Era una delle più carismatiche moto del mercato, una streetfighter dallo sguardo intenso che ha risollevato la Casa di Hinckley dal baratro portatandola a quello che è oggi
“La T509 è adatta a percorsi misti, ma può offrire ottime soddisfazioni nell'impiego in pista dove analogamente alla sportivissima sorella Daytona di maggiore cubatura offre impensabili angoli di inclinazione e una guida precisa ed estremamente sicura, se solo si ha la voglia di intervenire sulle molteplici regolazioni delle sospensioni”.
E sul motore: “Si dimostra un vero portento, considerando tutta la birra che possiede, che evidenzia pure una gasante tonalità di scarico borbottante, zoppicante al minimo, un tantino metallica al salire dei giri. Occorre pazientare un poco a freddo perché si regolarizzi nel funzionamento, salvo poi rivelarsi davvero performante".
Rewind, Triumph Speed triple T509 FOTO
Nel 1991 la Triumph ha riniziato ufficialmente la produzione delle prime moto dopo il fallimento del 1983 e il successivo acquisto da parte dell'inglese John Bloor. Le nuove Triumph erano moderne e all'avanguardia nella tecnologia ma esteticamente un po' scialbe, i primi modelli veramente interessanti furono due e vennero presentati nel 1994 in coppia: Daytona Super III e Speed Triple
Guarda la galleryInfine sull'estetica: “Non si corre di certo il rischio di passare inosservati in sella alla T509, che a tutti gli effetti può essere considerata la più autorevole antagonista della Ducati M900, la “madre di tutte le naked”, ma il lavoro svolto dai tecnici inglesi è lodevole, soprattutto dal punto di vista della guida”.
Rewind, Ducati Streetfighter 1098: la "bruciasemafori"
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