Dopo la F4 che ha fatto innamorare tutti è la roadster dal nome arrogante a incantare le folle. Con lei nasce un'icona delle moto naked e un capitolo importante del motociclismo italiano
Massimo Tamburini è stato un artista delle due ruote, una matita leggera e affilata capace di disegnare linee che sono uscite fuori dalla contemporaneità e che hanno trovato posto nell'eternità. Fra le sue creazioni più riuscite c'è la moto che ha fatto rinascere MV Agusta, la F4 (qui il nostro Rewind), e la sua sorella scarenata Brutale che è la protagonista del nostro Rewind.
La prima Brutale in tiratura limitata Serie Oro è stata presentata come un gioiello prezioso, con particolari davvero ricercati e in materiali pregiati e una linea che ha lasciato tutti di stucco fin dal primo momento. Non era mai successo, prima di lei, che una naked avesse un faro anteriore così particolare e diverso dal classico proiettore tondo, così come la linea di serbatoio, codino e scarichi che sembrava arrivare direttamente dal futuro. Il telaio e il motore 750 erano in comune con la sorella carenata, ma qui tutto il complesso di stile e meccanica assumeva forme e significati diversi, nonchè una fortissima personalità.
Con la Brutale S, invece, la moto venne adattata alla produzione di serie e per questo perdeva tutti i particolari più preziosi in luogo di materiali plastici e finiture più semplici. Niente che potesse comunque scalfire l'estetica riuscitissima di questo modello, che pur senza tutto quel dorato attorno è stata capace di strappare i cuori dal petto degli appassionati, che l'hanno gentilmente riposto nel serbatoio della loro nuova moto preferita.
Commercialmente la Brutale è stata un successo, e continua ad esserlo con il 3 cilindri, come naked sportiva della fascia premium del mercato, benchè quel particolare "vibe" della moto disegnata da Tamburini e del 4 in linea ad alte prestazioni è qualcosa che appartiene solo ed esclusivamente alla prima serie. Noi abbiamo provato la Brutale S nel 2003 e vi riportiamo le impressioni di guida del nostro tester dell'epoca.
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