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Itinerari moto: 10 luoghi incredibili da scoprire in off-road

L'Italia è un Paese unico sotto molteplici punti di vista, uno dei quali è sicuramente la ricchezza esagerata di POI, i famosi “Point Of Interest” che affollano le mappe delle app di navigazione. Provate ad azionarli, ad esempio, su Osmand, una delle più famose. Saranno talmente tanti da rendere quasi impossibile decifrare il percorso. E se molte di queste attrazioni artistiche, architettoniche o naturali – sono tutto sommato famose, tantissime altre, soprattutto quelle raggiungibili attraverso percorsi non asfaltati, sono per lo più sconosciute. Clamorosamente, sconosciute. La selezione che segue ve ne propone 10.

ALTA VIA DEL SALE

Partiamo subito con uno dei suggerimenti che sicuramente non ha bisogno di presentazioni, la spettacolare strada bianca ex-militare che collega le Alpi Piemontesi e Francesi al Mare Ligure: l’Alta Via del Sale. Un percorso che corre in quota fino a raggiungere i 2100 metri d’altezza lungo il confine tra Italia e Francia regalando vedute e sce- nari di montagna a dir poco sorprendenti. Il tracciato, lungo in totale 30 km, si distende interamente su fondo naturale collegando Limone Piemonte, in provincia di Cuneo, a Monesi di Triora, in Liguria. Il transito è aperto nei mesi estivi, dopo lo scioglimento delle nevi, ed in autunno a pedoni, ciclisti e mezzi a motore (ad eccezione di alcuni giorni della settimana in cui la Via del Sale è riservata a soli pedoni e ciclisti). Il prezzo del biglietto (sono limitati e vanno prenotati per tempo sul sito ufficiale altaviadelsale.com) per le moto è di 15 euro. E credeteci, li vale tutti!

LA TRANS-LESSINIA

LA provinciale SP14 della Trans-Lessinia, in Veneto, è caratterizzata da un tratto di circa 10 km di strada bianca aperta al traffico veicolare, semplice da percorrere. Se fosse tutto qui, non ci sarebbe nulla di particolare; ma basta per- correre qualche tratto per rimanere folgorati dai panorami sul Monte Carega e il gruppo delle piccole Dolomiti. L’intera zona è ricca di pittoresche malghe, un tempo caserme o caseifici tradizionali, oggi trasformate in punti di ristoro. Da località San Giorgio si raggiunge velocemente Passo del Branchetto da dove svoltare verso il Rifugio Bocca di Selva. Da qui, in breve, la strada diventa sterrata, toccando Rifugio Podestaria, fino a Malga Lessinia, oltre la quale si avanza alla volta del Passo Fit- tanze su strada asfaltata. Assicuratevi di avere tanta memoria libera sullo smartphone o nella scheda della fotocamera!

I CASONI DI ROMAGNA

Ecco invece una chicca per chi, arrampicandosi al Passo della Raticosa, volesse godersi un po’ di fuoristrada e regalarsi una giornata in moto diversa e alternativa: una strada carrabile panoramica, adatta anche alle enduro più pesanti, che corre quasi tutta sul crinale della montagna, nota come “I Casoni di Romagna”. Per chi proviene da Bologna, dopo aver toccato Bi- sano, la si imbocca percorrendo la strada provinciale 35. Uno sterratore che gira tra le pale eoliche, intersecato da numerose deviazioni tutte adatte ad un off-road leggero, perfette per esplorare la zona e godere dei panorami circostanti. Dopodichè, riconquistato l’asfalto, il Passo della Raticosa, a pochi chi- lometri di distanza, è uno di quei luoghi dove fuggire sempre con piacere. Una sosta al celebre Chalet a 968 metri d’altezza e via, verso nuove avventure.

LA MADONNA DI VITALETA

Un punto panoramico, lungo la strada che congiunge Pienza e San Quirico, in Val d’Orcia, permette di godere una splendida veduta sulla Cappella della Madonna di Vitaleta immersa in uno scenario morbido e surreale tra le colline. Forse una delle “cartoline” più famose di tutta la Toscana. Ma per chi, oltre alla veduta, volesse godersi cotanta bellezza anche dal vivo, l’unica possibilità è raggiungerla percorrendo un lungo (e piacevole) sterratone tra i campi, fino al parcheggio da dove poi proseguire a piedi. Incorniciata dai cipressi, è stata edificata sull’ampliamento di una struttura più antica e la sua notorietà inizia nel lontano 1553, quando al suo interno fu inserita una famosa statua della Vergine di Andrea della Rob- bia, in seguito trasferita nella Chiesa Collegiata di San Quirico d’Orcia. Una fusione unica tra arte, architettura e paesaggio, che affascina chiunque passi di qui.

SANTA MARIA DEL PIANO

Ecco un classico esempio di luogo più o meno perduto. Nel senso che, se non lo sai, difficilmente ci finisci. Ed è un vero peccato! Perchè l’Abbazia di Santa Maria del Piano nei pressi di Orvinio, in provincia di Rieti, nascosta tra le valli dei Monti Lucretili, lascia senza parole quando ci si ritrova al suo cospetto. In posizione un po' impervia, raggiungibile solo attraverso strade sterrate, secondo la tradizione fu fatta edificare nel lontano 817 d.C da Carlo Magno, come ex voto alla Madonna per la vittoria contro i Saraceni nella piana di Pozzaglia. Oggi le rovine, in perenne lotta con la vegetazione circostante, possono essere visitate liberamente, senza controlli o limitazioni d'accesso. Sorvegliate dal suggestivo campanile a pianta quadrata alto circa 20 metri, si possono ammirare le mura della struttura, la facciata, le piante degli alloggi e parte dell'abside. In altri paesi, posti così, diventano monumento nazionale.

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