Miscelare il gusto per le linee del passato, la tradizione delle competizioni ed elementi spiccatamente moderni con contenuti innovativi appare una formula già complessa a dirsi, figuriamoci a farsi. Per Yamaha la ricetta invece esiste e si chiama Sport Heritage, una famiglia che si è sviluppata da quando nel 2016 è stata presentata proprio la prima XSR900, declinazione evocativa senza essere vintage della piattaforma MT. Ma se la prima XSR900 si presentava quasi come un adattamento tra lo scrambler e il café racer proprio della sorella naked, ora si è cambiato decisamente passo. Allo scorso EICMA a distanza di cinque anni la Casa di Iwata ha svelato una nuova generazione che dimostra, nella forma e nel contenuto, di avere le idee ancora più chiare e determinate. Ve l'avevamo già raccontata in questo articolo e in quest'altro vi abbiamo mostrato com'è cambiata. Ora l'abbiamo provata per un primo contatto in Toscana e siamo pronti ad assegnarle i voti del nostro consueto #SottoEsame: avrà meritato la lode?
XSR900: il design
A prima vista la XSR900 appare come una sportiva denudata. Potrebbe essere opera di un customizer e arrivare, perché no, direttamente da quegli anni Ottanta in cui le superbike giapponesi rappresentavano il non plus ultra a livello tecnico e francamente non avevano rivali. Il richiamo alle sportive dei tempi gloriosi non è affatto casuale e fa parte della volontà di enfatizzare su questo modello l'heritage del marchio, un patrimonio che nessun altro può spendere. Il bel telaio Deltabox - un marchio di fabbrica che celebra qui i suoi primi 40 anni ed è ancora in forma smagliante - è lasciato completamente in vista ed è vestito del minimo necessario ovvero un serbatoio e una sella. Eppure con così pochi elementi a disposizione in Yamaha sono riusciti a conferire alla XSR una forte personalità estetica. Bella? Brutta? In questi casi si dice che ha carattere. Sicuramente il merito maggiore è delle linee nette e dei volumi ben definiti del gruppo posteriore con la sella molto scavata e la parte riservata al passeggero che è in realtà un vero e proprio codino. Quanto sarebbe bello vederlo coperto da un guscio verniciato magari con tabella portanumero? L'ispirazione alle moto da gran premio è ancor più evidente nella bellissima colorazione Legend Blue con cerchi e foderi forcella dorati, un omaggio dichiarato alla 500 portata alla vittoria da Cristian Sarron. La XSR900 abbandona quindi i riferimenti forse un po' confusi agli anni Settanta e al mondo delle scrambler per riappropriarsi del vero dna Yamaha. Come tutti i caratteri forti richiede qualche tempo per essere assimilato, ma la direzione e il risultato sono a nostro avviso convincenti. Si poteva forse osare qualcosa di più nella parte frontale, dove il piccolo faro sembra un po' perdersi nel volume abbondante del telaio e con qualche artificio magari nascondere un po' di cavi in vista.
VOTO: 7
XSR900: i contenuti tecnici
Uno dei pezzi forti della nuova XSR900 - come del resto della MT-09 - è l'alto livello tecnico offerto nel suo insieme: elettronica sofisticata, ciclistica di ottimo livello e una potente meccanica compongono un pacchetto decisamente completo e appetibile. Il motore tre cilindri, salito a 890 cc, è stato alleggerito e la coppia ora è più corposa ai bassi regimi e sempre lineare anche nella mappatura più appuntita. Nonostante il castigo divino dell'Euro 5, guadagna 4 CV per arrivare ai 119 a 10.000 giri, una cifra da vera sportiva. La frizione è antisaltellamento e il cambio è elettronico e funziona perfettamente: chiudere il gas non è più un'opzione. Troviamo poi un'unità di misurazione inerziale IMU a 6 assi che è ancora più piccola e leggera che in passato. Agisce su un controllo di trazione "sensibile" alla piega, controllo di slittamento laterale SCS e anti-impennata LIF. L'ABS è (ovviamente) di tipo cornering. Tutto è personalizzabile attraverso i blocchetti al manubrio e il dashboard TFT da 3,5" a colori. A seconda delle condizioni si può scegliere tra 4 riding mode e di serie c'è anche il cruise control. Come per la MT-09, anche il telaio è ora più leggero di 1,7 kg e più rigido. Ma soprattutto ha il cannotto di sterzo posizionato 30 mm più in basso, un accorgimento che ha inciso positivamente sul feeling all'anteriore. Il forcellone invece è diverso. Sulla XSR viene montato quello della sorella Tracer, quindi più lungo rispetto a quello della MT-09. La scelta è derivata - come vedremo in seguito - dalla diversa impostazione di guida. La forcella KYB è completamente regolabile (e anticipiamo che ci è piaciuta). La lista si completa con l'impianto frenante Brembo dotato di pompa ad attacco radiale. In un quadro di così alto livello solo il monoammortizzatore non ci è parso all'altezza della squadra di cui fa parte impedendo di fatto al reparto di prendere il massimo dei voti.
