Il desiderio di esplorare, scoprire nuovi luoghi e osservare nuovi orizzonti è insito nell'essere umano. E la moto, si sa, spesso è legata a parole come “avventura”, “scoperta” e “viaggio”.
Queste parole risuonano maggiormente se pensiamo alla richiesta di mercato degli ultimi anni, il segmento delle cosiddette “adventure” è, infatti, in gran proliferazione e la scelta di tanti ricade proprio su moto di questa tipologia.
Anche CFMOTO con la nuovissima 450MT è ora pronta a rispondere a quella fetta di mercato che riguarda soprattutto i novizi derosi di abbracciare questo mondo. E lo fa con una moto che dal design alle caratteristiche tecniche vuole strizzare l’occhio in maniera particolare all’utilizzo in fuoristrada. Una moto che per la sua specificità, forse, ancora mancava nella rosa delle piccole cilindrate.
Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo.
In coda trovate anche le risposte ad alcune delle domande che ci avete posto attraverso i social.
Sul prossimo numero di In Moto, invece, la prova completa con tanti approfondimenti esclusivi.
Indice:
- CFMOTO 450MT: DESIGN
- CFMOTO 450MT: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI
- CFMOTO 450MT: ERGONOMIA E COMFORT
- CFMOTO 450MT: EFFICACIA E PIACERE DI GUIDA
- CFMOTO 450MT: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO
- CFMOTO 450MT: CONCLUSIONI
CFMOTO 450MT: DESIGN
Il design è firmato KISKA e di prima occhiata possiamo subito notare che lo stile a cui si riferisce è quello tipico delle grosse adventure: un bel cupolino per la protezione aerodinamica, un serbatoio capiente, una sella unica a doppia altezza, delle sospensioni a lunga escursione e infine i classici cerchi da 21” e 18”.
Il vero carattere distintivo però parte dal faro e dai suoi lineamenti, lo troviamo sdoppiato alto-basso e diviso da una striscia led (la luce di posizione), che, con una linea sinuosa, accompagna l’occhio verso la parte laterale, dove si sviluppano di conseguenza le linee dei convogliatori e del serbatoio.
Segue poi il retrotreno con il telaietto che viene lasciato a vista e il porta pacchi nella parte terminale.
Il tutto conferisce alla moto un aspetto deciso, futuristico e snello che sicuramente potrà essere apprezzato da molti.
Le varianti cromatiche sono due: Tundra Grey e Zephyr Blue
VOTO: 9
CFMOTO 450MT: CONTENUTI TECNICI E DOTAZIONI
Il motore è lo stesso già utilizzato sulla CFMOTO 450SR e sulla 450NK, un bicilindrico frontemarcia da 449cc con quattro valvole per cilindro e fasatura a 270° che è in grado di erogare 42,2 CV a 8.500 giri e l’ottimo valore di coppia di 44 Nm a 6.500 giri.
Il telaio è realizzato in acciaio di alta qualità, lo stesso della KTM 790 Adventure, che grazie alle sue caratteristiche risulta contemporaneamente resistente e leggero. Da notare che la struttura è divisa in due parti differenti, la parte alta che ha la funzione portante assieme al motore, e la parte bassa, che può essere rimossa per facilitare la manutenzione e che funziona da elemento protettivo.
Le sospensioni KAYABA sono totalmente regolabili e vantano 200 mm di escursione sia all’anteriore che al posteriore. In particolare le forcelle hanno un diametro di 41Ø e possono essere regolate interamente dalla parte alta: compressione, estensione e precarico.
Il mono, che lavora su leveraggio progressivo, presenta, invece, solo la possibilità di regolare il precarico e l’estensione.
L’impianto frenante è firmato J.Juan e presenta un disco anteriore singolo da 320 mm con pinza a 4 pistoncini e un disco posteriore da 240 mm con pinza a un singolo pistoncino.
ABS e controllo di trazione sono, invece, gestiti da una piattaforma BOSH a doppio canale. ABS che è disinseribile solo per il freno posteriore e TCS che presenta solo le modalità on-off, non c’è quindi la possibilità di gestire il grado di intervento.
Non è possibile neanche selezionare differenti tipologie di riding mode ma, di questo non se ne sente la mancanza.
