Come Cambia: MV Agusta Superveloce 1000 Vs. prototipo

Come Cambia: MV Agusta Superveloce 1000 Vs. prototipo

L'abbiamo vista a fine 2022 come prototipo molto vicino alla produzione, e ora arriva in versione di serie, ma con piccole differenze per chi aguzza la vista

15.07.2024 13:04

Possiamo considerarla una motocicletta nel senso stretto del termine, o in questo caso si sconfina nel territorio dell'arte vera e propria? La Superveloce 1000 che è stata presentata da MV Agusta qualche giorno fa è un sogno ad occhi aperti, una moto che unisce linee del passato e del presente in un mix quasi perfetto, con tutti gli stilemi tipici del marchio di Schiranna. 

Già nel 2022, nel periodo di EICMA, MV aveva mostrato il prototipo di questo modello, che dalle forme e dai contenuti tecnici poteva far pensare ad un modello molto vicino alla produzione di serie, e così - in effetti - è stato. La moto che è stata presentata a distanza di un anno e mezzo è praticamente la stessa, con piccole differenze che solo gli habituè della Settimana Enigmistica avranno la possibilità di identificare. Chi non è un appassionato del gioco "trova le differenze", invece, può continuare a leggere l'articolo. 

Riuscite a scovare i dettagli?

Per tutte le caratteristiche tecniche della moto vi rimandiamo all'articolo di presentazione del modello, mentre qui ci concentriamo sull'analisi estetica e tecnica della moto a confronto con il prototipo di fine 2022, scoprendo fin da subito che le carene laterali ora presentano una feritoria di sfogo dell'aria. A differenza del prototipo, quindi, c'è stato bisogno di aprire una finestra per espellere l'aria calda del motore che altrimenti verrebbe indirizzata tutta sulle gambe del pilota. Forse l'estetica pulita del prototipo è più coerente all'armonia, ma anche così non è mica brutta!

Ovviamente, per essere un modello omologato, deve essere dotato di indicatori di direzione e specchietti, per questo compaiono due end-bar che non rovinano lo stile del cupolino, mentre le frecce che spuntano dalle carene - proprio sotto le appendici aerodinamiche - sono un po' un pugno in un occhio. Ma sono dettagli necessari. 

Al posteriore compare, agganciato al forcellone, il gruppo frecce-portatarga che pur essendo discreto rompe un po' la pulizia della linea, come del resto succede a tutte le moto. I fari a LED - sia anteriore che posterire - sono leggermente diversi da quelli del prototipo, anche qui per una questione di omologazioni.

Anche lo scarico cambia, e pur rimanendo identico nelle forme a quello del prototipo, ha finitura diversa e piastre paracalore più ampie. Dove gli occhi non vedono, sotto le carene,  c'è stata la necessità di inserire un sistema di catalizzazione più ampio rispetto alla versione prototipale, in modo da poter essere omologato Euro5+. Inoltre il paraspruzzi davanti alla ruota posteriore si estende un po' di più verso l'asfalto nella versione definitiva, così come la sella che riceve un'imbottitura più confortevole non perfettamente a filo con il codone come sul prototipo.

E voi riuscite a notare altre differenze?

MV Agusta Superveloce 1000: le foto della Serie Oro

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