Dove e come sono intervenuti i tecnici giapponesi per dare alla heritage di Iwata quell'inconfondibile sapore racing anni '80? Mettiamole a confronto
Potremmo raccontare una bella storia sulla nascita e crescita delle moto Sport Heritage di Yamaha sviluppate sulla piattaforma CP2 e CP3, perchè da dire ce ne sarebbe parecchio. Questa volta, però, ci concentriamo soprattutto sull'ultima declinazione della serie, la XSR900 GP che rappresenta la prima moto della dinastia "Faster Sons" a richiamare in modo pesante i tempi leggendari delle GP anni '80, con richiami palesi alle vittorie Yamaha di Eddie Lawson e Wayne Rainey.
La sfida in quel di Iwata era semplice, ma non così facile da portare a termine. Convertire in poche mosse la XSR900 standard in una sorta di "race replica" che potesse stuzzicare gli animi dei nostalgici e avvicinare anche qualche motociclista giovane con un gusto vintage che è tornato decisamente di moda negli ultimi anni.
In primis, via il faro a LED rotondo con tanto di staffe e benvenuta a una semicarena tutta spigoli e superfici curve ampie, con un piccolo faro rettangolare che non ruba la scena alla bella tabella portanumero gialla. Questa richiama proprio la moto con cui Eddie Lawson ha vinto il mondiale 500 nel 1984 e '86. La semicarena è stata scelta in favore alla carena completa per alleggerire l'estetica e non discostarla troppo dalla XSR originale (ma la "pancia" è disponibile come optional).
Poi ovviamente i semimanubri e un copricodino monoposto che possano dare una spinta di sportività in più, con la percezione di avere un posteriore più alto (ma è esattamente alla stessa quota della XSR900 standard) e una guida accucciata sull'anteriore. Risultato eccellente, quasi da lode se non fosse per il codino forse troppo poco "da gara", ma c'era da adattare le linee a quella che è la sella originale, con il faro integrato.
La magia che rende questa moto apprezzatissima dagli appassionati di vecchie 2 tempi carenate è senza dubbio la livrea, perchè da sola riesce ad esaltare in modo concreto l'effetto nostalgia. Base bianca con rosso sul cupolino e codino, uno schema grafico del tutto fedele a quello delle 500 GP di Yamaha degli anni '80 e primi '90 con livrea Marlboro. La scelta di verniciare in rosso i cerchi è altrettanto ben studiata, perchè sono proprio simili alla moto di Eddie Lawson. Per finire, il tocco speciale e non scontato è la verniciatura e lucidatura del telaio, a richiamo dell'alluminio dei Deltabox delle moto da corsa Yamaha.
La combinazione di tutti questi elementi rende l'effetto vintage più efficiente che mai, anche perchè la moto nella sostanza è la stessa tre cilindri che non vede alterati i dati tecnici, ciclistici e prestazionali, confermando i 119 CV a 10.000 g/min e 93 Nm a 7.000 g/min.
Il peso? 200 kg o.d.m, contro i 193 della sorella scarenata.
La Yamaha XSR 900 GP è una moto ispirata alle moto da GP degli anni '80 e '90 e presenta un telaio Deltabox. Mostra una mezza carena con colori ispirati alle Marlboro di Eddie Lawson. La moto offre un motore da 890 cc, elettronica avanzata e un telaio rivisto con sospensioni regolabili. Sarà disponibile in due colorazioni a partire da aprile 2024
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