Le assicurazioni torneranno a scendere, parola di Ivass

Le assicurazioni torneranno a scendere, parola di Ivass

Nella Relazione annuale 2023, il presidente Signorini, ha trattato gli aumenti delle tariffe, dichiarandosi ottimista sulla discesa dei prezzi. Sarà così?

24.06.2024 12:52

Quanto pagate di assicurazione per la vostra moto? Il premio medio in Italia, per moto e ciclomotori, nel 2023 è stato pari a 266 euro, con una crescita del 9,6% rispetto al 2022.

Abbiamo trovato questo dato fra i numeri snocciolati dal presidente dell’Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), Luigi Federico Signorini, nella Relazione Annuale sull’attività svolta dall’Ente. Un documento che tasta il polso al settore assicurativo italiano.

Indice:

  • Premi in crescita, ma la tendenza è all’inversione
  • Attenzione alle false assicurazioni
  • Preventivatore online da migliorare
  • Inapplicata la norma sull’Arbitro assicurativo
  • Un po’ di numeri

Premi in crescita, ma la tendenza è all’inversione

Dopo dieci anni di diminuzioni - dice il Presidente Signorini -, dalla seconda metà del 2022 l’inflazione ha cominciato a spingere verso l’alto i premi della r.c. auto, e si sono affievoliti gli effetti di alcune riforme. Alla fine del 2023 i prezzi delle polizze erano cresciuti del 7,9% rispetto al 2022”. Parla di automobili Signorini, per le moto la crescita, come abbiamo scritto in apertura, è stata più alta.
E prosegue: “La crescita, proseguita nei primi mesi del 2024, sta ora rallentando. A maggio il premio medio è stato di 400 euro. Ci attendiamo che la tendenza al rallentamento prosegua nei prossimi mesi”. Insomma, l’Ivass è ottimista sull’andamento futuro dei prezzi.

In audizione abbiamo suggerito la possibilità di introdurre nuovi strumenti per tornare a comprimere i prezzi, accrescendo la concorrenza e incentivando l’adozione di comportamenti di mitigazione del rischio. Chi sceglie di installare la scatola nera ottiene sconti notevoli dalla propria compagnia; ma si possono creare effetti di lock-in che riteniamo si possano superare attraverso norme che prevedano lo scambio di alcuni dati chiave fra le compagnie”.
In pratica, montando la scatola nera si possono ottenere vantaggi tariffari: non a caso oggi il 18% dei contratti r.c. Auto prevede tale accessorio. Però c’è il rovescio della medaglia che si rischia di rimanere bloccati con la stessa compagnia. Così come c’è il rischio che chi invece cambia compagnia, ne approfitti a fine contratto per assumere comportamenti di guida poco prudenti: meglio allora che alle compagnie sia consentito scambiarsi dati anche su questa parte finale del contratto.

Attenzione alle false assicurazioni

I siti fake sono una piaga, adesso Ivass ne può ordinare direttamente l’oscuramento. Da novembre ne sono stati chiusi 119; altri 96 si sono messi spontaneamente off-line, dopo che l’Ivass aveva inviato richieste di chiarimenti. E prima di novembre nel solo 2023 erano stati segnalati 205 casi, di cui quasi il 90% poi neutralizzato.

Preventivatore online da migliorare

Da marzo dell’anno scorso è pienamente a regime Preventivass (preventivass.it). Negli ultimi dodici mesi il sistema ha risposto a circa 40 milioni di interrogazioni, fornendo circa 85 milioni di preventivi. Il sistema potrebbe funzionare molto bene, tuttavia i prezzi che le compagnie offrono su Preventivass sono generalmente al lordo degli sconti. Insomma, i prezzi effettivamente applicati ai contratti sono spesso significativamente inferiori a quelli esposti su Preventivass dalla stessa compagnia, proprio con riferimento allo stesso cliente. Inoltre, non è possibile formulare sul preventivatore pubblico offerte per le garanzie accessorie, come per esempio furto e incendio, ampiamente diffuse.

Questi due fatti limitano l’efficacia dello strumento in termini di promozione della trasparenza e stimolo della concorrenza, esattamente le finalità per cui esso è stato introdotto. All’Ivass stanno ragionando su come rimuovere gli ostacoli.

Inapplicata la norma sull’Arbitro assicurativo

Sei anni dopo la legge che ha istituito l’Arbitro assicurativo, il Governo e le parti non sono ancora riusciti a definire questa figura, che dovrebbe essere di garanzia per ogni consumatore. Una tutela che negli anni si è rivelata molto utile nei comparti del credito e della finanza. Signorini leggendo la sua Relazione ha ricordato come ora ci sia un nuovo testo in discussione, e ha confidato che possa andare in approvazione in tempi stretti.

Un po’ di numeri

Nel 2023 sono stati assicurati 4,5 milioni di mezzi a due ruote, fra ciclomotori e moto. Il premio medio è stato pari a 266 euro (+9,6%). I sinistri registrati sono stati 146mila, con una frequenza media pari al 3,24%.

Le auto assicurate nello stesso anno sono state 32,9 milioni, con un premio medio pari a 391 euro (+5,8%). I sinistri registrati sono stati 1,8 milioni, con una frequenza media pari al 5,47%.

Dunque le auto hanno una frequenza media dei sinistri più alta di moto, scooter e ciclomotori. Le moto però scontano un costo medio del risarcimento più elevato: 6961 euro contro 4646.

In totale, i sinistri gestiti con il sistema Card, il risarcimento diretto, sono stati l’82%, corrispondenti al 49% degli importi.

Le frodi sventate dall’attività ispettiva delle compagnie assicuratrici sono state 37mila, per un ammontare di 203milioni di euro, il 6% in meno rispetto al 2022,

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