Sulle strade tra Cascais e Lisbona, a ridosso dell'Oceano Atlantico, abbiamo provato l'ultima crossover progettata da Suzuki , la GSX-S1000GX, una comoda e potente tuttofare progettata per i lunghi viaggi su asfalto ma anche per regalare divertimento nel misto.
COME è FATTA LA SUZUKI GSX-S1000GX
Sviluppata sulla base tecnica delle GSX-S1000 naked e GT, questa nuova maxi è spinta da un quattro cilindri in linea di accreditato di 999 cc accreditato di 152 CV e 106 Nm di coppia. Notevole il lavoro fatto in termini estetici e di ergonomia: il frontale alto, molto curato da un punto di vista aerodinamico, offre una protezione dall'aria elevata. Eccellente la triangolazione manubrio-sella-pedane che garantisce una posizione in sella naturale e confortevole, un plus sulle lunghe distanze e un vantaggio in termini di controllo del veicolo.
TECNOLOGIA
Completissima l'elettronica imperniata sul sistema Suzuki Advanced Electronic Suspensions (SAES) che impiega una forcella Hitachi Astemo (Showa) SFF-CA e un ammortizzatore posteriore BFRC-lite. Le sospensioni gestite elettronicamente adattano l’assetto in tempo reale alle condizioni del fondo e allo stile di guida del pilota. Il Suzuki Floating Ride Control (SFRC), interviene sui freni idraulici di forcella e mono, il Suzuki Velocity Dependent Control (SVDC) invece varia le logiche di smorzamento in base alla velocità con cui le sospensioni sono sollecitate. Il Suzuki Deceleration Damping Control (SDDC) funge da anti-dive, rendendo più graduale il trasferimento di carico sull’anteriore nelle frenate più decise.
Tre i riding mode preimpostati (Suzuki Drive Mode Selector Alpha, SDMS-α), a cui corrispondono altrettanti setting dell'erogazione del motore, del traction control e appunto della taratura idraulica delle sospensioni. Ogni parametro può essere comunque gestito manualmente ed essere personalizzato.
COME VA LA SUZUKI GSX-1000GX
La GSX-R1000GX si è rivelata una moto solida, ben fatta, molto stabile sui percorsi medio veloci. Nel misto stretto richiede invece un impegno psicofisico leggermente sopra alla media principalmente a causa di pneumatici studiati soprattutto per un utilizzo turistico e non particolarmente brillanti sul fronte dell'handling. Protagonista indiscusso di questa moto il propulsore, un'unità che non ha bisogno di molte presentazioni. Un dato su tutti: in sesta si può procedere a 1500 giri sul filo dei 30 km/h e poi riprendere il gas senza il minimo tentennamento.
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