Destinato in un primo momento ai mercati giapponese e statunitense lo scooter a ruote larghe di Yamaha, dopo una prima timida accoglienza, spopolò tra i giovanissimi che lo elessero tra i preferiti all'epoca d'oro per gli scooter 50
Il Booster è un vero e proprio animale da traffico, grazie alle sue doti di maneggevolezza, di leggerezza e di facilità di guida. Tutti lo possono condurre, dal ragazzino gasato che apprezza la notevole ripresa all’adulto distinto che preferisce spostarsi in città agevolmente stando comodo e senza imbrattarsi. L’impostazione di guida è ottimale, la sella molto comoda mantiene a un’altezza tale da consentire di impugnare il manubrio assumendo una posizione naturale. I comandi, tutti al manubrio, sono localizzabili anche a occhi chiusi trasmettendo all’utente quella sicurezza in più nella guida che si dimostra estremamente utile in caso di emergenza. Ottimo il comfort di marcia mantenuto tale dal bassissimo tasso di vibrazioni, dalla limitata rumorosità e dal discreto lavoro svolto dalle sospensioni.
Gli pneumatici di larga sezione, oltre a essere esteticamente gradevoli, permettono all’atto pratico di contare su di una buona stabilità anche quando si affrontano tratti di strada disseminati di buche e attraversati dai binari del filobus, fastidiosissimi ostacoli da superare con i ciclomotori che montano gomme di sezione piccola. La tenuta di strada è superiore alle possibilità offerte dal Booster e anche i freni a tamburo non faticano ad arrestare il leggero e compatto scooter MBK che si dimostra a ogni punto da noi analizzato sempre più sicuro ed equilibrato. È impressionante come si possa costruire un motore monomarcia con una ripresa così brillante. La limitazione della velocità massima, peraltro raggiungibile in poco più di venti metri, a soli 40 km/h, soddisfa pienamente in città, ma tarpa le ali al Booster così come a tutti gli altri scooter della nuova generazione quando si vogliano coprire distanze più lunghe.
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