Le moto a batterie stanno vivendo una crisi importante e al Salone di Milano questo segmento è stato rappresentato con timidezza e incertezza nel futuro
Dire che l'elettrico è in crisi è come scoprire l'acqua calda. Il segmento delle moto a batteria non solo è in declino, ma non è mai partito davvero nonostante numerosi player internazionali abbiano investito parecchie risorse negli scorsi anni. Il 2024 è stato l'anno di conferma del periodo negativo, ed EICMA non poteva che essere lo specchio di una situazione incerta che anche le stesse Case fanno fatica a capire e affrontare.
Parlare di momento incerto non significa dire che il salone fosse privo di elettriche... anzi. Il progetto più interessante e mediaticamente forte è senza dubbio quello di Honda , che ha presentato due concept full-electric EV Fun e EV Urban come immagine di una imminente famiglia di due ruote elettriche che arriverà presto sul mercato.
Le info rilasciate sono poche e gli unici numeri che conosciamo sono riferiti all'autonomia "superiore ai 100 km" e al sistema CCV2 per la ricarica rapida, come quella delle auto. Un po' poco per giudicare, ma dall'azienda dicono che si tratta di veicoli molto vicini alla produzione di serie, e sarà interessante vedere se arriveranno e che tipo di stile e prezzo porteranno con loro.
Discorso un po' più concreto per Royal Enfield che ad EICMA ha portato il nuovo brand elettrico Flying Flea, con il modello S6 che dovrebbe rappresentare il primo di una famiglia di moto 100% elettriche. La Himalayan elettrica presente come prototipo, è stata invece annunciata come semplice display tecnologico senza un destino di serie.
Anche il Gruppo Pierer prova a giocarsi la carta presentando le KTM Freeride E e la sorella gemella Husqvarna Pioneer, fatte per i giovani con 11 kW di potenza
L'altra finestra sul mercato elettrico a due ruote è quella aperta da Zero Motorcycles, che in ottica 2025 cambia radicalmente la sua strategia di mercato passando dalle moto di alta (altissima) gamma all'esatto opposto, ovvero elettriche supereconomiche sotto i 5.000 euro, con un piano futuro di 6 modelli tutti al di sotto dei 10.000 euro.
L'azienda parla di un'apertura alla fascia bassa perchè è lì che si trova la domanda, con i modelli di alto di gamma da oltre 20.000 euro che per il momento sono stati lasciati liberi da aggiornamenti, benchè ancora presenti in listino. È chiaro che l'azienda sia in fase di ristrutturazione perchè la fascia alta di moto elettriche non riesce proprio a sfondare in nessun mercato.
Chi sta provando a sgomitare è Ultraviolette, marchio indiano di moto elettriche che già lo scorso anno ha presentato la sua gamma di modelli in cerca di un importatore interessato alla distribuzione in Europa. La loro presenza nel 2024 con un nuovo concept e la stessa gamma del passato è la conferma che le difficoltà nel trovare qualcuno pronto a investire nel progetto esistono, e la stessa azienda ha confermato che l'avvicinamento all'Europa è stato ridimensionato.
Il prossimo step è entrare nel mercato turco (nel quale c'è già una rete di distribuzione attiva) e solo dopo questo passo, compiere il salto nel più difficile mercato del mondo, quello del Vecchio Continente.
La stagnazione del mercato elettrico ha convinto alcune case a mettere in pausa i loro progetti. Stiamo parlando per esempio di Kymco , che a EICMA ha portato l'ennesima interpretazione del prototipo RevoNex senza mai avvicinarsi alla produzione di serie. I taiwanesi stanno provando dal 2018 (con i primi prototipi SuperNex) a entrare nel mercato dell'elettrico ma pur avendo ormai la tecnologia pronta non fanno il fatidico passo definitivo verso l'ingresso nel listino.
Se guardiamo invece gli stand dei big player, Honda esclusa, non troviamo alcun cenno a progetti elettrici o a lungimiranti visioni di un futuro a batteria. Kawasaki non ha presentato altri modelli sulla piattaforma ibrida e Suzuki ha portato il concept del Burgman a Idrogeno già visto a Tokyo. BMW nonostante la gamma urbana elettrica C non ha portato aggiornamenti e il brand di mobilità elettrica di CFMOTO, Zeeho, non ha debuttato in modo definitivo in europa come è stato promesso lo scorso anno, ma è stato messo in stand-by.
Il settore sembra confuso e non è facile delineare una tendenza precisa. Tutti sembrano molto cauti nel fare comunicazioni altisonanti riguardo l'elettrico e la stessa Honda ha voluto presentare dei concept non ancora pronti alla produzione di serie per tastare il terreno e il feedback dell'utenza. Probabilmente l'anno 2025 sarà capace di dare più risposte e vedremo se EICMA del prossimo anno sarà un anno più concreto e chiaro per quanto riguarda la mobilità a due ruote a batteria.
Una Enduro elettrica omologata anche per la circolazione su strada. Ha 3 ore di autonomia, circa 137 km, e fa della leggerezza uno dei suoi punti di forza.
Guarda la gallery
Link copiato