Primo veloce test della nuova piccola "hyper-naked" italiana, una sportiva con tanta grinta, una bella guida ed un design d'autore
Una volta in sella, la Piega 125 si mantiene molto compatta ma incredibilmente abitabile anche da una taglia forte. Il serbatoio è corto e il manubrio abbastanza vicino, ma non così "sotto" come ci aspettavamo. C'è abbastanza spazio per abbassarsi e per indietreggiare anche perché la sella è ospitale nonostante il codino appaia così corto di profilo. È una naked sì, ma il telaio tubolare viene abilmente celato alla vista con una serie di coperture plastiche ben realizzate non solo nella forma. L'impressione generale è dunque di una buona fattura.
L'impostazione è da naked sportiva vera e propria. Quando si avvicina la prima rotonda capiamo perché parlavano addirittura di hyper-naked: il mondo di riferimento è quello. Non si percepisce però un carico eccessivo sui polsi, anzi la posizione è abbastanza naturale e tutto sommato comoda per la tipologia di moto. Già nei primi metri la ciclistica infonde una certa fiducia e confidenza e ti asseconda se vuoi alzare il ritmo. Ci è piaciuta la risposta della forcella, una Upside-Down con steli da ben 40 mm di diametro e 97 mm di escursione: fa sentire subito la moto in mano. Com'era facilmente prevedibile invece il monoammortizzatore posteriore da 120 mm di escursione ci è parso tarato un po' sul rigido in linea con il comportamento agile e sportivo della Piega. Se questo riduce un po' il comfort, va sicuramente a contribuire ad una certa rapidità nella guida più spigliata. La moto risulta molto maneggevole e parte del merito va sicuramente anche al peso abbastanza ridotto di soli 133 kg. La restante parte è dovuta ad un'impostazione che porta il pilota ad essere molto centrale.
Il motore è lo stesso monocilindrico 4 tempi, 4 valvole DOHC della HPS rivisto soprattutto nell'iniezione grazie alla collaborazione con Dell'Orto. Eroga 10,5 kW a 9750 giri e 10,5 Nm a 8000 giri. La grinta c'è, ma per sentirlo cantare e spingere bisogna un po' spremerlo andando a cercare la zona alta del contagiri. A proposito, la strumentazione totalmente digitale a colori è piacevole e ben leggibile, solo posizionata inevitabilmente un po' in basso. Ci è piaciuta anche la risposta del cambio a sei marce e la frizione è davvero morbidissima. Una moto dall'animo sportivo non può che avere anche una frenata sportiva. Davanti troviamo una pinza a quattro pistoncini con attacco radiale e un disco da 300 mm, mentre dietro c'è un disco da 220 mm ed una pinza flottante a singolo pistoncino. Non può ovviamente mancare l'ABS e le ruote sono naturalmente entrambe da 17".
Come ci eravamo immaginati a partire dal Salone di Milano, la nuova proposta di F.B. Mondial è interessante e molto appetibile per il design innanzitutto, per le buone prestazioni, per la guida reattiva e per una fattura che ci è parsa molto buona. Viene proposta in tre abbinamenti cromatici (Factory, Graphite e Magnesio) ad un prezzo di 4.190 euro e il suo arrivo presso la rete di vendita è imminente. Giusto giusto in tempo per la fine della scuola...
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