I cerchi sono a raggi incrociati con l'anteriore da 21" e il posteriore da 18" con pneumatici CST tubeless di serie e tassellatura al 70% strada e 30% fuoristrada.
Il serbatoio è capiente, arriva infatti a 17,5L con un range di autonomia dichiarato di almeno 350 km.
Il paramotore è offerto di serie e la luce a terra della moto è di 220 mm.
Passando alla plancia di comando troviamo una pratica presa usb / usb-c da 18w per poter caricare i propri dispositivi durante la marcia.
Salta poi subito all’occhio un ampio display TFT a colori da 5” dotato di connettività Bluetooth.
Inoltre grazie alla tecnologia di connessione OTA (Over The Air) è possibile effettuare in autonomia aggiornamenti di sistema e avere accesso a riding data, errori, diagnostica e altre informazioni registrate dalla moto.
Il tutto sarà accessibile tramite l’app dedicata CF MOTO RIDE APP.
VOTO: 8
CFMOTO 450MT: ERGONOMIA E COMFORT
Una volta seduti in sella si ha la sensazione di essere ben inseriti nella moto, i comandi risultano tutti al posto giusto e ho particolarmente apprezzato la posizione del pulsante per attivate e disattivare velocemente ABS e controllo di trazione. Nonostante le prime volte abbia urtato erroneamente il clacson, una volta prese le misure basta sporgere il pollice sinistro per qualche secondo ed è fatta. Operazione tra l’altro fattibile anche a moto in marcia.
L’altezza della sella a 820 mm agevola anche i più bassi nella gestione del baricentro e nelle manovre da fermo. Io per esempio, che sono alto circa 175 cm, non ho avuto problemi a girare la moto anche in spazi ridotti, grazie anche ad uno sterzo generoso e a un peso a secco dichiarato di 173 kg.
L’altezza ridotta tuttavia può rivelarsi anche un’arma a doppio taglio, infatti, pensando ad una lunga percorrenza l’angolo delle gambe sulle pedane risulta forse un po’ troppo accentuato. Problema però tranquillamente risolvibile con la sella dritta e rialzata disponibile come optional, in questo caso l’altezza sale a 870mm.
Anche in piedi sulle pedane la posizione di guida risulta ben azzeccata, permette una buona gestione del manubrio per non affaticare troppo le braccia e di spostare agilmente il peso durante la guida in off-road. Inoltre la forma del serbatoio che rimane più snella nella parte adiacente alla sella permette di stringere la moto con le gambe senza problemi finché si rimane in posizione centrale, in posizione avanzata, invece, si comincia a sentire maggiormente l’ingombro, ma direi che è del tutto comprensibile.
Inoltre prima di affrontare una guida in fuoristrada è possibile chiudere gli specchietti piegandoli su loro stessi, per evitare di danneggiarli o di urtarli durante la guida. Allo stesso modo è possibile regolare facilmente anche il cupolino tramite un pomello che possiamo ruotare anche durante la marcia. Il feedback del meccanismo risulta un po’ plasticoso, ma durante la giornata ha funzionato a dovere.
In posizione tutta alzata l’aria arriva circa a metà casco, la situazione però migliora accucciandosi leggermente, e in questo caso avvertendo solo qualche lieve turbolenza nella parte alta. Flusso d’aria che comunque ho trovato tutto sommato sempre abbastanza pulito.
Situazione ancora una volta risolvibile con l’acquisto del parabrezza maggiorato proposto come optional.
VOTO: 8
CFMOTO 450MT: EFFICACIA E PIACERE DI GUIDA
Pronti, via! Dopo un brevissimo tratto di asfalto approdiamo subito in un circuito in cui possiamo provare la moto in tre anelli differenti per lunghezza e difficoltà, dove i terreni variano dalla terra battuta, a qualche tratto di sasso piantato fino ad arrivare a molte parti di sabbia finissima, con saliscendi anche parecchio verticali e curve a gomito da affrontare con decisione.
L’umidità e il caldo mettono tutti subito a dura prova ma il circuito si rivela ottimale per testare la guida in fuoristrada.
A seguire abbiamo potuto provare la moto sia su asfalto sporco e rovinato che su tratti più ben tenuti in cui poter alzare maggiormente il ritmo. Non sono mancati poi i classici sterratoni semplici, qualche tratto boschivo più rotto e qualche piccolo guado.
