Moto cinesi, cresce la fiducia su affidabilità e post-vendita

Moto cinesi, cresce la fiducia su affidabilità e post-vendita

La novità che arrivano dall’asia, un tempo snobbate e quasi derise, oggi si fanno largo tra le preferenze dei motociclisti e il merito va anche al grande impegno di aziende nostrane

20.09.2024 11:41

Nuovi scenari, nuovi mondi, nuove realtà della moto. Sono le arrembanti Case asiatiche, cinesi – certo – ma anche la anglo-indiana Royal Enfield, che nel volgere di poche stagioni stanno conquistando consensi e fette di mercato sempre maggiori. Basta spulciare le classifiche di vendita degli ultimi 3-4 anni per rendersene conto. Quasi scontato parlare di Benelli (nome e storia passata tutta italiana, ma luccichii dei fatturati più recenti, con l’ingresso del marchio nella galassia QJ) con il macigno lanciato nello stagno dalle TRK 502 e con il testimone passato ora alle sorellone 702; importante il percorso di Moto Morini con la X-Cape 650 che sta regalando parecchie gioie al marchio di Trivolzio.

Nomi storici di casa nostra a cui si affiancano nomi nuovi per gli appassionati. Parliamo di brand come Voge, QJ, Kove, Keeway, Cfmoto, senza dimenticare le sempre più apprezzate Royal Enfield. Brand che fino a poco tempo fa raccontavano poco ai più, ma che ora, forti anche di strategie ben dosate e valide proposte, si stanno facendo largo nei numeri e tra le preferenze di vecchi e nuovi motociclisti e nei dati di vendita.

Indice:

  • L’importanza del post-vendita (pag.2)
  • Il lavoro in officina (pag.3)
  • Cosa dicono i clienti (pag.4)

Un’arma a doppio taglio

Numeri, però, che potenzialmente sono da sempre un’arma a doppio taglio: si può puntare a raccogliere nel breve periodo, magari invogliando la clientela semplicemente con prezzi allettanti e qualche “cotillon” piazzato qui e lì, o adottare un approccio più maturo e che tenga ben presente il mercato a cui si va incontro. E quello italiano è uno dei mercati più “tosti” su cui affacciarsi. Mettere da subito i puntini sulle “i” è fondamentale per iniziare con il piede giusto.

Da questo punto di vista la strategia adottata dai nuovi costruttori è stata subito chiara: puntare su un prodotto ben fatto e dal design moderno ad un prezzo “popolare”, certo, ma senza dimenticare poi l’utente finale; puntando quindi sul know-how di realtà nostrane per arrivare più in fretta a incontrare le esigenze dei motociclisti.

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