Ducati è da sempre maestra nel cesellare raffinati modelli orientati al racing e non poteva non proporre una versione più sofisticata e maggiormente orientata verso l’off road della DesertX. Anche con questa versione Rally non si smentisce. L’idea della Casa bolognese è quella di proporre qualcosa di più spinto e sicuramente di più caro, qualcosa in grado di dare grandi soddisfazioni sia all’occhio, sia a livello dinamico. Con questa moto Antoine Meò vince il prologo dell’Erzberg e fa cose strabilianti nel video di presentazione, nonostante tutto questa non è una moto per gareggiare. È fatta invece per accontentare chi voglia portarla in un fuori strada più spinto, godendo di un reparto sospensioni e di un'altra decina di componenti, che rappresentano lo stato dell’arte nel mondo delle big enduro.
Ducati DesertX Rally: Design
A livello di pura estetica e qualità dei particolari, già la versione base è notevole e qui si fa un ulteriore passo avanti. Quel cupolino col doppio faro anteriore e il plexi tagliato basso e molto verticale, hanno subito fatto innamorare tanti appassionati. Ora sotto quel faro appare un parafango alto, scelta esteticamente non conforme al gusto di tutti, ma obbligata per garantire funzionalità anche in caso di fango. Anche la sella in pezzo unico e molto piatta, modifica parecchio l’estetica, facendola ancor più simile ad una moto da competizione. Notevole anche la piastra paracoppa in carbonio forgiato, protettiva come sulla versione base, ma molto più leggera. Da notare pure le leve di cambio e freno posteriore in alluminio, ricavate dal pieno, entrambe con testina snodata.
Voto: 10
Ducati DesertX Rally: Contenuti tecnici e dotazioni
Questo decisamente è il piatto forte della Rally, in cui spiccano soprattutto le sospensioni, confrontabili con quelle di alto livello delle enduro specialistiche. La forcella KYB da 48 mm Ø e 250 mm di escursione, monta cartucce sigillate, ha due trattamenti per la scorrevolezza: Kashima sul fodero e DLC sullo stelo e presenta registri idraulici in compressione ed estensione. Anche il mono ammortizzatore, sempre KYB, con pistone da 46 mm Ø e 240 mm di escursione ruota, è ultra-regolabile, ha registri compressione alte e basse velocità, estensione e regolazione rapida del precarico. Il setting di forcella e ammortizzatore è stato profondamente curato da Ducati, alla ricerca del miglior rendimento per una moto da oltre 210 Kg. Pure i cerchi marchiati Takasago Excel hanno misure da specialistica, con canale da 2.15” l’anteriore e 4,00” il posteriore, di serie montano la camera d’aria e i Pirelli Scorpion Rally, ma sono anche adatti a mousse e pneumatici specialistici. È presente anche un raffinato ammortizzatore di sterzo Ohlins, montato sul lato superiore del cannotto per essere regolato anche durante la guida. Anche l’elettronica è stata personalizzata nelle mappe “Enduro” e “Rally”, che ora sono più permissive sul traction control. Tutto il resto è dato dalla solida base del modello standard, quindi telaio a traliccio in tubi, motore bicilindricoTesta Stretta 11° da 937 cc e 110 CV per 92 Nm. Diamo qualche misura: il peso dichiarato, a serbatoio vuoto, è di 211 kg (stimiamo circa 227 kg con i 21 litri di benzina), la sella è a 910 mm di altezza, mentre la luce a terra è di ben 280 mm.
Voto: 10.
Ducati DesertX Rally: Ergonomia e comfort
Sotto questo punto di vista, l’unico punto negativo è dovuto all’altezza della sella, gestibile su strada, ma che potrebbe mettere in difficoltà in off-road chi è sotto ai 180 mm di altezza. Una possibile soluzione, non molto felice dal lato dinamico della guida, potrebbe essere il montare la sella in due pezzi ribassata della versione base. Altezza sella a parte, sulla Rally tutto è esattamente al posto giusto per avere una posture ideale, sia su strada, sia in fuoristrada. Manubrio non troppo largo e abbastanza vicino per essere comodo ed efficiente, sella bella piatta e stretta per muoversi agilmente, ma allo stesso tempo comoda, pedane larghe e posizionate perfettamente per non stancare da seduti e per essere super efficaci da in piedi. Veramente non sapremmo cosa chiedere di più. Le vibrazioni sono quelle tipiche Ducati, presenti, ma per nulla fastidiose, anzi…
Voto: 9,5
Ducati DesertX Rally: Piacere di guida e fattore emozionale
Il forte sapore racing che immediatamente trasmette e il saperla vincitrice del prologo all’Erzberg, mi ha un po’ condizionato, facendomi aspettare una moto super performante in fuoristrada, una di quelle con cui guidare sempre a mille, in realtà non è proprio così. Alta e non esattamente leggera da gestire, già da ferma ti stupisce con una pazzesca scorrevolezza della forcella, quasi fosse una factory. Poi parti, inizi ad apprezzare il bel motore e il perfetto lavoro di tutti i comandi, elettronica compresa, noti che l’agilità in off-road non è il suo forte, ma è quella maledetta forcella a catalizzare la tua attenzione, perché lavora dannatamente bene. Si mangia qualunque asperità senza battere ciglio, dai piccoli sassetti piantati, alle buche scalinate, ai piccoli salti che incontri sul percorso, ed è amore al primo incontro. Il setting è un po’ morbido, specialmente per il mono, ma se non pretendi ritmi da gara, queste sospensioni sono dolci come la crema e forti come la roccia, perfette per dare pura gioia in fuoristrada. Anche su strada sono gradevoli, perché regalano grande comfort, nonostante la notevole escursione che genera maggiori trasferimenti di carico. Diciamo che un tassellato di tipo 50% strada e 50% off è l’ideale da montare per dare un senso pieno a questa moto, per cui su strada la guida non sarà mai troppo tirata. Buona ed efficace anche l’elettronica, ho sempre sfruttato i 2 riding mode da fuoristrada, risultati davvero efficaci, specialmente il “Rally” che dà una risposta al gas molto pronta, ma mai eccessiva
Voto: 8,5
Ducati DesertX Rally: Rapporto qualità prezzo
Qui c’è da discutere, perché la moto è indubbiamente di categoria premium e i 22.490 € f.c. che servono per portarsela a casa, se facciamo la somma dei costi dei vari componenti, ci stanno tutti. Così scatta il solito amletico dubbio, se partire dalla base per modificarla in autonomia, oppure prenderla “chiavi in mano” già fatta, pensata e collaudata. A voi la scelta e beato chi ha tanti soldi da spendere
Voto: 8
Ducati DesertX Rally: Conclusioni
Ci è piaciuta la DesertX Rally? Ci ha fatto godere alla guida? Ci piace vederla in garage o guardarla parcheggiata a bordo strada? A tutte questa domande possiamo rispondere con un sì assoluto. Certamente vale la tanta spesa, ma solo se siete sicuri spenderete con lei almeno la metà dei chilometri in fuoristrada, altrimenti perché spendere tanto di più per un modello che su strada rende qualcosa meno della versione base? Poi, se mi dite “al cuor non si comanda” avete perfettamente ragione!
Voto finale: 9,2