VOTO: 9
XSR900: ergonomia e comfort
Se i contenuti tecnici e (spoileriamo) il piacere di guida rappresentano i punti di forza della nuova XSR900, il capitolo comfort è invece dove mostra il fianco a qualche critica. Niente di preoccupante: non si tratta certo di una moto pensata per lunghi viaggi o per essere in assoluto una moto comoda, quanto per divertire e appagare. Il pilota risulta molto inserito e questo è un bene. La sella si trova piuttosto in basso e arretrata comportando ad una guida più "sul posteriore" che è in effetti in linea con lo spirito delle hyper sport dei tempi gloriosi di cui sopra. E quindi ci sta, anche se porta a rimanere un po' protesi in avanti nonostante i risers cerchino di portare il manubrio verso il pilota. Insomma è proprio come una vecchia sportiva a cui hanno montato il manubrio alto, se vi ricordate c'è stato un periodo in cui si faceva. Poi hanno inventato le naked... In altre parole è una posizione più classica che moderna e va provata. L'imbottitura della sella però è decisamente scarsa e risulta dura dopo pochi chilometri. Il passeggero, poi, è meglio se non sale proprio. Certo se la serata è andata bene avete la possibilità di portare a casa la vostra preda grazie alla fibbia e alle pedane retrattili che si celano alla vista, ma se viaggiate spesso in due orientatevi altrove. Le pedane sono un po' alte e quindi si sta con le ginocchia piegate com'è normale visto l'indole sportiva della XSR900 e vista l'altezza della sella. Ad incidere negativamente poi sull'ergonomia ci mettiamo anche la leggibilità del dashboard: è posizionato molto in basso ed è un po' piccino perciò specie con il sole non si vede perfettamente. Gli specchietti bar-end poi non sono il massimo della praticità anche se, va detto, non vibrano.
VOTO: 6
XSR900: il piacere di guida
Non sconfortiamoci se la XSR900 non è ai vertici per quel che riguarda il... comfort. Basta ruotare la manetta del gas per ritrovare il sorriso. Non ci sono ON/OFF o strappi in nessuna mappatura e il tre cilindri è più in forma che mai. Specie ai bassi e medi regimi ci sembra decisamente migliore che in passato con una fluidità che invita anche a lasciare un rapporto lungo senza timore che manchi la spinta necessaria. Se solleticato riprende subito quota e ci esalta con un sound di aspirazione che è un evidente risultato di studi accurati. Anche la ciclistica ci sembra migliorata e si trova presto la confidenza necessaria ad entrare in piega con il gas in mano, senza timore. Precisa, maneggevole e allo stesso tempo più stabile, offre una gran trazione. Insomma, la XSR900 si guida un gran bene e l'imbarazzo, per così dire, per la posizione di guida un po' d'antan svanisce velocemente. La frenata è decisa e il comando anteriore è particolarmente reattivo: è bene tenerne conto se abbiamo poca esperienza.
VOTO: 9
XSR900: rapporto qualità/prezzo
La richiesta per la XSR900 è di 10.499 euro sia che la vogliate nella riuscitissima combinazione Legend Blue sia che la vogliate tutta nera, ovvero Midnight Black. Non è un prezzo da discount, ma non ci appare affatto una richiesta spropositata visti e considerati i contenuti messi in campo da Yamaha. Piacere di guida, elettronica, meccanica e ciclistica (con l'eccezione del mono posteriore) giustificano il prezzo. Certo ci sarebbe piaciuto dire che è anche comoda - sarebbe stata davvero la ciliegina sulla torta - o che il display si legge bene, ma alle volte nella vita bisogna accontentarsi, no? Beh, allora questo è un "signor accontentarsi".
VOTO: 8
XSR900: conclusione
Quando si supera la soglia dei 10 mila euro si inizia ad entrare in una zona di concorrenti molto agguerrite e anche diverse tra loro con prezzi che possono variare anche parecchio. Alcune hanno un'estetica più moderna o più classica o, ancora, più unanimamente accettata. Altre sono semplicemente più comode. Ma nessuna offre alla stessa cifra il piacere di guida e il pacchetto tecnico di questa Yamaha. Crediamo dunque che siano proprio queste concorrenti a dover temere la XSR più del contrario; e a temerla maggiormente, potrebbe essere proprio la sorella MT-09 con la quale ha sì target diversi ma talvolta sovrapponibili. La consigliamo perciò sia a chi vuole prestazioni sportive attuali ma non ama le linee spigolose delle hyper naked, sia a chi la moto se la vuole confezionare a propria immagine e somiglianza. Se poi oltre che alle curve del week-end si vogliono affrontare anche quelle di una bella pista, siamo certi che la XSR possa dare più di qualche soddisfazione.
VOTO MEDIO: 8