Il mercato europeo delle moto a batteria è in forte contrazione nonostante gli incentivi statali e l'Italia è ai primi posti di questa classifica negativa. Cosa sta succedendo?
È difficilissimo fare considerazioni precise su quello che sta succedendo. Le nuove tecnologie - sulle quali moltissime aziende stanno puntando - vivono di fluttuazioni sostanziose a causa dell'influenza degli incentivi statali sulle vendite e per colpa del settore dei ciclomotori (che praticamente fanno quasi il totale delle immatricolazioni elettriche) che sono di nuovo in contrazione anche per quanto riguarda i mezzi a combustione.
Quello che salta fuori in maniera netta è la confusione che regna nell'utenza, che non va assolutamente di pari passo con il marketing delle aziende che spinge molto sui nuovi prodotti ad impatto zero. Il problema delle moto di questo tipo è risaputo: poca autonomia e troppo peso, mentre quello dei ciclomotori L1 e L3 è più legato a un problema di prezzo elevato e di qualità generale del prodotto, che per certi versi ancora non convince molti utenti.
Abbiamo già parlato della stagnazione dell'elettrico in merito alle moto "grosse" e alle nuove tecnologie che incalzano e che potrebbero potenzialmente mettere in secondo piano il mondo delle EV a due ruote. Questi dati di vendita non sono altro che lo specchio del momento di transizione che l'intero mondo moto sta vivendo, in cerca di una vera alternativa al carburante fossile che sia anche valida e conveniente per l'utente finale, non solo per le aziende che fatturano.
Disponibile da marzo 2020, la nuova sport tourer elettrica si ispira al design aerospaziale di ultima generazione. Dotata di un motore da 110 cavalli, può raggiungere i 200 km/h di velocità massima. Dieci le modalità di guida personalizzate e programmabili.Prezzi a partire da 22mila euro
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