Evoluzione della SP-01, la seconda versione della sportiva di Arcore arrivò nel 1990 e come la progenitrice era nella guida in pista che sfoderava le sue doti da vera GP
Indiscutibilmente una moto esasperata a partire dalla posizione in sella: fatta per andare forte, offre nel contesto di dimensioni decisamente contenute una buona abitabilità, tuttavia sempre di taglio sportivo, anche per i piloti di maggiore statura. La sella, dalla ridotta imbottitura, è piuttosto alta da terra e, in congiunzione al manubrio con piano di impugnatura basso e delle pedane alte ed arretrate, origina una posizione di guida molto sportiva, conforme della carrozzeria assolutamente complementare al pilota.
Ovviamente dalla SP-02 non c'è da aspettarsi un gran comfort, anche se la modificata taratura delle sospensioni a migliorato l'assorbimento e la capacità di filtro sullo sconnesso.
Le vibrazioni sono piuttosto contenute, mentre per godere dei servigi del piccolo cupolino è proprio necessario spiaccicarsi sul serbatoio. Che la SP-02 sia fatta soprattutto per andare forte lo dimostra il suo comportamento da purissima racer: nella marcia turistica, infatti, sembra quasi liquida, ma basta impugnare il manubrio con decisione e tenere la manetta spalancata per ottenere. Le vibrazioni sono piuttosto contenute, mentre per godere dei servigi del piccolo cupolino è proprio necessario spiaccicarsi sul serbatoio.
Che la Gilera SP-02 sia fatta soprattutto per andare forte lo dimostra il suo comportamento da purissima racer. Nella marcia turistica, infatti, sembra quasi liquida, ma basta impugnare il manubrio con decisione e tenere la manetta spalancata per ottenere in cambio alta precisione, estremo rigore in traiettoria e pieghe da capogiro: in buona sostanza è molto efficace nell'impiego al limite. Il tutto sempre bene assecondato da una frenata per feeling e spazio di arresto ai vertici della categoria.
Arrivata sul mercato nel 1990 era l'evoluzione della SP-01 e come la progenitrice vantava design soluzioni tecniche degna di una moto da GP. Venne poi rimpiazzata dalla Crono, l'anno successivo. LEGGI TUTTO SU INMOTO.IT
Guarda la galleryIl motore risulta migliorato nella sfrutta abilità della curva di erogazione rispetto alla SP-01, anche se è come per la guida richiede un po' di mestiere per essere sfruttato a fondo. Un po' pigro nella prima fase di erogazione, inizia spingere forte dai 7000 giri con un ulteriore netto impulso sui 9000 giri, cui fa seguito un breve a lungo, limitato ai 10.400-10.500 giri.
Pigra dunque in ripresa, ma apprezzabilmente brillante in accelerazione e, se si è in grado di mantenerla bene in coppia, la SP-02 fornisce la più alta punta velocistica della categoria (1990, ndr) anche se richiede un notevole lancio per raggiungerla. Eccellente il cambio per precisione, mentre nella media la frizione che accusa qualche strappo delle partenze allo sprint.
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