        La Vyrus, al di l&agrave; di facili battute dovute al periodo, &egrave; una piccola realt&agrave; della Terra dei Motori, nata a due passi dal circuito di Misano e dalla Bimota, altra eccellenza locale a cui il fondatore Ascanio Rodorigo deve molto, perch&egrave; questa storia parte proprio da una Bimota Tesi 1D in cerca di cure rinvigorenti. L'inizio in Bimota e la nascita della prima Vyrus  Nacque tutto alla Bimota perch&egrave; Ascanio era un tecnico dedito allo sviluppo delle nuove moto, e la Tesi 1D era - fra i progetti a cui ha lavorato - il suo chiodo fisso. Conclusa la parentesi in azienda, infatti, decise di fondare la ARP, che sta per Ascanio Rodorigo Preparazioni, realizzando una special su base 1D davvero pompata e vittima di un "engine swap" che ha portato all'installazione del motore Ducati DesmoQuattro a liquido derivato dalla Superbike in luogo del pi&ugrave; placido DesmoDue raffreddato ad aria della moto di serie. Non cambiava invece il rivoluzionario schema di telaio a omega e forcellone anteriore che &egrave; la vera particolarit&agrave; della Tesa. Il progetto Tesi di ARP conquist&ograve; le pagine delle riviste internazionali e si decisev di fare un salto oltre l'ostacolo, facendo nascere la Vyrus Divisione Motori, ovvero quella realt&agrave; che avrebbe portato le special su base Bimota Tesi con motore da Superbike a una piccola ed esclusiva produzione in serie. Le idee erano chiare e le mani abili, per questo nel 2002 venne presentata la Vyrus 984 C3 2V, una moto rivoluzionaria per estetica e tecnologia, che riprendeva l'anima della Tesi originaria e la proiettava nel futuro.&nbsp; Bimota e Vyrus lavorano assieme A questa moto successe nel 2005 la Vyrus 985 C3 4V, questa volta con motore Testastretta DesmoQuattro della Superbike di Borgo Panigale. Dopo un accordo con Bimota, la versione DesmoDue venne ribrandizzata Bimota Tesi 2D ed entrambe le moto vennero vendute nel 2006 e 2007 in parallelo, a seconda della richiesta del cliente per una moto ad aria o a liquido. Entrambe furono un piccolo successo, vendute in tutte le (poche) unit&agrave; costruite. Negli anni seguenti, Bimota si concentr&ograve; sul progetto Tesi 3D a sviluppo interamente interno, mentre Ascanio continu&ograve; a produrre la sua bomba iperleggera, ma con motore 999 e si tolse anche qualche soddisfazione facendola correre (e vincere) in vari campionati internazionali. Il "virus" delle competizioni, Ascanio, l'ha sempre avuto e il fine ultimo di tutte le sue moto &egrave; sempre stato proprio l'uso estremo in pista, con moto ottimizzate per performare al meglio in contesti estremi. Nel 2009, addirittura, venne realizzata una Vyrus 987 C3 4V&nbsp;con motore 1098 anabolizzato dalla sovralimentazione e da tantissimo carbonio. Questo &egrave; stato l'apice dello sviluppo della Vyrus "Serie 9" 986 Moto2 e Alyen  Negli anni seguenti, Ascanio venne infettato dal virus Moto2 e nel 2015 al Motor Bike Expo mostr&ograve; al mondo la 986 Moto2, una moto da gara con l'ormai immancabile forcellone anteriore ma con tutte le carte in regola per partecipare alla categoria 600 mondiale, quindi anche col motore CBR600RR. Era una moto tanto bella quanto strana, lontana anni luce dai prototipi della Moto2, ma leggerissima (addirittura troppo, secondo il regolamento del campionato) e cattiva. Ne venne prodotto anche qualche modello stradale su specifica richiesta.&nbsp; Da quegli anni in poi, di Vyrus non si parl&ograve; pi&ugrave; tanto, bench&egrave; in atelier a Rimini nessuno si sia mai fermato. E' stato solo di recente - nel 2020 - che Rodorigo ha deciso di stupire di nuovo tutti con effetti speciali, presentando la sua Alyen, una stranissima power naked con una versione futuristica dello schema telaio a omega/forcellone anteriore e un'estetica che sembra uscire dalla saga cinematografica di Ridley Scott e Hans Geiger... Alien, appunto, come conferma il suo disegnatore Adrian Morton, gi&agrave; penna della ultime MV Agusta. Quest'ultima creatura estrema, oltre ad un uso sapiente e innovativo di carbonio e magnesio, &egrave; la prima Vyrus con motore V2 derivato dalla Panigale 1299.&nbsp; In questo periodo, parlare di malattie infettive &egrave; pericoloso, ma nel lontano 2001 il fondatore dell'azienda parlava della sua creazione come di un virus che intaccasse il mondo delle due ruote con caratteristiche uniche, cambiando radicalmente il modo di pensare la motocicletta. Finora non si &egrave; mai smentito e ogni nuova creazione lascia tutti a bocca aperta. La passione viscerale di Ascanio &egrave; una malattia contagiosa, l'unica di cui veramente vorremmo sentire parlare in futuro. Moto Guzzi, una storia lunga cento anni        

