Contrariamente alle previsioni, il Governo è intenzionato a salvaguardare la possibilità di sospendere la polizza assicurativa per i veicoli che non circolano. Il testo di legge proposto sarebbe però molto penalizzante per noi assicurati
Vi ricordate la questione della cancellazione della sospendibilità dell’assicurazione auto e moto? Ne avevamo parlato in questo articolo di commento alla nuova Direttiva europea sull’assicurazione dei veicoli (2118 del 2021). Due anni dopo il pericolo sembrerebbe scampato. La stessa Direttiva comunitaria ha previsto infatti una scappatoia, inserendo questa dicitura (art 5 par 4): “Gli stati membri possono derogare all’articolo 3 – vale a dire all’obbligo assicurativo RCAuto – per quanto concerne i veicoli utilizzati esclusivamente in zone il cui accesso è soggetto a restrizioni, conformemente al diritto nazionale”.
Dunque c’è un appiglio, e il Governo italiano lo ha utilizzato nel testo di recepimento, attualmente in discussione. Un iter non breve però, perché con l’occasione si sono infilate nel testo di legge altre disposizioni, come l’assicurazione obbligatoria per i monopattini elettrici.
Oggi siamo alla fase delle audizioni parlamentari, per raccogliere i pareri degli enti interessati. Ed è proprio di un’audizione che vi diamo conto. Abbiamo ricevuto infatti il testo dell’intervento dell’ANIA, l’Associazione che raggruppa le assicurazioni, in Commissione Finanze.
Ci ha colpito l’intervento dell’ANIA, non lo nascondiamo, perché in molti tratti va a correggere parti del testo proposto dal Governo. Si comincia ad esempio con l’obbligo di assicurazione per i veicoli elettrici leggeri, i monopattini, per i quali l’Associazione delle assicurazioni fa notare che non essendo i veicoli targati, si renderà necessario individuare un nuovo criterio per associare la polizza al veicolo. Per l’ordinamento italiano non è infatti possibile associare l’assicurazione al proprietario o al guidatore.
Venendo invece alla sospendibilità delle polizze, l’ANIA si mostra concorde con l’orientamento del Governo di mantenere tale opzione aperta per le compagnie assicurative che intendono offrirla ai propri clienti. E sottolinea tra l’altro che si tratta di una possibilità offerta già dal 1971, anno di introduzione dell’obbligo assicurativo, e di cui si avvalgono sempre più assicurati. Peccato che se fosse approvato, il testo proposto dal Governo andrebbe a creare condizioni molto più restrittive per gli assicurati.
L’Esecutivo avrebbe previsto infatti di ridurre a 9 mesi il periodo massimo di sospensione di una polizza, che l’ANIA chiede di lasciare agli attuali 12 mesi. E, sempre il Governo, vorrebbe imporre un preavviso di almeno 30 giorni sulla scadenza della sospensione, per poter prorogare ulteriormente il congelamento del contratto assicurativo. L’avvio della sospensione poi, sempre secondo la nuova scrittura, sarebbe subordinato al ricevimento da parte della compagnia assicuratrice del guidatore di una comunicazione-accettazione da parte della Motorizzazione. Una complicazione inutile: perché non mantenere attivo il sistema attuale, con la sospensione che decorre dalla data voluta e indicata dall’assicurato nella richiesta inoltrata proprio alla compagnia assicuratrice? Che poi a sua volta la comunica a una banca dati dalla quale la Motorizzazione preleva l’informazione che pubblica anche sul Portale dell’Automobilista. Più semplice e meno complicazioni burocratiche, no?
Ultima segnalazione per il fatto che fra i soggetti che possono chiedere la sospensione della polizza, a fianco di proprietario e usufruttuario, il Governo avrebbe dimenticato di inserire il contraente. Che a norma di legge può essere persona diversa dal proprietario!
L’ultima parte dell’intervento dell’ANIA è dedicata agli operatori professionali, per i quali non sarebbe più prevista la sospendibilità delle loro polizze, che a volte sono collettive, coprono cioè flotte di veicoli. Si tratterebbe di una scelta che causerebbe un danno economico a molte aziende. Nel documento si sottolinea come al 31 agosto 2023 sarebbero 2,9 milioni i veicoli facenti parti di flotte.
Alla fine di questo articolo rimane una valutazione positiva sul fatto che c’è l’intenzione da parte del Governo di mantenere aperta la possibilità per le compagnie assicuratrici di offrire la sospendibilità delle polizze. Stupisce però il numero e la qualità dei rilievi che l’ANIA ha dovuto fare al testo di legge in discussione. Rilievi volti a evitare un inutile inseverimento delle norme e una forte burocratizzazione delle pratiche. Non ci saremmo aspettati di essere (validamente) difesi proprio dagli assicuratori, con i quali di solito ci si trova su fronti contrapposti!
Ora l’iter prosegue, speriamo in maniera più mirata a creare un quadro di norme snello ed efficace.
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