Una V7 III trasformata in Scrambler attraverso una serie di accessori dedicati: vediamo con quali voti ha superato il nostro test
POSIZIONE DI GUIDA E COMFORT
La posizione di guida, su questo particolare allestimento Scrambler della Guzzi V7 III Stone, è comoda e scanzonata. Busto dritto, manubrio largo, grande manovrabilità e ginocchia non troppo piegate. Un mezzo “facile” da approcciare per piloti di tutte le taglie. Buona anche l’accoglienza per il passeggero. VOTO: 8
PIACERE DI GUIDA E FATTORE EMOZIONALE
Ovviamente qui l’analisi va fatta in relazione al tipo di mezzo e al segmento di appartenenza, senza dimenticare le specifiche di questo particolare allestimento. Una moto dallo stile di guida scanzonato, che invoglia a fare strada e capace di far sentire chi la conduce come in vacanza anche nel classico tragitto casa lavoro. Sui percorsi più tortuosi, agilità e spigliatezza non mancano ma non è certo la moto con cui andare alla ricerca di inutili spigoli. Meglio pennellare le curve con traiettorie rotonde, gustando a pieno il piacere di guida senza tempo che questa Guzzi sa regalare.
Sui tratti più veloci, come autostrade e tangenziali, il comfort è limitato solo dall’ovvia esposizione del busto all’aria, mentre le vibrazioni non arrivano mai ad essere fastidiose. Quando ci si lancia a tutta birra sui lunghi curvoni in appoggio, si perde un po’ di feeling, probabilmente a causa delle particolari coperture scelte per questa versione “kit scrambler”, che mostrano un po’ il fianco. La possibilità di affrontare anche qualche piccolo passaggio in fuoristrada fa aumentare il punteggio. VOTO: 7,8
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