CFMOTO: tre soluzioni per realizzare delle cinture di sicurezza in moto

CFMOTO: tre soluzioni per realizzare delle cinture di sicurezza in moto

L’azienda cinese ha presentato un brevetto proposto in tre differenti varianti: un sistema che “trattiene” il pilota al mezzo

Redazione - @InMoto_it

10.07.2024 ( Aggiornata il 10.07.2024 12:35 )

Cinture di sicurezza e moto? Un’accoppiata che non ha mai convinto nessuno. Anche se CFMOTO sta lavorando per provare a ribaltare questo concetto, come riportato dai colleghi di Cycleworld, depositando un brevetto per un sistema che “trattiene” il pilota alla moto, ma solo in determinate circostanze, permettendo al mezzo di assorbire l'energia degli impatti frontali e impedendo ai motociclisti di essere sbalzati via da urti o brusche frenate.

Tre versioni per un sistema

Il brevetto consiste in una serie di proposte, ovvero la stessa idea ma in diverse varianti. Nella prima troviamo una coppia di barre rigide, sistemate una per lato che attraversano lo spazio tra il serbatoio e la parte posteriore del sedile, utilizzando un semplice meccanismo a molla che le fa aprire con una piccola forza laterale, ma sono invece in grado di resistere a forze verticali importanti, come appunto frenate improvvise.
L’obiettivo principale è uno: tenere fermo e saldo il pilota alla moto. Nonostante si stiano facendo numerosi passi in avanti con sensori e radar, nessuna tecnologia è in grado di tenere il pilota sulla moto. E lo scopo ultimo di tutte le aziende, invece, è proprio questo: evitare che il conducente venga disarcionato. 
Nella seconda versione del sistema studiato da CFMoto troviamo di nuovo delle barre laterali, ma questa volta ruotano dietro il pilota e si uniscono davanti anziché incontrarsi sul serbatoio. Le barre possono ovviamente aprirsi per permettere al pilota di scendere e salite.
Ma c’è anche una terza variante. Una sorta di cintura addominale più tradizionale realizzata in un materiale simile al tessuto con un fermo nella parte anteriore. La parte posteriore della cintura è montata su una piccola asse inserita in una fessura tra i sedili del pilota e del passeggero, utilizzando anche qui un meccanismo a molla per tenerlo in posizione durante gli urti frontali ma consentendogli di rilasciarsi quando viene applicata una forza laterale, in modo che il pilota, con la cintura ancora attaccata attorno alla vita, possa scendere dalla moto.
Il brevetto è stato studiato sulla 1250TR-G, modello che al momento è venduto solo in Cina, ed è difficile fare delle ipotesi su quando, e soprattutto se, vedremo questo sistema.

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