Roberto Saviano e l'ebrezza di un giro in moto: un giorno farò il tester

Roberto Saviano e l'ebrezza di un giro in moto: un giorno farò il tester

Dopo esser riuscito a fare un giro in sella ad una Ducati Scrambler Nightshift, su Facebook ha usato parole al miele per la sua compagna

Redazione - @InMoto_it

22.07.2024 15:19

Roberto Saviano ci ha abituato ad un modo di scrivere che cattura l'attenzione, oltre per i contenuti anche per uno stile che enfatizza e trasmette in pieno quei contenuti. Questa volta, lo scrittore colpisce, non tramite la carta, bensì con un "semplice" post su Facebook in cui racconta le sensazioni che ha provato dopo esser riuscito a fare un giro in moto. Una cosa che potrebbe apparire tanto scontata per alcune realtà, ma così scontata non è e, Saviano, in questo post fa trasparire proprio questo: la bellezza di un'esperienza che ha un grande valore. Per quello che rappresenta per lui e per quello che trasmette a chiunque la fa.

Il post social

Attraverso il suo profilo, Saviano ha pubblicato una foto in cui è in sella ad una Ducati Scrambler Nightshift, che sappiamo monta un motore da 803 cc, capace di erogare 73,1 CV e 65,2 Nm di coppia massima e raggiungere una velocità massima di 195 km/h. Il tutto ad un prezzo di listino di 12.390 euro.

"E così, per qualche ora, ce l’ho fatta. Sono riuscito, tempo fa, a girare in moto. Su un meraviglioso corsiero di metallo intensamente blu, le parole del vecchio Hunter S. Thompson si sono inverate: “il viaggio in moto è il modo più vicino alla libertà pura che un uomo possa sperimentare”. Per chi è dentro il vincolo della chiusura, sotto il freno costante dell’osservazione, questa verità assume una caratteristica assoluta.

La moto è il tentativo di forzare la gravità, di controllare il tempo, di tenersi vicini contemporaneamente meta e percorso.

Un giorno mi trasformerò in recensore di motori; in fondo c’è una qualche prossimità tra le pagine di un libro e stare cavalcioni su una moto. Mezzi di libertà, il libro e la moto, la velocità della fantasia come l’acceleratore, il viaggio costante tra lettere come i chilometri che consumano copertoni, e la meta raggiunta sempre in un equilibrio tra solitudine e liberazione.

Grazie ad Angelo, che ha permesso questo viaggio, e ad Antonio, che mi ha messo nelle condizioni di realizzarlo. Grazie sempre alla pazienza di chi mi scorta qui e oltre confine. Spero di ricavalcare destrieri di ferro, gomma e benzina molto presto". Questa la didascalia che accompagna lo scatto.

QUEL PAZZO VENERDÌ, CHAD MURRAY TORNA NELLE SALE MA, SENZA LA SUA DUCATI?

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