L’ultima evoluzione della crossover bolognese punta al cuore di tutti quei globetrotters alla ricerca di un mezzo totale, senza compromessi. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, scopriamo con quali voti ha superato il nostro test
Non sempre si traduce in realtà e non sono poi tanti, alla fine, quelli che intraprendono lunghi viaggi su due ruote intorno al mondo, ma la voglia di avventura è un imperativo categorico che presidia ormai da tempo, e con ostinata determinazione, i gangli più profondi della passione motociclistica. Una frenesia collettiva che sta portando le case ad articolare sempre di più la propria gamma crossover, adventure e maxi-enduro, con versioni e allestimenti capaci di intercettare sogni… e togliere il sonno. A vent’anni dalla nascita della prima (e a quel tempo anche sottovalutata) Multistrada, Ducati accende i riflettori sull'ultima evoluzione di questo modello, la V4 Rally, che va ad affiancare in listino V4, V4 S e V4 Pikes Peak. Una moto pensata per gli amanti dei grandi raid, desiderosi di mettere in garage un mezzo upper premium, allestito di tutto punto e senza compromessi. Per testarla a fondo, ci siamo teletrasportati sui fantastici tracciati, asfaltati e non, del sud della Sardegna. Di seguito, un succoso antipasto: l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo. Il test completo, insieme agli approfondimenti e i contenuti esclusivi, li trovate invece sul prossimo numero di In Moto in edicola.
Che la Multi V4 sia riuscita a instillare scampoli di pura bellezza in un segmento crossover/maxi enduro non sempre virtuoso sul fronte dello stile, non è una novità e anche la V4 Rally non fa eccezione. Anzi, l’aria da giramondo, soprattutto con gli accessori giusti “on board” - barre paramotore, faretti, gadget coreografici e avventurosi di vario genere - le giova ulteriormente, senza andare ad intaccare le linee affilate e seducenti che contraddistinguono l’intera famiglia. Persino il nuovo serbatoio dalla capienza importante (30 L) maschera bene i suoi volumi, e le differenze con la V4 “normale” sono evidenti solo quando le due moto sono una di fianco all’altra. Davvero un ottimo lavoro. VOTO: 8,5
La base tecnica su cui poggia questa versione dedicata ai grandi raid è la stessa delle altre Multistrada quadricilindriche. A partire dal V4 Granturismo di 1.158 cc che eroga 170 CV, passando per il telaio monoscocca e la ruota anteriore da 19’’ (Pikes Peak esclusa); fino all'elettronica sofisticatissima (“gestita” da una piattaforma inerziale IMU che ottimizza l’intervento dei sistemi anche in base all’angolo di piega e di beccheggio del veicolo), al cruise control adattivo con tecnologia radar e al blind spot detection.
In questo spazio, quindi, ci concentreremo sulle specifiche novità introdotte su questo modello. E non sono poche. Proprio con riferimento al motore, la prima è il sistema di deattivazione estesa della bancata posteriore: in pratica, durante le soste a motore acceso, o quando si guida a bassi regimi in determinate condizioni, i due cilindri posteriori si disattivano, a tutto vantaggio di consumi, emissioni e comfort termico. All’aumentare della velocità, o sopra una certa richiesta di coppia dalla manopola dell’acceleratore, i cilindri vengono riattivati (circostanza che si avverte solo dal chiaro cambio di sound allo scarico).
Per aumentare l’attitudine alla guida off-road arrivano: un inedito riding mode “Enduro” con power mode dedicato al fuoristrada (potenza limitata a 114 CV, risposta del gas dinamica, traction control poco invasivo, disattivazione dell’anti-wheelie e delll’ABS sulla ruota posteriore, comprese le funzioni cornering); e sospensioni semiattive dall’escursione maggiorata a 200 mm, sia all’anteriore (+30 mm rispetto alla Multistrada V4 S) che al posteriore (+20 mm rispetto alla Multistrada V4 S). La Rally, inoltre, è proposta esclusivamente con i cerchi a raggi tubeless (ridisegnati e alleggeriti), ha pedane più ampie e una strategia di controllo Skyhook DSS EVO più precisa. Tutte le funzionalità sono mostrate sul cruscotto TFT a colori da 6,5”, comprese quelle di navigazione cartografica grazie all’applicazione Ducati Connect.
