Si chiacchierava in una chat motociclistica delle moto che hanno portato innovazioni importanti, e del fatto che ultimamente le case si stanno livellando su modelli un po’ troppo analoghi uno all’altro.
Lo spunto è stato questo, che ha portato a un articolo che è un po’ anche una sofferenza: indicare le dieci moto che meritano di essere ricordate. Perché hanno portato svolte tecnologiche importanti, ma anche perché hanno segnato un’epoca, o aperto una strada. Solo dieci moto, e qui è la sofferenza. Perché abbiamo dovuto lasciarne fuori tante, tantissime! A cominciare dalle inglesi degli anni Cinquanta e Sessanta. Chi scrive aveva un debole per la BSA Rocket 3 di famiglia, sulla quale veniva portato dietro da bimbo. Ma se si parla di inglesi, come non citare la Triumph Bonneville T120 del 1959? Soprattutto considerando che un modello analogo (riprogettato) è tuttora a listino. Ok, ok, solo dieci moto, e niente trucchi per inserirne altre fuori classifica.
Torniamo alla nostra Top 10, per scoprire che gli anni Settanta e Ottanta sono stati prolifici di novità. Proprio lo spunto d’apertura dell’articolo. Appunto. Ma andiamo in ordine cronologico.
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1969 – Honda CB 750 Four
(Foto di Khaosaming)
Immancabile pietra miliare. In un mondo di bicilindriche spesso poco affidabili, la Honda dà il via a una disruption, lanciando una quattro in linea con l’avviamento elettrico che va forte, non perde olio, ha un impianto elettrico che funziona bene, richiede poca manutenzione e offre affidabilità. Da segnalare una novità importante nel panorama dell’epoca: la strumentazione vede gli aghi di tachimetro e contagiri privi di oscillazioni. Verrà subito seguita dalla Kawasaki, con la Z900. Poi arriveranno gli altri costruttori.
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