La riminese Vyrus &egrave; una casa costruttrice artigianale dalle particolarit&agrave; uniche, tanto esclusive quanto tecnologiche e bizzarre. Da 20 anni stupisce con progetti esclusivi, realizzati in una piccola officina come si faceva un tempo

L'esotica Vyrus: breve storia di una eccellenza italiana estrema

Tutte le moto realizzate dall&#39;atelier riminese, in attivit&agrave; dal 2001 e autore di alcune delle moto pi&ugrave; estreme e oltraggiose degli ultimi anni, tutte rigorosamente dotate di telaio a omega e forcellone anteriore

Vyrus, le moto |FOTO

Estrema, anticonformista, talmente sofisticata che s&igrave;, &egrave; bene dirlo, questa non &egrave; certo una moto per palati qualunque. La &ldquo;bottega&rdquo; Vyrus sforna un&rsquo;altra incredibile creatura, di quelle che a guardarle ti viene subito da dire: cose dell&rsquo;altro mondo. Alyen, appunto! Un mezzo alieno, che non sfigurerebbe in una saga extra-terrestre; e chiss&agrave;, forse &egrave; proprio pensando a nuovi mondi motociclistici, che la geniale matita di Adrian Morton ha dato vita al bozzetto da cui &egrave; nata questa novit&agrave;, al cui interno batte un cuore Desmo.  FUORISERIE  E proprio con il geniale design che ne abbiamo voluto parlare, per farci raccontare come &egrave; nata la Vyrus Alyen, quali sono gli elementi che caratterizzano la silhouette, da dove arrivano gli spunti per questa fuoriserie delle moto:&nbsp;coraggiosa, provocatoria, ed allo stesso tempo incredibilmente affascinanate.    Cliccate &quot;Play&quot; sul video in apertura e... fateci sapere cosa ne pensate sulla nostra pagina FB!  &nbsp; 

Parla Adrian Morton, il designer della nuova creatura della factory riminese: &quot;Una moto senza compromessi. Perch&egrave; Alien? La parte anteriore ricorda gli alieni che vediamo nei film&quot;

La controversa Vyrus Alyen: la parola a chi l&#39;ha disegnata

Estrema, anticonformista, talmente sofisticata che s&igrave;, &egrave; bene dirlo, questa non &egrave; certo una moto per palati qualunque. La &ldquo;bottega&rdquo; Vyrus sforna un&rsquo;altra incredibile creatura, di quelle che a guardarle ti viene subito da dire: cose dell&rsquo;altro mondo. Alyen, appunto! Un mezzo alieno, che non sfigurerebbe in una saga extra-terrestre; e chiss&agrave;, forse &egrave; proprio pensando a nuovi mondi motociclistici, che la geniale matita di Adrian Morton ha dato vita al bozzetto da cui &egrave; nata questa novit&agrave;, al cui interno batte un cuore desmodromico.&nbsp;  CAVALLI TUONANTI  Il motore, infatti appositamernte realizzato da Ducati per la Vyrus in 20 unit&agrave;, &egrave; il&nbsp; Superquadro della Panigale 1299, capace di 205 CV di potenza massima e omologato euro 5. Il tutto ingabbiato in un telaio a doppia omega, punto di raccordo tra il forcellone anteriore - sublime esercizio ingegneristico, capace di tenere separate la funzione ammortizzante e quella sterzante -&nbsp; e il monobraccio (un&rsquo;articolata &ldquo;struttura&rdquo; realizzata interamente in magnesio). Il &ldquo;corpo&rdquo; della moto, con funzione portante, in carbonio, &egrave; stato sviluppato come una sorta di involucro che integra i serbatoi nelle due pance laterali e il radiatore nella parte centrale superiore.  TECNOLOGIA EVOLUTISSIMA  Il particolare sistema di sterzo HWSS (Hydraulic Wired Steering System) sviluppato da Vyrus prevede due cavi in acciaio legati alle estremit&agrave; del manubrio e collegati rispettivamente ai lati della ruota, sigillati in una speciale guaina con all&rsquo;interno un fluido viscoso a base di nano particelle, il cui funzionamento, simile a quello di un pistone idraulico, &egrave; in grado di mantenere l&rsquo;assetto assecondando i movimenti della ruota.&nbsp;    DOTAZIONE FANTAMOTOCICLISTICA  La dotazione &egrave; di altissimo livello. Ammortizzatore posteriore Push Rod Twin Pivot Vyrus by &Ouml;hlins, elettronica evoluta che vanta una raffinata piattaforma inerziale; ma ci sono anche il cambio quickshifter, una sella cucita a mano con elementi in carbonio (l&rsquo;altezza &egrave; a 800 mm da terra) e autentiche chicche come la doppia opzione per i freni: un set di dischi Carbonceramici; oppure dischi Brembo T-drive di 320 mm in versione &ldquo;pista bassa&rdquo; derivati dalla SBK, esattamente come la pinza Brembo GP4 RR P4 32/36 CNC Monoblocco. Infine, le ruote Rotobox da 17&rsquo;&rsquo; a 10 razze di soli 5 mm di spessore (dal peso ridottissimo) che calzano gomme Pirelli Diablo Supercorsa nelle misure 120/70 e 200/60.    LA RIVALE  Un mezzo, la Vyrus Alyen, che punta a rubare la scena ad un&rsquo;altra protagonista hypertech presentata di recente, la Bimota Tesi H2 realizzata in collaborazione con Kawasaki, mix esplosivo tra la supersportiva Ninja H2 e la Bimota TESI. Quindi, forcellone con sistema di sterzata integrato nel mozzo, telaio con struttura ad omega in piastre di alluminio e un potente 4 cilindri in linea sovralimentato con compressore centrifugo di 998 cc, da far tremare l&rsquo;asfalto; ma anche sospensioni elettroniche Ohlins, alette aerodinamiche e pinze Brembo, senza contare le tantissime componenti in fibra di carbonio che impreziosiscono il progetto.  Che sfida! 

