Una bicilindrica che colpì subito per le buone caratteristiche dinamiche e il prezzo contenuto. Tuttora la piccola Kawa ha mantenuto i suoi pregi
Avete fretta di tornare in sella senza investire un patrimonio? Kawasaki ER-6n. È una risposta semplice, scontata quasi come le sue competitor storiche – una su tutte la Suzuki SV650 – e una scelta efficace e sicura. Perché è una moto godibile e piacevole per chiunque, con una facilità di guida commovente e fra i minori costi d’esercizio di una media cilindrata.
Presto detto: una bicilindrica da quasi 200 km orari, sotto i 200 kg, acquistabile anche con 1.500 euro per un esemplare dei più datati, che salgono ma non di molto per la versione più recente con ABS. Dovrebbe bastare questo per attirare l’attenzione e far scattare subito una ricerca fra gli annunci disponibili. Ma c’è molto altro da ricordare. Nella comparativa con la Cagiva Raptor 650 (In Moto n. 11/2005) non era stato possibile rilevare i consumi, ma con l’esperienza si sono riconosciute percorrenze nell’ordine dei 20 km/l in extraurbano e attorno ai 14 km/l in autostrada e in città. “Il manubrio alto permette di controllare ogni situazione manovre comprese, con una facilità sorprendente... La Kawasaki ti mette subito a tuo agio, puoi giocare con il gas senza pericolo di mettertela per cappello... Guidare la ER-6n è un tutt’uno con la mente: si pensa di svoltare e lei svolta, la si può impegnare in pieghe discrete senza che si scomponga. E in città è uno spasso, agile come un gatto”.
KAWASAKI, A OSAKA PRESENTATA LA NUOVA ELIMINATOR
Neppure gravi, e considerando il prezzo andrebbero considerate delle caratteristiche. Il cambio non è perfettamente rapido nelle cambiate ad alto regime. Qualche impuntamento costringe altrimenti a cambiare marcia con più calma, soprattutto per non rischiare di rovinare del tutto un organo costosissimo da riparare. La protezione aerodinamica è inesistente come in tutte le naked, se serve richiede il montaggio di un cupolino. Alti o bassi, quasi tutti gli accessoristi ne hanno sviluppato qualcuno. Ed è una spesa da considerare, insieme a un kit borse o valigie, perché la Kawasaki è talmente versatile, semplice e confortevole che con poco si può trasformarla in una commuter quotidiana e in una divertente turistica per viaggi lunghi e gite fuori città.
La sella è comoda e la postura abbastanza rilassata, i freni sono potenti e non hanno problemi in discesa con bagaglio e passeggero. Il manubrio per alcuni è troppo stretto, o troppo alto, sostituirlo è davvero una spesa limitata. La rifinitura del telaio e degli scarichi è di qualità relativa, in alcuni esemplari è facile vedere qualche traccia di ruggine. I problemi di saldatura in alcuni telai (qualche rottura del supporto motore) delle prime due annate è stata richiamata, e poi la garanzia è stata estesa a vita. Solo le vibrazioni di alcuni esemplari si sono rivelate eccessive, e a volte è meglio valutare qualche esemplare in più cercandone uno meno vibrante.
Le sospensioni sono semplici ma ben tarate. Non usarla tutti i giorni è uno spreco. I pneumatici di primo equipaggiamento non erano il meglio possibile e ovviamente dopo tanti anni, sono stati certamente sostituiti. Bridgestone S21 gli sportivi e i Pirelli AngelGT per avere tanta sincera aderenza facendo qualche km in più sono due scelte collaudate. Per risparmiare, si può ripiegare su una coppia di onestissime Mitas Touring Force. Il resto tenetelo per fare tanti pieni e godervi le vostre giornate in sella.
PREGI - Facilità di guida - Prestazioni equilibrate - Quotazioni usato
DIFETTI - Manovrabilità cambio - Vibrazioni - Rifiniture economiche
Link copiato