Tre sono gli allestimenti previsti: Adventure Radar (dotato di funzionalità di Adaptive Cruise Control e Blind Spot Detection), Adventure Travel & Radar (con l’aggiunta di valigie laterali in alluminio, manopole e selle riscaldabili), Full Adventure (con il silenziatore Akrapovic omologato e il parafango anteriore in fibra di carbonio). VOTO: 9,5
Sartoriale. È questo il primo aggettivo che viene in mente al momento di descrivere ergonomia e comfort sulla Rally. E non è una cosa da poco, se si considerano le difficoltà che tanti - soprattutto i meno alti - incontrano nel sentire “propri” certi mezzi; al punto, talvolta, da rinunciarvi. Beh, in Ducati hanno preso la faccenda molto sul serio, con diverse soluzioni interessanti, alcune studiate appositamente per questo modello.
Si parte dalla sella, che in versione standard può essere regolata ad un’altezza di 870/890 mm. Ma non mancano (in optional) anche una seduta più alta (885/905 mm), una più bassa (855/875 mm) e una ultra bassa (825/845 mm); possibilità prevista anche per il passeggero, con una opzione “high seat (+15 mm) e una “low seat (-10 mm). Inoltre, il codino allungato e con attacco valigie arretrato offre maggior spazio per le gambe a chi sta dietro.
Oltre alla già nota funzione Minimum Preload, che consente al pilota di “abbassare” la moto nelle soste e nella marcia a bassa velocità, riducendo al minimo il precarico dell’ammortizzatore, la nuova funzione Easy Lift, apre l’idraulica delle sospensioni quando la chiave è su ON, riducendo lo sforzo necessario per il sollevamento della moto dal cavalletto laterale. E comunque, il cavalletto centrale è offerto di serie.
Per massimizzare il controllo dei comandi a pedale, quello del cambio è regolabile su due posizioni - più alta e più bassa, in base al tipo di percorso da affrontare e allo stivale utilizzato - ed è ulteriormente regolabile (con attrezzi) alla ricerca della “calzata” perfetta. Quello del freno posteriore, invece, può essere ruotato su due posizioni: bassa, “On road”, e alta, “Off-road”. Un’opzione particolarmente apprezzabile che rende super comoda (ed efficace) la gestione del comando in fuoristrada. Insomma, è davvero difficile non sentirsi a proprio agio sulla Rally, grazie anche ad una perfetta triangolazione sella, pedane, manubrio (quest’ultimo bello largo, offre un’eccellente leva), che dona al mezzo un’elevata manovrabilità. Certo, a motore spento ingombri e peso (che in ordine di marcia, si assesta intorno ai 260 chili) rendono tutto più impegnativo; ma non appena in movimento - voilà - si compie la magia.
Sempre in termini di comfort si segnalano il nuovo parabrezza (+40 mm in altezza e +20 mm in larghezza), con una buona protettività anche ad andature sostenute, e i convogliatori dell’aria in zona gambe parzializzabili per poter “godere” del calore sprigionato dal motore nelle stagioni fredde. VOTO: 9
Una moto davvero efficace e centrata, la Multistrada V4. E non è un caso che da due anni primeggi all’Alpen Masters; la nostra comparativa folle, che ad ogni inizio estate ci vede impegnati ad eleggere la regina dei passi alpini insieme ai colleghi tedeschi di Motorrad. Ma qualche dubbio, prima di affrontare questo test in sella alla Rally, aleggiava nell'aria: più pesante, taratura differente delle sospensioni, il serbatoio enorme e tanti altri piccoli particolari facevano temere che qualcosa, in termini di emozionalità, si fosse perso per strada. Spiazzante, poi, la scelta di farcela provare su un percorso di 180 Km - un terzo dei quali da affrontare in off-road e il restante sulle montagne russe tra Chia e Teulada - con moto allestite “pronto viaggio”, come in un vero raid, con tanto di valigie laterali montate, tubi paramotore (non proprio leggeri), faretti e quant’altro.
Che in Ducati siano tutti impazziti? La risposta, probabilmente, la potete già intuire.
Partiamo subito con le sensazioni su asfalto. Nelle manovre da fermo la stazza si fa indubbiamente sentire; pronti via, però - complice anche l’ottima distribuzione di pesi e masse - tutto diventa facile. Sorprendentemente, facile. Tanto da dare l'impressione di guidare un mezzo molto più leggero. La moto è omologata per tre differenti tipi di gomme: Pirelli Scorpion Trail II (OEM), Pirelli Scorpion Rally STR e Pirelli Scorpion Rally; per questa prova, con lunghe tracce in fuoristrada e tratti su asfalto curvosissimi, da pista Hot Wheels, sono state scelte le STR, con una buona resa sia in on che in off.
