Test Yamaha Tracer 9 GT+: i voti del #SottoEsame

Test Yamaha Tracer 9 GT+: i voti del #SottoEsame

Una super viaggiatrice, divertente, efficace nella guida sportiva e completa di tutto. Pregi, difetti, caratteristiche e prezzo, scopriamo con quali voti ha superato il nostro test

02.05.2023 10:01

Un semplice “+” dopo la sigla che fa una grande differenza, soprattutto in termini di esperienza d’uso. Le virtù della Yamaha Tracer 9 (in particolare, della versione GT) sono note da tempo, ma quest'ultima evoluzione top di gamma alza ulteriormente l’asticella, per battagliare senza timori reverenziali con le migliori “pronto viaggio” in circolaazione di ogni ordine e grado. Di seguito, l’analisi “voce per voce” nel consueto #SottoEsame, con le prime impressioni di guida e i voti assegnati al design, ai contenuti tecnici, alla resa dinamica e al rapporto qualità/prezzo

Yamaha Tracer 9 GT+: design

Frontale aggressivo, fari a LED sdoppiati (come sulla R1), i richiami alla gamma sportiva di casa sono evidenti, seppur mescolati con elementi imperniati soprattutto sulla funzionalità, come ad esempio il parabrezza dall'ampia superficie che “domina” l’avantreno. Il risultato è una moto  visivamente possente ma non “pesante”, capace di esprimere dinamicità e un equilibrio dei volumi razionale. Pregevole l'abilità dei designers di “camuffare” le apparecchiature di bordo (come il nuovo radar sul "musetto") che non vanno a incidere sulle linee della moto. VOTO: 7

Yamaha Tracer9 GT+: contenuti tecnici e dotazione

Un motore, che è un piccolo gioiello di ingegneria motociclistica. Il tre cilindri di 890 cc, 119 CV di potenza massima e 93 Nm di coppia (lo stesso della sport-naked MT-09) è sicuramente la nota più speziata a bordo. Una spruzzata di peperoncino piccante, perfetta per chiunque intenda una tourer come “strumento” per andare a caccia di percorsi eccitanti in giro per il mondo; e una volta lì, godersi al massimo, quasi come in sella a una sportiva, ogni sequenza adrenalinica di pieghe lungo il percorso. 
Detto questo, già la versione GT "normale" della crossover Yamaha vanta di serie una dotazione completa e sistemi di altissimo livello, che abbiamo descritto qui, nella nostra prova . Solo a titolo esemplificativo: sospensioni elettroniche semi-attive, valigie laterali, cambio quickshifter, manopole riscaldabili, IMU a 6 assi e persino le luci adattive. Qui ci concentreremo, invece, sugli elementi che rendono il pacchetto “+” ancora più completo e performante
La Tracer 9 GT+ è la prima Yamaha dotata di un sistema di controllo adattativo della velocità (ACC) di tipo automobilistico, che offre tutti i vantaggi del cruise control insieme alla possibilità di mantenere automaticamente una distanza fissa dal veicolo che precede (impostabile su 4 valori). Il tutto, grazie a un radar a onde millimetriche, che misura costantemente la distanza dal veicolo che precede, permettendo al sistema di regolare in maniera automatica la velocità di crociera, la decelerazione e l'accelerazione, per adattarsi di volta in volta alle condizioni stradali. L'ACC viene disattivato se si frena o si tira la leva della frizione per più di 1 secondo, o se si ruota la manopola del gas fino al fine corsa; inoltre, dispone di una funzione che impedisce l'aumento di velocità quando la moto è in curva e, se il radar rileva un veicolo che precede, limita anche il livello di accelerazione.
Al debutto sulla crossover giapponese c’è anche il sistema di frenata unificata (UBS) con collegamento radar. Una tecnologia che utilizza i dati del radar e dell'IMU a 6 assi per assistere il guidatore e regolare le forze di frenata, ottimizzando il controllo dell'intero impianto. In primo luogo, quando il Brake Control è attivo, l'assistenza alla frenata interviene se il sistema rileva una potenziale collisione imminente e calcola che l'azione frenante non sia sufficiente a impedirla; in questo caso, aumenta la pressione dei freni per aiutare il mezzo a rallentare. Altre funzioni sono poi la capacità di intervenire sulla frenata anteriore/posteriore regolando la forza d’arresto su entrambe le ruote per una decelerazione più stabile; e l’ausilio nella frenata in curva per impedire lo slittamento delle gomme durante la piega. In altre parole, quando si utilizza solo il freno anteriore, l'unità idraulica applica automaticamente la forza frenante alla ruota posteriore. Il grado di intervento è calcolato utilizzando i dati IMU relativi alle variazioni di accelerazione e all'angolo di inclinazione. Quando si utilizza solo il freno posteriore, a volte, ma non sempre, il sistema applica una forza frenante aggiuntiva sulla ruota anteriore tramite l'unità idraulica, a seconda della pressione sul pedale del freno e dei dati IMU relativi all'assetto della moto. Il sistema di frenata unificata con collegamento radar è collegato alle sospensioni elettroniche e, oltre ad assistere e regolare le forze frenanti anteriori e posteriori, regola anche lo smorzamento di forcella e mono per mantenere assetto neutro e stabilità. 
Concludono la carrellata delle novità a bordo il nuovo display TFT a colori da 7’’ con connettività per lo smartphone di serie e possibilità di navigazione a schermo intero Garmin; e il cambio elettronico bidirezionale di 3° generazione in grado di “interagire” con le logiche di funzionamento del cruise control adattivo. VOTO: 10

