Stesso nome ma moto completamente diverse! Vediamole una accanto all'altra per capire quali sono le differenze più evidenti
In comune, a parte il nome, solo qualche bullone. Ducati rinnova in maniera pesante la sua crossover media cambiando radicalmente l'ispirazione e l'utilizzo. Dal motore biclindrico Testastretta 11° da 937cc derivato dalle supersportive e montato nella precedente Multistrada, si arriva al nuovo V2 da 890cc unicamente pensato per le nuove declinazioni sportive stradali come la Panigale V2 e la Streetfighter V2 di nuova generazione.
E attorno a questo motore (senza più il desmo) viene costruita una piattaforma condivisa che anche nella Multistrada utilizza lo stesso telaio e molta componentistica in comune con le sorelle "basse", cambiando di fatto i connotati a un modello che pur essendo meno sportivo nell'ispirazione, offre prestazioni maggiori sia per quanto riguarda la potenza del motore (120 CV) che per il peso, che con 200 kg in ordine di marcia abbassa l'ago della bilancia di ben 18 kg.
Ducati Multistrada V2 2025: LE FOTO
Tante novità per la crossover bolognese di media cilindrata pensata per gli amanti del motore bicilindrico. Il modello 2025 migliora in termini di leggerezza, e promette più maneggevolezza e facilità di guida. Ritroviamo la ruota anteriore da 19 pollici ma tutto è stato ridisegnato attorno al nuovo motore bicilindrico V2.
Guarda la galleryMa a parte tutte le nuove chicche tecniche - che potete leggere nell'articolo di presentazione del modello - a stupire gli appassionati è senza dubbio l'estetica, che cambia radicalmente pur rimanendo molto simile al passato nelle proporzioni e nelle caratteristiche identitarie come il becco corto con le prese d'aria a mò di "narici" e la silouette da tipica tourer, che ora risulta più caricata all'anteriore e un po' meno sfuggente nella zona del cupolino.
Posizionamento del mono, forcellone e angolo della forcella sono totalmente diversi, così come cambia il telaio che passa da traliccio a monoscocca, rubando alla vista la bella struttura in acciaio e sostituendola con placche protettive in plastica molto ampie sotto il serbatoio che purtroppo nascondo la meccanica.
Le fiancatine hanno lo stesso andamento "a boomerang" ma nella vista laterale si nota il plexiglass molto più verticale e distante dal manubrio. Nel complesso la linea sinuosa con muso alto e curva a scendere verso la sella della precedente serie è ora sostituita da una meno personale linea di cintura orizzontale che non fa per forza sembrare la moto più moderna, ma di sicuro più equilibrata.
Anche lo schema del cupolino, con i fari più piccoli e sobri della nuova versione, potrebbero non sposare i gusti dei ducatisti più sportivi che hanno da sempre apprezzato l'aggressività del muso della precedente Multistrada. Nel complesso il modello "switcha" da una linea più ondulata e meno regolare nelle proporzioni a una rassicurante silouette da viaggiatrice.
Alla prova su strada le considerazioni sul miglioramento tecnico, ma nel mentre cosa ne pensate dell'estetica? preferite il passato o il futuro del design Ducati?
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