Il celebre scooter ha sempre svolto il ruolo di "antagonista" della Vespa negli anni del boom economico, e a distanza di oltre mezzo secolo ancora sono nei listini con le loro versioni moderne. Il my2022 è coerente al suo passato?
Cosa succede quando si prende uno scooter mitico del passato e si cerca di reinterpretarlo in chiave contemporanea adattandolo alle esigenze tecniche, meccaniche e di gradimento di un'utenza moderna? Accade che si perdono alcuni degli elementi più peculiari del carattere di quegli storici modelli del boom economico, come i motori a 2 tempi e il cambio con le marce al manubrio, perciò per mantenere coerenza si deve puntare principalmente su un unico elemento: lo stile. Lambretta e Vespa hanno avuto questo arduo compito, e oggi vi parliamo della prima, perchè è stata appena presentata la X300 Special, versione del tutto nuova e futuristica di un concetto di stile che conosciamo bene.
Prima di tutto dobbiamo prendere in considerazione quali sono gli elementi estetici che rendono una Lambretta degna di portare questo nome. Non era difficile distinguere lo scooter Innocenti dalla Vespa negli anni '60, perchè la forma dei fianchetti, più allungati e rastremati rispetto a quelli panciuti della Vespa, davano alla linea uno sviluppo longitudinale più marcato, così come anche il parafango anteriore dalla forma "a becco", posizionato in modo fisso come estensione dello scudo e non fedele alla sospensione e alla ruota come sull'antagonista Piaggio .
Qui sotto abbiamo la foto di un modello 125 della terza serie, quello che più - secondo noi - si può paragonare con la X300 Special di recentissima presentazione. Uno accanto all'altro, possiamo notare come sulla visuale laterale dello scudo e del frontale, il nuovo design spigoloso e futurista riprenda tutti gli elementi chiave dell'antenata: il "becco" ha una forma molto simile, così come il "naso" che scende dal manubrio al parafango pronunciandosi all'esterno, fino alla piccola griglietta che contiene il clacson.
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