In seguito all'invasione dell'Ucraina, la Casa statunitense ha bloccato le spedizioni dei suoi modelli nel Paese di Putin: è il primo costruttore di moto a prendere tale decisione
Gli effetti della guerra si ripercuotono con forza anche sul mercato motociclistico. E non solo a livello di rialzo dei prezzi del carburante. Harley-Davidson è infatti diventato il primo grande produttore di moto ad annunciare di aver sospeso le vendite in Russia come conseguenza dell'invasione dell'Ucraina.
In una breve dichiarazione, la Casa di Milwaukee afferma che sta bloccando le spedizioni dei suoi modelli in Russia, rivolgendo un pensiero al popolo ucraino e a tutti coloro colpiti da questa guerra improvvisa e brutale. Non sappiamo comunque quanto questa decisione impatterà nelle finanze del marchio, dato che Harley-Davidson non fornisce cifre di vendita relative al solo mercato russo.
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Tuttavia, è una delle numerose aziende di alto profilo che hanno deciso di voltare le spalle alla Russia dopo lo scoppio della guerra, nonché, come accennato, tra i primii grandi marchi a due ruote a farlo insieme ad Honda, e dopo che altri "colleghi" dal mondo delle auto (come Jaguar, Honda stessa, Land Rover e Rolls-Royce) avevano preso posizione ritirando le proprie attività dal Paese. Anche se non è che gli altri costruttori di moto stiano a guardare: di recente sull'argomento si è espresso Timur Sardarov, CEO di MV Agusta, che non ha di certo usato parole dolci nei confronti di Vladimir Putin.
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