Yamaha Tracer 9 GT+: ergonomia e comfort

Per macinare chilometri occorrono elevate doti di comfort ma una vera viaggiatrice deve saper fare di più. Dev’essere in grado di mettere chiunque a proprio agio, dando subito del tu. Un feeling immediato, che passa prima di tutto attraverso manovrabilità e sensazione di controllo totale. Due elementi di cui la Tracer 9 non difetta. Il manubrio largo, la corretta altezza della seduta (per altro regolabile e ben imbottita), il posizionamento delle pedane, tutto contribuisce a rendere questa giapponese facile e immediata. In manovra il raggio di sterzata non è ridottissimo ma la distribuzione dei pesi favorevole e la percezione di poter governare la moto in ogni situazione senza sforzo, la rendono confidente verso piloti di tutte le taglie (e livello di esperienza).
Ridotte le vibrazioni. Buona la protezione aerodinamica offerta dalla carena. Il parabrezza, invece, quando regolato alla massima altezza (operazione semplicissima grazie al pratico meccanismo) genera un po’ di vortici fastidiosi intorno al casco. Un cenno, poi, alla capacità di carico: le valigie laterali di serie riescono a contenere un casco integrale, ma la forma particolare può rendere un po’ difficoltoso lo stivaggio (ad esempio) di zaini con lo schienale più rigido; su una GT di razza come questa, inoltre, sarebbe stata gradita la presenza di un portapacchi di serie. Ad ogni modo, la valutazione rimane alta. VOTO: 8

Yamaha Tracer 9 GT+: piacere di guida

Un’altra voce in cui la Tracer eccelle in pieno è il piacere di guida. Piacere nell'andare a spasso, lasciandola danzare fluida su una statale ondulata; piacere quando scocca l'ora dell’adrenalina e sulla salita al passo non si tira indietro. Una Sport-tourer capace di coniugare i due mondi (sport e tourer) senza scendere a compromessi. Senza deludere le aspettative qualunque sia lo scenario: fare strada o piegare duro. Un concentrato puro di polivalenza motociclistica - la Tracer 9 la usi con gioia anche nel day by day - in cui protagonista è sicuramente il 3 cilindri CP3. Elastico, trattabile, cattivo, ruggente, una sfilza di aggettivi in apparente contraddizione, che raccontano la natura eclettica di un “cuore generoso” dalle mille sfaccettature; con tanta forza già dai bassi, per uscite di curva esplosive, e capace di un allungo pieno e coinvolgente fino al limitatore… e che sound!
La modalità di guida (D-Mode) Street offre già tutto ciò di cui si ha bisogno in termini di erogazione fluida e muscolare. Sport (davvero ben settata e calibrata… riuscitissima) affila gli artigli e regala emozioni: la metti e non la togli più. Poi ci sono l'immancabile Rain e la mappa customizzabile per regolare a piacimento i vari parametri. 
Tanta potenza, quindi, ma anche una precisione chirurgica. A sostenere con autorevolezza ogni intenzione del pilota ci pensa l'eccellente mix di telaio e sospensioni elettroniche. Queste ultime, in particolare, grazie alla capacità di leggere costantemente la situazione e adeguarsi a stile di guida, condizioni e fondo stradale regalano un feeling inesauribile. Quasi impossibile mandarle in crisi! E così, ci si ritrova in un attimo a disegnare traiettorie millimetriche sull’asfalto, con l’incisività di uno scalpello e la leggerezza di una gazzella. Una GT agile e rapida, tra le curve, come poche altre. Ottima la capacità di arresto, con il plus rassicurante del sistema di frenata unificata; preciso e fluido il quickshifter, che non sbaglia un colpo, né in alzata, né in scalata. VOTO: 8,5

Yamaha Tracer9 GT+: rapporto qualità/prezzo

Senza dilungarsi inutilmente, alla luce della qualità dimostrata e del pacchetto messo in campo - che contempla una dotazione al top per quantità e qualit - il prezzo a partire da 16.499 euro la rende una delle più interessanti “top fun traveller” in circolazione. VOTO: 8,5

Yamaha Tracer 9 GT+: la gallery del test

Yamaha Tracer 9 GT+: la gallery del test

Abbiamo testato la versione top di gamma della crossover sport-tourer giapponese sulle strade meravigliose della Sardegna

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Yamaha Tracer 9 GT+: conclusioni

Una splendida viaggiatrice, equipaggiata di tutto punto: cruise control adattivo, brake control, sospensioni elettroniche semi-attive, valigie laterali e persino luci adattive di serie. Senza dimenticare l’inesauribile tricilindrico CP3, mai avaro di sensazioni muscolari (grazie alla bella spinta ai bassi e all’allungo incisivo). Un motore divertente e infaticabile, persino a pieno carico. Ciliegina sulla torta, l’ottima miscela di ergonomia, comfort e ciclistica (con sospensioni impeccabili). Cosa desiderare di più?
VOTO FINALE: 8,4

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