Usato, Aprilia Dorsoduro 750: funambolica supermotard

Usato, Aprilia Dorsoduro 750: funambolica supermotard

È una delle moto più divertenti e riuscite che si possano comprare con poco. Perché è difficile spendere meno e mettersi in garage “tanta roba”

Redazione - @InMoto_it

07.06.2023 14:52

La DorsoDuro è una irruente supermotard abbastanza versatile, equilibrata e con 750 cm3 solo un paio di motori sono riusciti a far meglio. È altrettanto vero che Piaggio -Aprilia hanno dovuto riprendere più volte il progetto per i numerosi problemi di gioventù. Difetti che in buona misura sono stati rimediati con campagne di richiamo e interventi in garanzia. Anche qualche extra e chi compra oggi la DorsoDuro rischia di godersela assai meglio del primo proprietario: spende molto meno, le difettosità sono state risolte e la longevità del motore si sta dimostrando molto buona. La sostanza c'è, la DorsoDuro come tanti modelli Aprilia – è una storia già vista - sa durare nel tempo e con le sue qualità dinamiche si mantiene un esempio a lungo. A parte purtroppo i “soliti” scolorimenti delle plastiche e la non perfetta impermeabilità della strumentazione.

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Prestazioni ottimali

Sulle prestazioni invece non c'è davvero niente da dire e da intervenire. Solo da guidare col sorriso sotto la visiera. InMoto nel test comparativo con la Ducati Monster – luglio 2008 – descriveva così la primissima versione DorsoDuro: “Manovrabilità: Aprilia volta in un fazzoletto nelle strade più strette... Concede immediatamente grande feeling e ci si trova tremendamente bene a guidare al limite personale. In città è meglio di uno scooter, fuori uscendo dalle curve sembra cucita addosso. La coppia di Braking optional garantiscono frenate mordaci al limite del cappottamento fin dal primo attacco. Con sospensioni tendenzialmente rigide come si confà ad una sportiva che deve sopportare maltrattamenti da parte del polso destro e in frenata”. Un quadro più positivo è difficile immaginarlo e il motore non era da meno. Anzi, va ribadito una volta di più: il bicilindrico a V di Aprilia è uno dei migliori esempi di sempre. “Con la mappa Sport risponde violentemente ad ogni comando al punto di cogliere impreparati i meno attenti; nell’uso quotidiano e? preferibile la mappa Touring, meno brusca ai bassi... Supera di poco i 200 all’ora ponendosi in scia a concorrenti “maggiorate” come l’Hypermotard 1100 giusto per dirne una a caso”.

Necessariamente sportiva

Descritta così sembra tutto perfetto. Non lo è. La DorsoDuro è una motard stradale, caratterizzata da scelte che non lasciano molto margine ad impieghi molto diversi. L'Aprilia sconsigliava il trasporto del passeggero, omologato sì ma possibile soltanto con l'acquisto delle pedane dedicate (kit opzionale). L'autonomia è limitata dai soli 12 litri del serbatoio. Con mappa Sport e gas spalancato si finisce per cercare un distributore dopo 100 km. E con un'altezza a 870 mm la sella è alta e stretta, si tocca abbastanza bene ma nelle lunghe percorrenze si accusa la mancanza di una seduta più ampia. È il prezzo da pagare per una vera motard sportiva, col suo largo manubrio che trasmette il miglior feeling possibile nonostante una maneggevolezza tanto eccezionale da innescare qualche oscillazione alla massima velocità. Sensibilità che peggiora con pneumatici molto consumati o poco adatti. Comprare una DorsoDuro per poi equipaggiarla con gomme poco sportive non ha senso. Per godersi il suo altissimo potenziale – roba da grattare le saponette in ogni curva – meglio optare per gomme di buon grip e dal profilo che sappia dare stabilità. 

Componente elettronica

Poi se si vuol passeggiare per la montagna o andare semplicemente al lavoro, nella DorsoDuro c'è tutta l'elettronica che serve. Basta togliere la mappa Sport e impostare quella Touring o addirittura quella Rain, e il bicilindrico diventa docile e sfruttabile anche sull'asfalto viscido. Per queste considerazioni e i successivi richiami con numerose mappature per migliorare erogazione e funzionamento del comando gas ride-by-wire, la DorsoDuro non è più una moto per soli esperti. Al punto che i puristi hanno persino criticato l'erogazione diventata troppo “elettrica”, con meno personalità. La miglior versione da metter nel mirino quella dotata di frenata ABS, magari con l'allestimento Factory. Così la DorsoDuro può diventare una spettacolare nave-scuola. Del resto per gli esperti e smanettoni veri, c'è la versione 1200, una vera bomba che si porta a casa con due baiocchi e una brioche.

Equipaggiamento e ciclistica

Dicevamo dei limiti al comfort e al turismo, e se aumentare l'autonomia è impossibile, si può fare molto con la sella, rivolgendosi agli specialisti già segnalati più volte, e la protezione aerodinamica. Parabrezza maggiorato, borse semimorbide possono dare la possibilità di fare una bella vacanza senza sacrificare troppo la cervicale. Ma visto che poi si finisce sempre per cercar due pieghe... non dimenticarsi di due tamponi di protezione al telaio e magari metter nel mirino un'esemplare già dotato degli optional originali Aprilia: scarico Akrapovic omologato e frizione anti-saltellamento APTC, un vero "must to have". Il resto? Soltanto montare un supporto elastico per smartphone al manubrio, iper sfruttare le preziose segnalazioni del navigatore collegato a un interfono dentro il casco, e impostare una bella destinazione alpina cercando di non impennare troppo. Buon divertimento.

Pregi: maneggevolezza eccezionale; quotazioni accessibili; stile attuale;

Difetti: sconsigliato passeggero; comfort; peso elevato;

USATO, YAMAHA XT 600 E: AMICA DI IERI E DI OGGI

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