Tornando alla moto, la prima cosa che si percepisce è una ciclistica davvero agile, i pesi sono bilanciati e la moto risulta subito facile e intuitiva da gestire. Sia in fuoristrada che su asfalto la prendi e la metti dove vuoi, l’anteriore è preciso ed efficace, dove pensi di voler passare lei va.
In percorrenza di curva bisogna però essere precisi con l’erogazione del gas, altrimenti si incorre in un effetto on-off del motore che può essere un po’ fastidioso. Può tornare utile, però, in fuoristrada per aver quel colpo netto ai bassi per permettere di affrontare meglio le asperità.
Il motore in generale offre un’erogazione e una trazione sempre costante, con dei bassi sufficientemente corposi che permettono di uscire dalle curve senza problemi, anche con la marcia sbagliata. Agli alti poi spinge forte, anche se pecca un po’ nell’allungo.
La rapportatura infatti risulta ottimale per l’utilizzo in fuoristrada, ma appena troppo corta per le lunghe percorrenze su asfalto, la velocità di comfort, infatti, è intorno ai 115 km/h.
Il consumo alla fine della giornata è stato di circa 5L/100km che non è per nulla male considerando che l’andatura non è stata esattamente costante.
Le sospensioni, invece, necessitano di qualche settaggio in più per risultare ottimali, in particolare la prima parte di escursione delle forcelle risulta troppo secca e le asperità non vengono copiate sempre al meglio. Di buono però c’è che risultano sufficientemente sostenute, durante la prova infatti non sono mai arrivato al fondo corsa.
Il mono, invece, risulta meno secco, anche se ho avuto subito la necessità di chiudere il registro del ritorno di qualche click per smorzare un po’ l’effetto di saltellamento del posteriore.
Infine parliamo dell’impianto frenate, il monodisco all’anteriore è sufficiente per gestire velocità e peso della moto, anche se nel complesso risulta poco modulabile. Ragion per cui in certe situazioni è necessario pinzare con maggiore decisione per arrestarsi.
Il freno posteriore invece risulta più modulabile e gestibile, e la posizione della leva è ben raggiungibile sia da seduto che in piedi.
In genarle possiamo dire che è una moto davvero di semplice utilizzo, che ti mette subito a tuo agio e che non gioca scherzi imprevisti. Capace di far divertire sia chi è alle prime armi che chi ha già una buona dimestichezza con questa tipologia di mezzo, a patto chiaramente di non andare a cercare le grandi performance, cosa che tra l’atro non ha nemmeno senso fare con un mezzo di questo genere.
VOTO: 8
CFMOTO 450MT: RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO
Una volta superato lo scoglio del pregiudizio legato ai prodotti cinesi ci si renderà subito conto che in CFMOTO l’intenzione è quella di mantenere alta la qualità costruttiva, certo, non siamo difronte a una moto di livello premium, ma non è nemmeno nelle ambizioni del marchio esserlo, almeno per ora.
La percezione è comunque quella di avere di fronte un prodotto curato nei dettagli, complice sicuramente anche un lavoro di R&D che si sviluppa in 4 diverse sedi sparse in giro per il mondo, un dialogo costante con KTM, che ricordiamo essere partner del marchio e un’attenta scelta di fornitori esterni per alcune delle componentistiche più importanti.
Sicuramente, come ho già fatto notare, ci sono degli aspetti migliorabili, ma che nel complesso, se consideriamo che il prezzo per la versione base sarà di 5.990€ franco concessionario, si può affermare che il rapporto qualità prezzo è sicuramente uno dei sui punti forti.
VOTO: 9
CFMOTO 450MT: CONCLUSIONI
Insomma la nuova proposta di CFMOTO convince, soprattutto se pensiamo al tipo di target a cui si vuole rivolgere, un “adventurer entry level” che abbia voglia di avere una valida compagna per affrontare nuove avventure, anche e soprattutto in fuoristrada.
La versatilità di utilizzo, la maneggevolezza e la sua semplicità, unita ad una buona componentistica e al suo prezzo competitivo la rendono sicuramente pronta a rendere soddisfatti i suoi futuri acquirenti.
VOTO FINALE: 8.5