Le innovazioni messe in campo al periodo dalla Casa bolognese, per proseguire la striscia vincente in gara e sui mercati, regalarono una moto bella e all'avanguardia oltre che maggiormente fruibile su strada. Purtroppo non ebbe l'apprezzamento meritato
Completamente diversa da un punto di vista stilistico e costruttivo rispetto alla 998, la nuova 999 è veramente tutta un'altra cosa sotto il profilo dinamico. Finalmente, su strada, sono di gran lunga diminuite le sofferenze cui era costretto il pilota da quella impostazione a 'cuneo', su di una moto rigida, che strappava ad ogni minima variazione dell'acceleratore oltre a richiedere chilometrici spazi per poter eventualmente invertire la marcia.
Tutto questo fa parte del passato, in quanto la nuova bicilindrica bolognese può adattarsi al normale impiego su qualsiasi percorso, gratificando il pilota con quella guida facile è sciolta, fruibile per la maggior parte degli appassionati ai quali in precedenza era richiesta una notevole dose di mestiere. Meno ostica su strada, la 999 non deluderà nemmeno i veri ducatisti nell'uso in pista dove, naturalmente, bisogna riparametrarsi rispetto al comportamento dinamico della cara, vecchia, muscolosa 998. In pista si scopre di avere fra le mani un gran bell'oggetto, con cui lanciarsi nelle curve e divertirsi nei cambi di inclinazione, restando sicuri di centrare automaticamente l'inclinazione e la traiettoria ottimale. L'avantreno risulta debitamente solido (al punto da poterlo maltrattare come si vuole) rispetto alla sensazione di maggiore leggerezza trasmessa dal posteriore tale, in certi casi, da non permettere di spalancare la acceleratore in uscita di curva.
Per risolvere in parte questo comportamento sulla biposto, dove non si può variare la posizione del conducente, siamo riusciti ad ottenere buoni risultati mettendo mano alla taratura delle sospensioni. In termini di sicurezza possiamo testimoniare come la 999 risulti stabile sullo sconnesso ma anche efficace e sicura in frenata, con minime variazioni di assetto, tanta progressione nelle decelerazioni e modulabilità garantita dalla raffinata pompa del freno radiale. Anche il motore è riuscito veramente bene: il Testastretta della 999, si rivela più sostanzioso nella fascia intermedia dell'erogazione.
Rewind, Ducati 999: grande incompresa |FOTO
Nuova tradizione. Nel 2002 Ducati diede un taglio netto con il passato e lo fece in modo coraggioso. Sì, coraggioso: togliere dalle scene un 'totem' come la serie 916/996/998 è qualcosa che toglierebbe il sonno al più navigato dei manager o ingegnere. Ma dopo 10 anni di successi e riconoscimenti, per la moto di Tamburini era arrivato il momento di lasciare il posto a qualcosa di nuovo. (di William Toscani) LEGGI LA PROVA SU InMoto.it
Guarda la galleryIl tutto si traduce nella buona prontezza ogni volta che si spalanca l'acceleratore anche prima dei 3000 giri oltre i quali si irrobustisce per scemare solo al traguardo dei 10.000 giri indicati, con possibilità di spingersi ai 10.500 giri di intervento del limitatore. Nel confronto con la precedente motorizzazione, l'attuale ha guadagnato in potenza massima mentre a fronte della stessa velocità massima (265,3 km/h) abbiamo riscontrato un deciso miglioramento in termini di accelerazione visto che ai 400 m e 1000 m si è passati, rispettivamente, da 10,9 secondi a 10,7 secondi ed a 24,2 a soli 19,9.
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