Design e contenuti tecnici senza compromessi: la nuova moto della bottega di Ascanio Rodorigo che sfida le convenzioni... e la Bimota Tesi H2

Nuova Vyrus Alyen: motociclismo extraterrestre

Design e contenuti tecnici senza compromessi: la nuova moto della bottega di Ascanio Rodorigo che sfida le convenzioni

Nuova Vyrus Alyen | LE FOTO

Completamente made in Italy, assolutamente efficiente, Gesteticamente appagante: &egrave; il nuovo scarico di Zard per la Vyrus con il prestante Testastretta Le Officine Zard hanno realizzato un nuovo scarico creato per l&rsquo;esclusivissiva e sportiva Vyrus 987 C3 4V equipaggiata con il Testastretta di Ducati. Grazie all&rsquo;esperienza maturata nel mondo delle competizione il sistema ideato da Zard pu&ograve; vantare prestazioni di alto livello unite ad un sound accattivante.  I peculiari collettori in acciaio hanno una configurazione 2-1-2, ovvero partono dalle due testate del bicilindrico Ducati e si uniscono in una sezione per poi dividersi nuovamente per uscire in due silenziatori separati assicurando cos&igrave; un ruggito caratteristico e un&rsquo;incremento di potenza.  Un design semplice e curato in ogni dettaglio che non disturba le linee della moto ma che garantisce un prezioso colpo d&rsquo;occhio. Anche le componenti sono di altissima qualit&agrave; e regalano allo scarico leggerezza e resistenza: i silenziatori sono realizzati in titanio con fondello in fibra di carbonio.  Giulia Cassinelli  

La Vyrus 987 C3 4V ancora pi&ugrave; preziosa con lo scarico by Zard

Zard si dedica alla Vyrus con un nuovo scarico 2-1-2

Vyrus d&agrave; la possibilit&agrave; di trasformare la propria Ducati in una moto unica e speciale come quelle che nascono nell'atelier di Ascanio Rodorigo (l'intervista &egrave; stata pubblicata sul numero di Gennaio di InMoto).  Per scoprire come questo sia possibile&nbsp;basta compilare il modulo disponibile al seguente link.  Le Vyrus sono moto artigianali che adottano una ciclistica non convenzionale che negli ultimi anni &egrave; stata sviluppata con dedizione anche in circuito.  Motociclette esclusive che coniugano raffinatezza e materiali di altissimo livello assieme alle tecnologie pi&ugrave; all'avanguardia attentamente realizzate a mano nella "bottega" di Cerasolo Ausa.  Vyrus ha ora in listino tre modelli:&nbsp;Vyrus 984 C3 2V (con motore Ducati a due valvole), 987 C3 4v (con&nbsp;motore Ducati Testastretta) e 986 M2 (con motore Honda CBR 600, a 4 cilindri). La Casa romagnola&nbsp;propone inoltre kit personalizzabili ,a seconda delle diverse esigenze,&nbsp;che possono essere montati su differenti basi meccaniche .  Giulia Cassinelli    [gallery ids="17055,17054,17053"]  &nbsp;  &nbsp;

Sono disponibili i kit per trasformare la Ducati in una Vyrus

Ora la vecchia Ducati pu&ograve; diventare una Vyrus

Rodorigo Ascania ci parla di Vyrus: l'atelier dove nascono moto artigianali esclusive che vantano tecnologie innovative

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L'esotica Vyrus: breve storia di una eccellenza italiana estrema

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Vyrus: la filosofia