Nel 1970 il settore dei 50 da fuoristrada è in piena espansione e la Aprilia cala il suo asso con lo Scarabeo. Alla prima versione segue l’anno successivo una nuova versione “rivista e corretta” che, grazie ad un piccolo restyling dona al modello di quell’anno un look che farà innamorare migliaia di giovani. Rosso, con il serbatoio più snello e sagomato altezza delle ginocchia, nuove fiancatine portanumero e parafango posteriore “a codone” abbinato a quello anteriore “ a becco di gabbiano”. Il tutto in materiale plastico, che rappresentava quanto di più moderno si potesse immaginare all’epoca.
TECNICA SOPRAFFINA - Oltre ad un’estetica fresca e giovane lo Scarabeo vantava un palmares tecnico di alto livello: ruote grandi con entrambi i pneumatici tassellati, da 18” al posteriore e da 21” all’anteriore, quest’ultima con un mozzo in alluminio da 135 mm. Forcella teleidraulica Marzocchi con steli da 30 mm e ammortizzatori idraulici regolabili dello stesso marchio. Il telaio si presentava robusto e ben triangolato, con il cannotto di sterzo che lavorava su cuscinetti anziché su sfere e il motore che lo equipaggiava era il performante F. Morini Turbo Star a 5 rapporti con la nuova termica radiale (disponibile anche in versione 4 marce con termica standard).
CAMBIO DI CARATTERE - Bello e robusto, veniva per legge immesso sul mercato con il mortificante carburatore 14/12 (gli anni della scappatoia “Export” erano ormai tramontati) ma bastava sostituirlo con un Dell’Orto da 20 mm perchè la musica cambiasse radicalmente, e il mansueto ciclomotore si trasformasse in una vera piccola moto da Cross.