Questa Ducati sarà in grado di emozionare come la sorella a potenza piena? La dinamica ne risentirà? 48 cavalli saranno troppo pochi per divertirsi?
Un nuovo appuntamento dove vogliamo mettere in evidenza pregi e quei difetti di una moto, o di una naked come nel caso della nuova Ducati Monster in versione patente A2, che possono venir fuori solo con l'utilizzo day by day. Sfumature che spesso nelle prove per forza di cose non saltano fuori nelle prime impressioni. #Unasettimanacon stavolta vede protagonista la rinnovata roadster bolognese, che abbiamo guidato in città e su strade extraurbane.
Iniziamola a scoprire oggi proprio nel misto, terreno di caccia ideale di ogni Monster che si rispetti.
Se il taglio di potenza rispetto alla versione standard risulta avvertibile sin dalle prime rotazioni della manetta (-63 cv), è la coppia che invece sembra aver risentito meno della cura di alleggerimento. Soprattutto tra i 3.000 ed i 6.000 giri la buona schiena del Testasteretta di 937 cc permette ripartenze convincenti e incoraggia ad utilizzare anche rapporti lunghi. Peccato solo che all’approssimarsi di quota 6.500 la spinta si interrompa in modo piuttosto repentino (ed artificioso), proprio lì dove la versione standard inizia ad esprimere appieno il suo potenziale.
Dei tre riding mode a disposizione è la mappa Touring, la intermedia, è quella che abbiamo preferito in ogni circostanza.
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