L'ottavo di litro di Schiranna, quando uscì nel 1987, fu un vero spartiacque tra un prima e un dopo nella storia delle 125 varesine. Inaugurò un fortunato filone che lasciò poi il passo nel 1990 alla Mito
Ma la Freccia non rappresenta solo un oggetto di contemplazione! Se al primo impatto affascina, quando la si guida fa innamorare perdutamente. È uno strumento che in mani esperte produce sinfonie, ma che lascia anche tempo a neofiti, senza scoraggiarli, di farsi la dovuta esperienza.
Il brillantissimo motore è prontissimo nel rispondere ai comandi e all’apertura dell’acceleratore e dà un gusto tale in accelerazione che possono dare solo motori di cilindrata più che tripla. L’accelerazione è grintosissima, con bassi regimi rotondi e sostanziosi, e un'entrata in coppia molto netta attorno ai 6.500 giri, accentuata dalla gasante voce dello scarico, che diventa sempre più argentina mano a mano che i giri aumentano. In meno di un chilometro ci si trova proiettati a oltre 145 km/h effettivi, e va sottolineato come tali brillantissime prestazioni siano sempre assecondate da consumi contenuti e da una ciclistica irreprensibile. Anche nel campo dei consumi la Freccia è ai vertici, a dimostrazione dell’omogeneo rendimento del suo motore. Il cambio offre una stupenda manovrabilità e una spaziatura dei rapporti azzeccata, bene assecondato da una frizione dolce, modulabile, progressiva e resistente.
È insomma una vera GP in miniatura la piccola Cagiva, estremamente maneggevole, per cui gratificante anche andando a spasso, ma veramente eccitante se si ha la ventura di trovare un percorso misto stretto dal fondo buono (o magari una puntata in pista) dove sfodera una guida rotonda ed estremamente omogenea, rapida nell’invertire le inclinazioni nelle chicanes, solidissima in appoggio e in grado di raggiungere pieghe incredibili. Estremamente precisa anche alla massima velocità in rettilineo, ha il suo tallone d’Achille nella taratura delle sospensioni che conducono a qualche lieve scompenso sullo sconnesso.
Anche l’impianto frenante non ha un rendimento proporzionato a una sportiva di tale razza. È sicuro e modulabile, ma senza dubbio l’utenza più sportiva preferirebbe una maggior grinta nelle decelerazioni, con conseguenti spazi di arresto più contenuti. Un po’ rigida nella marcia cittadina, la Freccia garantisce comunque un buon comfort di marcia sui percorsi extraurbani per l’omogeneità delle sue reazioni, le ridotte vibrazioni e la felicità di manovra.
Una piccola grande moto sportiva, dunque, dedicata ai sedicenni più esigenti: quelli alla ricerca di una sportiva allo stato dell’arte e che per tanta abbondanza tecnica e prestazionale, passano volentieri sopra a una posizione di guida un po’ sacrificata con la sella dura e alta e un impianto frenante migliorabile.
Con il lancio di questa piccola sportiva Cagiva colpì nel segno. Una 125 dall'estetica originalissima che prima del 1987 mai si era vista.
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