Home

Test

Special

Scooter

Green

Turismo

Accessori

Abbigliamento

InMoto

LISTINO

Honda SH125i - SH150i ABS

Non si parla di restyling o nuove grafiche, ma di un SH completamente nuovo. Design rivisto, più sicurezza e un motore dai consumi ridottissimi. Il prezzo? Addirittura inferiore alla versione precedente     Se in passato alcune divinità potevano fare i miracoli, forse oggi ci riesce anche Honda . Facendo un passo indietro (un passo abbastanza lungo...) occorre ricordare che la prima versione dell’SH nacque nel 1984 e subito si conquistò l’apprezzamento del pubblico per la sua facilità di guida, le ruote alte e la pedana piatta. Lo scooter si è poi rivoluzionato negli anni proponendo versioni a 4 tempi di cilindrate superiori come il 125 e 150 nel 2001 e l’introduzione dell’iniezione elettronica nel 2005. In tutti questi anni si è guadagnato la fiducia del pubblico, del mercato e anche dei meccanici viste le sue doti dinamiche e di affidabilità. Cosa serviva migliorare? Forse nulla, direbbero le oltre 500.000 persone che solo in Italia l’hanno acquistato, invece la Honda ha pensato di rifare tutto, nel miglior modo possibile, andando ad ottimizzare gli aspetti estetici e tecnici, oltre a quelli di praticità e sicurezza. In queste nuove versioni 125 e 150 troviamo quindi una nuova linea, nuovi cerchi, un nuovo vano sottosella capace di contenere ora un casco integrale (rarissimo in uno scooter a ruote alte) e un ulteriore vano “svuota-tasche” nello scudo anteriore. Per la sicurezza di guida è fornito di serie con l’ABS a due canali al posto della precedente frenata combinata CBS, mentre il motore, derivato dall’innovativa unità che equipaggia il PCX, è ottimizzato per ridurre i consumi e dotato del sistema Start&Stop. Infine, l’SH è ora dotato di serie di doppio cavalletto (laterale e centrale), di bauletto in tinta, dei paramani e del parabrezza. Tutto quello che si poteva fare per farlo apprezzare ancora maggiormente è stato fatto, e la cosa incredibile e quasi “miracolosa” è che il prezzo si è addirittura abbassato, fissandosi ora in 3.050 Euro per il 125 cm³ e 3.200 Euro per il 150 cm³. DA FERMO Visto il grande apprezzamento del pubblico italiano nei confronti dell’SH, e visto che per il mercato europeo sarà Atessa la sede per il suo assemblaggio, anche il suo nuovo look è frutto di una selezionata ricerca tra i vari centri stile, che ha portato la realizzazione definitiva grazie allo sketch firmato da Maurizio Carbonara. Il tratto più tangibile di questo nuovo design è sicuramente lo scudo, modernissimo e caratterizzato da una fessura romboidale superiore che spicca nella nuova nervatura, sotto invece sono state disegnate le nuovissime luci di posizione che creano un effetto notturno davvero singolare con 4 strisce luminose che scendono verso la modanatura cromata più in basso. Anche il fanale sul manubrio ha una forma appuntita e moderna ed è impreziosito con la copertura della lampada alogena dove è stata incisa la sigla SH. Il manubrio ha una forma modernissima che abbina un carattere pungente delle linee laterali al vetro invece ricurvo che protegge la strumentazione dove sono stati sistemati gli strumenti. Anche il gruppo ottico posteriore è stato rivisto e ridisegnato, la sua forma è molto appuntita e si accoppia perfettamente con le forme leggermente spigolose dei fianchetti laterali, la luce di posizione è ora caratterizzata da due accattivanti triangoli posti agli estremi, mentre quella di arresto rimane centrale. IN SELLA Il primo approccio nel sollevarlo dal cavalletto fa notare come sia compatto e leggero da manovrare, infatti tra l’altro è stato contenuto anche il peso (circa 135 kg in ordine di marcia). La seduta risulta ben sostenuta con la sella sagomata in modo da permettere facilmente la distensione delle gambe per l’appoggio a terra (grazie a un’altezza di 799 mm), e anche il manubrio permette una posizione delle braccia non troppo ampia e all’altezza giusta per quasi tutte le stature. L’abitabilità ottenuta dalla nuova forma sinuosa dello scudo è massima, permettendo anche a chi ha le gambe abbastanza lunghe di non avere intralci in nessuna posizione, inoltre, grazie allo spostamento del radiatore di raffreddamento direttamente sul motore, è stato possibile ricavare un pratico anche se piccolo portaoggetti anteriore che nelle precedenti versioni mancava. Tra le caratteristiche volte a migliorarne l’utilizzo, è presente un nuovo blocchetto di accensione dove la chiave, utilizzabile anche per il bauletto di serie, ha alla sua estremità una sagoma che permette di occultare il foro della serratura come deterrente per malintenzionati. Sempre dal blocchetto di accensione ora si comanda anche l’apertura della sella con un pulsante. Essendo un progetto tutto nuovo, anche il telaio tubolare in acciaio è stato riprogettato sia in funzione del nuovo vano sottosella che del nuovo motore, la rigidità è stata aumentata nonostante la struttura sia rimasta di tipo monoculla sdoppiata inferiore che favorisce la precisione di guida e la stabilità. Le sospensioni, ben tarate e ulteriormente personalizzabili nel precarico al posteriore, facilitano l’inserimento in curva che risulta sempre intuitivo e veloce. Ma la vera svolta nella guida dell’SH è il propulsore dove efficienza dei consumi, riduzione delle vibrazioni e compattezza sono state le direttive principali per lo sviluppo, e, congiunte all’utilizzo del sistema Start&Stop, fanno vivere il traffico della città in modo totalmente diverso. Il sistema infatti prevede lo spegnimento del motore dopo 3 secondi di inattività, classico delle pause al semaforo, per poi riaccendersi al ruotare della manopola dell’acceleratore. Questa modalità, già vista sul PCX, rende la guida nel traffico decisamente più silenziosa, meno inquinante, con minor calore sviluppato dal motore e soprattutto con risparmi di carburante tangibili. L’erogazione è lineare e progressiva grazie alla ottimizzata trasmissione con variatore automatico e frizione centrifuga a secco, e le vibrazioni sono praticamente impercettibili anche a velocità sostenute. Ulteriore nota di merito va alla frenata, dove l’ABS di ultima generazione su due canali sfrutta i sensori sulle due ruote gestendone la frenata in modo indipendente per evitarne il bloccaggio: sulle pavimentazioni spesso scivolose delle città questo permette di fare la differenza in fatto di sicurezza.