Nel 2030: più elettrico e -3,8 miliardi di accise. Sarà possibile?

Nel 2030: più elettrico e -3,8 miliardi di accise. Sarà possibile?

Secondo un’analisi del Centro Studi Unem si stima un calo della domanda di carburante di circa 5 milioni

Redazione - @InMoto_it

21.06.2024 ( Aggiornata il 21.06.2024 14:59 )

Secondo quanto emerge da un’analisi svolta dal Centro Studi Unem (Unione energie per la mobilità) nel 2030 si stima un calo della domanda di benzina e gasolio di circa 5 milioni di tonnellate rispetto ad oggi con una conseguente riduzione del gettito fiscale derivante dalle sole accise sui carburanti di 3,8 miliardi di euro.
Un valore che potrebbe superare i 9 miliardi di euro al 2040.

Cosa dice l’analisi

Questo significa, che il 2030 segnerà una crescente domanda di energia elettrica dovuta alla circolazione di oltre 4 milioni di veicoli 100% elettrici. Il conseguente calo fiscale, osserva lo studio, potrebbe essere compensato quadruplicando il costo delle ricariche elettriche rispetto a quello attuale, ma ci sarebbero anche degli effetti non di poco conto sui consumatori.

Sempre secondo l’analisi del Centro Studi Unem, se l'Italia è tra i Paesi dove la penetrazione elettrica appare più lenta rispetto al resto d'Europa, c’è anche un significativo gettito fiscale garantito dalla mobilità. Guardando in generale l’Europa, si trovano diverse situazioni. C’è il caso limite della Norvegia, dove nel primo quadrimestre 2024 la sostituzione del parco veicoli con le elettriche pure è praticamente completa (89,9%).
C’è un buon livello nel nord Europa, ma nel centro Europa la situazione è decisamente indietro, con il 2024 che sta mostrando una flessione delle elettriche.
In questa classifica, l'Italia è in fondo con il 2,8% di quota di vetture elettriche immatricolate fra gennaio e aprile di quest’anno.

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