Rewind, Yamaha YZF-R1 04-06: grinta da vendere

Rewind, Yamaha YZF-R1 04-06: grinta da vendere© Archivio InMoto

A metà anni 2000 la sportiva di Iwata subì una prima radicale svolta trasformandosi in un mezzo decisamente efficace in pista. Motore e telaio rivisto, e linee da infarto per la R1 che debuttò in SBK

26.03.2021 17:38

Svolta estrema. Forte dei successi commerciali che ne avevano decretato l’ascesa sull’Olimpo delle maxi sportive più affascinanti di sempre, a metà anni 2000 la YZF-R1, arrivò alla sua terza generazione. Una svolta a quel periodo figlia della decisa accelerata di tutte le Case, in primis Suzuki con la strabordante GSX-R 1000, regina tra la sportive ad alte prestazioni, verso maggiori specializzazione e prestazioni.

NUOVA ERA PER LA R1

La R1, apprezzata sportiva stradale, venne fortemente rivista in virtù di un utilizzo che ora puntava maggiormente verso i cordoli dei circuiti. Non più un "cavallo imbizzarrito", linee suadenti, motore potenziato e telaio che vedeva nuovi cardini tecnici.

Il quattro cilindri in linea 20 valvole vide alzata notevolmente l’asticella delle prestazioni che ora si attestava sui 172 CV dichiarati a 12.500 giri/min contro i 152 CV a 10.500 giri/min della versione precedente. Un aumento notevole ma che costò alla R1 la proverbiale erogazione ai regimi medio bassi, con un andamento “vuoto” fin quasi alla soglia dei 6000 giri/min.

Il telaio mutò filosofia costruttiva, con il motore ora non più elemento stressato della struttura, con rigidezza che aumentò del 200%. Al prezzo di un lieve peggioramento della maneggevolezza, l’efficacia di quel telaio portò la R1 a migliorare le sue doti dinamiche, in special modo in pista.

Quelli furono gli anni del cambio regolamentare in SBK. Non più 750 per la 4 cilindri ma via libera alle 1000 cc. La R1 con in sella Noryuki Haga, nella stagione 2005, centrò il terzo posto in campionato.

Efficace in pista, meno su strada, la R1 cambiò pelle, in nome delle super prestazioni. Un cambio sottolineato da una linea (con protagonista il frontale ed il nuovo scarico sdoppiato sottosella). Nelle due stagioni che precedettero l’arrivo del motore a 16 valvole si vide anche la versione SP dedicata ai circuiti e realizzata in 500 esemplari, contraddistinta da tanti particolari di pregio. Su tutti i cerchi in alluminio forgiati Marchesini, le sospensioni Ohlins oltre ad una frizione con anti-saltellamento. Con la potenza che crebbe di 3 CV portando il dato dichiarato a 175 CV.

Gira pagina per scoprire come ne parlavamo nel corso del nostro test su InMoto del 2004

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