Un’occhiata ai numeri del mercato mondiale di due ruote elettriche fa capire che le vendite sono in forte calo un po’ in tutto il mondo, ma perché?
Il mercato mondiale delle due ruote elettriche è in forte contrazione. In Italia nei primi tre mesi del 2024 il calo è stato del 24,36%. E la tendenza del nostro Paese è meno negativa rispetto al dato globale, che segna un preoccupante -37,3%. Dove le cose vanno (inaspettatamente) veramente male è nella patria dei mezzi elettrici, nel più grande mercato mondiale di tali veicoli, la Cina, dove il calo del primo trimestre del 2024 è stato del 50% (dati presi dal sito MotorCyclesData.com). Inaspettatamente male, perchè per le auto le previsioni degli analisti restano ottimiste.
Alla base di questa crisi ci sono una serie di errori strategici del governo cinese. Dopo una lunga fase di incentivazione degli elettrici, che ha coperto il periodo 2015-2021, sono finite le agevolazioni. Il governo aveva varato gli incentivi senza una vera strategia, con l’unico obiettivo di creare un’industria locale forte che potesse imporre il proprio prodotto sui mercati mondiali. Non era stato considerato che i consumatori, senza agevolazioni sul prezzo, sono tornati a considerare più convenienti i mezzi con motore termico. Aggiungiamo che nelle città cinesi stanno aumentando i divieti per i monopattini, che rappresentavano una fetta importante del mercato delle due ruote a batteria.
Se invece parliamo di Europa, si sta evidenziando il rifiuto di molti utilizzatori a passare all’elettrico. Dopo una prima fase positiva, oggi la propensione all’acquisto di tale tipologia di veicolo è in sensibile calo. C’é poca fiducia, e la netta convinzione che la Commissione Europea e il Parlamento dovranno rimandare i loro ambiziosi obiettivi relativi al 2035. L’errore lo ha fatto chi ha imposto un calendario forzato per il “phase out” del motore termico (su auto e furgoni).
Per l’industria cinese dei mezzi elettrici, in particolare per le due aziende più note, Niu e Yadea , il ridimensionamento é importante. Fa eccezione a questa tendenza globale l’India, dove gli elettrici sono in forte crescita. Ma, anche qui, ci sono delle ragioni “esterne”: il governo ha varato un piano di incentivazione che favorisce esclusivamente le aziende indiane. Così stanno crescendo solo queste, con Bajaj in testa, seguita da TVS Motor.
È la fine dell’elettrico? No, questo tipo di propulsione resta la scelta del futuro. Ha un rendimento largamente superiore a quello dei motori termici, e consente di concentrare in un unico posto la produzione dell’energia necessaria a caricare le batterie, migliorando l’efficienza del processo e controllandone le emissioni inquinanti.
Però, di certo, si dovrà rivedere la strategia e le tempistiche di questo grande cambiamento. Il mondo della moto lo ripete da tempo, si può iniziare dalla tipologia di veicoli che meglio si presta a essere elettrificata. Quella dei mezzi leggeri, destinati al commuting urbano. Per le moto, che si lasci la scelta ai motociclisti.
Nonostante questa analisi negativa, il nostro approccio con questa tecnologia è dunque ancora positivo e ottimista.
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