I primi chilometri con il Riding Mode Touring ricordano all’istante l’estrema trattabilità del V4 Granturismo, uno dei motori più riusciti dell’era motociclistica contemporanea. Il comando del gas “smooth” e il power mode “medium” invitano a pennellare le curve una dietro l’altra, lasciando correre fluida la moto in piega, per poi godersi la bella progressione, mai scorbutica, al momento di aprire il gas in uscita. Switchando in modalità Sport - il piccolo joystick di selezione sul blocchetto sinistro si manovra bene anche con guanti da turismo voluminosi - il carattere della moto cambia radicalmente, e dal pennello si passa al martello. Un martello pneumatico, che picchia duro sull’asfalto, catapultandoti all’istante in tutt'altra dimensione. Quella dell’adrenalina e del coltello tra i denti. E poco importa se hai le valigie montate, o i faretti da giramondo infilati “sotto al muso”, il DNA Ducati si strappa deciso i vestiti touring di dosso e si lancia sui nemici come Ken il Guerriero. La risposta del gas si fa più aggressiva. L’erogazione del V4 gonfia i pettorali come un bodybuilder, mentre la moto si lascia timonare con precisione tra le curve, grazie all’ottima leva offerta dal manubrio. Andando forte, in particolare nei rapidi cambi di direzione, il peso si fa sentire un po’ nei bicipiti - soprattutto nelle staccate più violente, dove l'impianto Brembo fa un gran lavoro - ma l’equilibrio generale e il feeling che sa infondere questa Multi - merito anche della resa eccellente delle sospensioni - permettono di mantenere un ritmo indiavolato, tipico di ben altre cavalcature.
Con la prima traccia in fuoristrada arriva il momento di inserire la modalità di guida Enduro. Presa confidenza con pesi e ingombri, in piedi sulle pedane, ci si sente a proprio agio piuttosto in fretta: posizione del manubrio, rastrematura della sella (che permette alle gambe di “stringere” il serbatoio nonostante le dimensioni generose), pedane ben dimensionate e accorgimenti come quello del pedale del freno ruotabile, fanno davvero la differenza. Un mezzo, la Rally, che soprattutto a pieno carico non nasce certo per l’enduro estremo o le performance in off-road; ma che proprio a pieno carico, stupisce per la capacità di arrampicarsi bene ovunque, su ogni terreno, senza mai mettere in apprensione. Proprio il comportamento che deve avere una giramondo DOC dal carattere inarrestabile. Una menzione d'onore, nell’uso in off, va alla frenata posteriore, che convince per feeling, potenza e modulabilità. VOTO: 8
Non è un mezzo alla portata di tutti i portafogli vista la forbice di prezzo che oscilla tra i 27.490 euro e i 31.940, in base ad allestimento e colorazione. Davvero tanti soldi, nonostante dotazione, qualità costruttiva, cura del dettaglio e fascino del blasone siano fuori discussione. Un piccolo appunto va all’alloggiamento “air cooled” dedicato allo smartphone e alla sua ricarica, che in off-road si riempie totalmente di polvere. OK, nessuno terrebbe il telefono lì nell’affrontare un percorso accidentato, ma con il vano impolverato in quella maniera non ce lo metteresti neanche dopo; e pulirlo, di primo acchito, non pare un'operazione semplice. Di contro, c’è da segnalare l’ottimo range raggiunto dagli intervalli di manutenzione: ogni 60.000 km e Oil Service ogni 15.000 km/24 mesi. VOTO: 7,5
Ducati Multistrada V4 Rally: la gallery del test
Una bolognese inarrestabile, pronta a scatenarsi sulle strade più belle del mondo, asfaltate e non
Guarda la galleryDucati, ultimamente, non sta sbagliando un colpo e ogni nuovo modello che esce dalle sue linee di produzione aggiunge un pezzo di qualità ad un mosaico sempre più vario e prezioso. Tanto, prezioso. Al punto che in pochi, purtroppo, possono arrivare a goderne. Ma se si può spendere, una moto come la V4 Rally può abbattere davvero ogni confine. Persino quelli, irraggiungibili, del regno dei sogni... trasformandoli in realtà. VOTO FINALE: 8,5
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