Una gran moto, nata abbastanza bene, superconveniente e ancora oggi assolutamente attuale e godibile, a patto di considerare che qualsiasi esemplare con 20 anni sul groppone, ha probabilmente bisogno di qualche manutenzione extra. Che si può tradurre in un aggiornamento e miglioramento dei pochi punti critici.
Le qualità della Suzuki SV650
Nel 1999 scrivevamo che questa Suzuki vantava il miglior bicilindrico della categoria. Dopo più di vent’anni questo v-twin 650 è ancora al vertice per potenza, coppia e consumi.
Nonostante due enormi Mikuni di 39 mm, solo in pista o guidando in montagna col contagiri costantemente in zona rossa si scende a 11-12 al litro. Guidando normalmente questa Suzuki è una moto da 20 al litro, con un economy run da 27 km/l!
Le SV650 costano davvero poco, soprattutto la prima versione col telaio in alluminio a travi semiovali (fino al 2002).
Dal 2003 la ciclistica è sempre in lega leggera a traliccio, pressofuso e più leggero di 3 kg, ma soprattutto col motore alimentato a iniezione (più potenza e coppia), e dalla versione 2008, l’ultima prima della parentesi Gladius, l’omologazione era aggiornata a Euro-3 grazie alla testata con doppia candela. Ne riparleremo.
Cosa serve oggi?
Prima di tutto le sospensioni, poi, se il motore è sempre stato eccezionale per prestazioni e affidabilità, potrebbe aver bisogno soltanto di qualche attenzione per la carburazione (in particolare nei modelli pre-2002) e manicotti del sistema di raffreddamento.
Successivamente va effettuata la completa ritaratura della forcella. Le sospensioni Kayaba non sono mai state adeguate alla bontà del motore e del telaio (addirittura in lega leggera!), la forcella, soprattutto, è troppo morbida per idraulica e precarico molla.
Una volta sistemate le sospensioni, per esaltare il potenziale della ciclistica e i quasi 70 CV alla ruota, due buone gomme sono sempre una scelta saggia.
La sostituzione delle molle è indispensabile con più robuste da 0,80 – 0,85 e persino 0,90. Per piloti leggeri possono bastare quelle da 0,80, per i più sportivi e pesanti meglio quelle da 0,90. La scelta intermedia è la più consigliabile.
Insieme alle molle è bene sostituire l’olio idraulico con uno più viscoso (spesso fornito con le molle). La lista della spesa si può estendere a un’ammortizzatore posteriore ma la revisione del suo Kayaba originale è l’alternativa più economica.
Per una naked che supera i 200 orari anche un piccolo cupolino aiuta notevolmente il comfort del pilota, ma per migliorare anche quello del passeggero c’è da prevedere una sella meglio imbottita.
Sul motore, a parte i kit per migliorare carburazione ed erogazione, e un attento controllo ai manicotti, si potrebbe migliorare la frizione montando le molle più robuste.
Infine, per le persone più basse di statura, si può abbassare la sella di 2-3 cm montando dei link regolabili alla sospensione posteriore.
I pregi
- Prestazioni elevate
- Maneggevolezza eccellente
- Affidabilità generale
I difetti
- Forcella troppo morbida
- Comfort passeggero
Le prestazioni dichiarate della Suzuki SV650
Potenza all’albero 51,5 kW a 9.000 giri/min; coppia all’albero 6,3 kgm a 7.400 giri/ min.
Prestazioni rilevate: potenza max alla ruota 67,99 CV a 9.000 giri/min.
Coppia: 6,21 kgm a 7.100 giri/min.
Velocità effettiva: 203,6 km/h.
Accelerazione 400 metri: 12”3 - 171,5 km/h.
Ripresa da 50 km/h 0-400 metri: 13”5 - 158,0 km/h.
Consumo extraurbano: 21,5 km/l.
Peso effettivo con 5 litri di carburante: 181,8 kg.