo

Accessori

Abbigliamento

InMoto

LISTINO

Gilera Ferro: un riscatto mai arrivato

Il marchio Gilera si è lentamente spento negli ultimi anni e ha definitivamente chiuso la produzione nel 2020 con l'entrata in vigore della normativa Euro5. Una fine un po' triste e in sordina per un marchio glorioso, che ha provato a rinascere in modo prepotente diverse volte, l'ultima delle quali intorno all'inizio del millennio grazie a due progetti rimasti concept: la Supersport 600 e la Ferro. Oggi ci concentriamo su questa seconda moto, perchè la Ferro sarebbe dovuta essere la naked dei grandi numeri e del definitivo rilancio

Un modello fondamentale

Disegnata da Rodolfo Frascoli in coolaborazione con marabese, fu studiata per porsi sul mercato in modo trasversale come prodotto fuori dalle categorie che andavano forte in quegli anni. Aveva un motore bicilindrico a V di 90° da 850cc che si poneva a metà fra le allora popolarissime nude 600 e le maxi da 900/1000cc, e faceva debuttare per la prima volta un sistema di cambio automatico (un CVT a variazione continua con sequenziale elettronico), 10 anni prima del successo di Honda con il DCT.

All'EICMA 2003 venne accolta con grande entusiasmo, perchè arrivava due anni dopo la presentazione della Supersport 600 (che nel mentre, si sperava fosse in fase di preproduzione) e confermava l'interesse del Gruppo Piaggio - che detiene il marchio Gilera dal 1969 - nel riportare sul mercato moto il marchio dei due anelli, fin da troppi anni limitato alla sola produzione di scooter 50.

Rodolfo Frascoli, professione designer: "Pensare oggi a come saranno le moto tra 5 anni"