Indole racing, potente e gasante con quel motore da 15.000 giri. Pesava quasi quanto una media del periodo e non costava poco, ma per prestazioni globali è ancora oggi una moto godibilissima (a patto di trovarne una)
Antesignana. E' di qualche giorno fa la notizia del ritorno di Kawasaki con una 400 sportiva, la nuova Ninja ZX-4R, che in autunno vedremo in vetrina. La Casa di Akashi non è nuova a questa proposte a 4 cilindri per la piazza europea. E i meno giovani di certo la ricorderanno.
Era il 1989 quando debuttò sul mercato la prima ZXR 400, la sportiva Kawasaki dotata di motore 4 cilindri in linea. Un segmento che circa 30 anni fa furoreggiava in Giappone dove, complice le norme che riguardavano le patenti per la guida delle maxi 750-1000, piuttosto severe, le "4 sorelle" del Sol Levante si sfidavano con piccoli bolidi a 4 cilindri da 400 (ma anche 250) cc.
In Italia la Kawasaki ZXR 400 fu l'unica ad essere importata, seppure in piccoli quantitativi, e rappresentò per anni l'alternativa a 4T alle più apprezzate 250 2T: Suzuki RGV Gamma 250 e, in seguito, l'Aprilia RS 250.
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Per controbattere le prestazioni delle guizzanti rivali la Kawasaki ZXR 400, arrivata nel 1989 come "H" e poi aggiornata nel 1991 come versione "L", metteva in campo il meglio della tecnica applicata all'epoca sulle medie e maxi sportive: telaio doppio trave in alluminio, motore 4 cilindri in linea DHOC 16V, con prestazioni (alla ruota) notevoli. I nostri rilevamenti sul modello provato nel 1997, parlano di 58,44 CV a 12.400 giri, una coppia di 3,41 Kgm a 12.200 giri, per una velocità massima di 212 Km/h. Il motore, potente ma ingombrante, chiedeva il suo obolo: la ZXR 400 pesava 182 Kg (in ordine di marcia) il che la allineava al peso di una più potente media. Per fare un riferimento, rimanendo in casa Kawasaki, la ZX-6R del 1997 pesava 185 Kg. A ciò si aggiungeva un prezzo di 16.810.000 Lire (circa 8.600 euro di oggi) che la poneva sopra la nuovissima GSX-R 600 presentata nel 1996 di circa 600.000 lire (circa 320 euro).
Nonostante questi "intoppi" la ZXR 400 rappresentò una degna alternativa per gli amanti della guida sportiva, ma senza avere tra le mani un mezzo eccessivamente impegnativo. Forte di doti ciclistiche e di motore che ancora oggi non sfigurerebbero affatto. A patto di trovarne una ancora a "piede libero". In effetti, dato l'esiguo numero di esemplari importati e venduti all'epoca, molti proprietari di questo piccolo gioiello se ne guardano bene dal disfarsene.
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Per sapere come raccontavamo la Kawasaki ZXR 400 in occasione del nostro test sulle pagine di InMoto del 1997, non vi resta che voltare pagina -->
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