Il mio ferragosto in moto, fra motociclisti “diversi”

Il mio ferragosto in moto, fra motociclisti “diversi”

Un lungo giro in moto in una giornata afosa, per scoprire di incontrare solo certe moto. E se i motociclisti fossero cambiati più di quanto pensiamo noi boomers?

19.08.2024 ( Aggiornata il 19.08.2024 09:51 )

Chi vive nell’Italia Centrale sa che in questi giorni le temperature sono decisamente alte. Al punto da scoraggiare molti di noi dall’uscire. Sfidando il caldo, il 14 agosto ho fatto un lungo giro, circa 350 km.
In realtà, una volta in movimento non ho sofferto granché il caldo, anche se faceva impressione leggere la temperatura del motore, costantemente 7-8 gradi oltre i valori normali della mia moto.

In strada non ho incontrato molti motociclisti, e la cosa mi ha stupito, visto il periodo di vacanza. Davvero il caldo scoraggia tanto chi è appassionato?

In realtà c'erano i "nuovi" motociclisti

Mano a mano che i chilometri scorrevano, ho iniziato però a notare un qualcosa che non mi aspettavo. Ogni tanto qualche moto la incontravo, quasi tutte endurone stradali. BMW GS, guidate spesso da gente in pantaloncini e maglietta, e, soprattutto, Benelli TRK.

Benelli TRK? La moto che tanti motociclisti duri e puri prendono in giro per essere economica e acquistata da chi di moto capirebbe poco?

Ebbene si, in una giornata proibitiva per le temperature, i motociclisti più appassionati che ho trovato erano in larga parte “benellisti”. Quelli che secondo molti usano la moto solo per piccoli tragitti. Ed erano anche vestiti con abbigliamento tecnico, quasi tutti. Anche in questo caso, forse non avranno indossato capi prodotti dalle costosissime marche premium. Ma a questo punto, se così fosse, si tratterebbe di filosofia. Insomma, la scelta “cheap” della moto risponderebbe a una vera e propria scelta di vita, perlomeno in ambito motociclistico.

Un motociclismo diverso

La riflessione che mi è girata in testa, mentre me ne andavo a spasso, è stata che il nostro mondo è cambiato. La fauna motociclistica che ho incontrato in strada rispecchia le statistiche del mercato motociclistico italiano, stradominato dalla TRK ormai da anni, davanti alla BMW GS. Ed è normale che tutte queste persone che comprano moto, siano poi interessate a usarle sul serio.

Non è solo un fenomeno commerciale, ma anche di costume. La moto non deve più necessariamente essere costosa, di categoria premium. E il conto in banca conta poco nella scelta: la realtà è che questi motociclisti cercano qualcosa di differente nel mezzo a due ruote, e non gli importa un fico secco di ostentare un modello costoso. Non cercano uno status symbol.

Le prestazioni sono sicuramente differenti, neanche a dirlo, ma oggi in molti non mirano ad assaporare quel tipo di emozioni. Oggi probabilmente essere motociclisti per quelle persone significa andare a spasso su due ruote, godendo dei paesaggi, dell’aria, degli odori, della libertà. Di quel qualcosa che ti svuota la mente dai pensieri ogni volta che accendi il motore.

Sono disimpegnati, non conoscono la magia del freno dietro quando si arriva lunghi in curva, non chiudono la gomma posteriore né li affascina alzare la ruota anteriore quando scollinano un dosso. Non gliene importa nulla di queste emozioni da smanettoni, e sono motociclisti felici.

Il parere di un (ex) benellista

Facendo gli auguri in un gruppo di amici il giorno di ferragosto, ho riportato questa mia riflessione, ricevendo una simpatica e ironica risposta dall’amico Antonio (Angu nel gruppo), ex possessore di Benelli, oggi alla sua seconda Royal Enfield. Ve la riporto.

Oh ma guarda un po’, si parla ancora una volta di cancheri a 2 ruote, quella categoria di moto considerata sommersa che prepotentemente si sta affermando sulle nostre strade. Vuoi i prezzi bassi da nuove, vuoi che noi millennials non capiamo una mazza di meccanica e non badiamo molto alle sparate sui passi (al contrario dei boomers), vuoi che non interessano gli orpelli elettronici, grazie a queste marche si sta imparando a conoscere la moto. Io sono tra quelli che le predilige, anche per la facilità di guida. Perché preferisco guardarmi attorno quando ci vado. Volendo si possono infrangere i limiti anche con una moto da 25 cavalli. Attualmente guido una Royal Enfield Himalayan Scram 411 da 25 CV e mi piace un casino la semplicità di guida e l’architettura del mono corsa lunga raffreddato ad aria, proprio come le moto di un tempo”.

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