Codice della Strada, Salvini punta a ok per settembre (ma cancella 80km di ciclabili)

Codice della Strada, Salvini punta a ok per settembre (ma cancella 80km di ciclabili)

Il ministro preme per l’approvazione e parla di incidenti e temi caldi, come zone30 e autovelox. Ma non menziona il problema delle bike lane a Milano

Redazione - @InMoto_it

04.09.2024 ( Aggiornata il 04.09.2024 13:36 )

“Da un anno lavoriamo a un nuovo codice della strada, abbiamo coinvolto i Comuni, le Regioni, i produttori di auto, i ciclisti, i familiari delle vittime della strada. Conto che il Parlamento, dopo un ampio dibattito andato avanti quasi 12 mesi, entro settembre approvi in via definitiva il testo che dovrà essere applicato, ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini intervenendo alla presentazione, a Milano, della campagna Onu sulla sicurezza stradale con il sindaco Giuseppe Sala e Jean Todt.

Monopattini, incidenti in aumento

D’altronde sono mesi che il testo pare pronto per essere approvato, eppure da tempo non se ne sente parlare più. Sempre durante la presentazione della campagna Onu sulla sicurezza stradale il ministro ha poi parlato dei dati sugli incidenti che sono “in leggero miglioramento con un -4% di morti, ma siamo a 3039 morti nel 2023, un Comune della provincia di Milano che scompare ogni anno, si tratta di 1322 vittime per le auto, seguite dalle due ruote”. C’è spazio per parlare anche dei monopattini, sui cui il dibattito è sempre piuttosto acceso: anche qui, incidenti in aumento di 400, “un altro mezzo di locomozione per cui ci sarà obbligo di casco, assicurazione perché vanno anche a 40-50 all'ora”.

Zone 30 e autovelox

In questi mesi si è parlato molto anche di Zone 30 e autovelox, “due temi caldi” li ha definiti Salvini, “conto che li stiamo portando ad punto di caduta di buon senso”. Le zone 30 “dove si ravvisa un pericolo assolutamente sì o in zone limitate della città, ma arrivare a superfici di 70, 80% della città a 30 all'ora può comportare un disagio all'operatività”. Come con gli autovelox, "dove si ravvisa la necessità è doveroso installarli ma penso non al centro di Milano, ma alle grandi arterie, perché si eviti di trasformarlo in uno strumento che ha altri obiettivi”.

Le ciclabili di Milano

A proposito di Milano, pare proprio che ben 80 km di ciclabili nel capoluogo lombardo siano a rischio con il nuovo Codice della Strada. Il testo della riforma del Codice elimina, all’articolo 8, in materia di corsie ciclabili, il riferimento alla tracciatura bianca continua o continua (ovvero le bike lane, i percorsi per le bici che molti comuni, Milano compreso, realizzano con una tracciatura sull’asfalto, separate dal resto della carreggiata solo dalla segnaletica orizzontale). Dovrebbe anche essere eliminata la norma che permetteva alle bici di circolare nelle corsie riservate ai mezzi pubblici, un’altra tipologia di percorso ciclabile utilizzata a Milano, come per il recente progetto di via Novara. In sostanza, le bike lane non sono a norma e questo vuol dire rivedere numerosi progetti già approvati. Non resta che attendere, con l’approvazione definitiva del Codice, di capire quali siano gli eventuali interventi da fare: altri tipi di segnaletica, cordoli, sistemi di protezione. Ma c’è anche la possibilità che su alcune strade non sia più consentito circolare in bici. Numeri alla mano, le ciclabili a Milano con corsie tratteggiate sull’asfalto sono circa 80 km, sparse per tutta la città e con alcuni lavori in procinto di concludersi (come nella zona dei Navigli). Un bel problema.

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