Ha due ruote motrici, ma non ha organi di trasmissione; è un ciclomotore ma ti porta ovunque; non fa rumore ma lo puoi caricare a piacere. Abbiamo provato l'UBCO 2x2, il mulo di domani.
La sella è comoda ma per single e si può sollevare per sfilare il pacco batteria. Dista 81 cm da terra ma la struttura molto stretta e le pedane ben posizionate facilitano il miglior appoggio anche di chi ha le gambe corte. Il 2x2 è piccolo ma non minuscolo e riesce ad accogliere un po' tutte le stazze anche grazie al manubrio largo sempre di derivazione mtb. Di certo però la curiosità maggiore è su come si guida. Lo spunto è buono e se si spalanca da fermi sull'erba o il viscido slitta la ruota... anteriore! Niente panico, tutto è gestibile e ben presto si tramuta in un vero spasso. Nelle svolte si arriva a cercare di proposito il sovrasterzo per chiudere repentinamente la traiettoria con un colpo di manetta. La potenza è quella di un motorino, ma le due ruote motrici consentono davvero di affrontare anche pendenze impegnative: non sarete i primi a conquistare la vetta, ma ci arriverete senza patemi. La trazione è notevole su ogni terreno, ma tanto dipende dagli pneumatici: la versione Adventure monta di serie un tassellato basso mentre la Work (che non è omologata per la circolazione stradale) ha un tassello più marcato ed efficace.
Di questo originale 2x2 ci ha colpito il concetto di base e il livello di progettazione. Ci intriga poi il micro-cosmo di accessori - compresi verricello e motosega - proposti dalla Casa. Ci è piaciuta la leggerezza e la trazione offerta con tale semplicità e il poter cambiare la batteria in fretta. Di contro la velocità di 45 km/h è un po' limitante nei trasferimenti e in alcune situazioni si vorrebbe più grinta dai due motori e un po' più di consistenza dall'impianto frenante. L'unica nota dolente è un listino impegnativo dai 6.500 ai 7.200 euro, giustificabile con la qualità dei materiali e la progettazione, ma che lo pone ben al di sopra di ogni ciclomotore. Ecco che la richiesta appare ben più ragionevole se la confrontiamo con quella di una moto da trial o una e-mtb tecnica, che in fin dei conti sono i suoi reali competitor.
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