Difficile bollarlo come semplice fenomeno passeggero: l'universo crossover vira sempre più deciso verso il fuoristrada e l'avventura. Aumentano gli appassionati, gli eventi dedicati e i prodotti ad hoc.
Dalla forma alla sostanza. Se da tempo si assiste al proliferare di moto crossover costantemente in cima alle classifiche di vendita – moto dalle sembianze enduristiche ma con un’impronta stradale ancora piuttosto marcata – è evidente come siano in forte aumento richiesta e offerta di opzioni più votate al fuoristrada.
Mezzi che sempre più spesso adottano sospensioni dalla lunga escursione e ruota anteriore di 21’’, marchi di fabbrica delle off-road pure, che però, nei modelli di ultima generazione (diversamente dal passato) riescono a regalare soddisfazioni anche nella guida tra le curve.
Basta andare a leggere nome e cognome di chi ha vinto lo scorso anno l’Alpen Masters, la comparativa che ci vede impegnati a incoronare, tra modelli di diversi segmenti, la regina dei passi alpini: Suzuki V-Strom 800DE (ruota di 21’’, tanta voglia di sollevare polvere ma anche una resa sorprendente tra le spire d’asfalto). Insomma, sono cambiate le enduro. Ora più polivalenti e adatte all’utilizzo su strada nonostante attitudine e scelte tecniche spiccatamente off-road; ed è aumentata la voglia di esplorare e sperimentare nuovi percorsi, perché vivrà pure di equilibri precari e certe volte può essere faticoso, ma il fuoristrada e le sue emozioni, una volta provati, difficilmente poi li abbandoni. Un’evoluzione, però, che si allontana sempre di più dalla logica dei rally e delle competizioni. Le performance rimangono un focus importante, ma il nuovo modo di vivere la passione maxienduro sembra correre veloce in un’altra direzione: i luoghi e la scoperta di destinazioni “fuori rotta”. Non a caso, ormai, quella dell’adventouring – dove la parola avventura abbraccia forte il touring – sta diventando la formula preponderante. Lo dimostrano i sempre più numerosi eventi che nascono ovunque, in Italia e all’estero, e il crescente numero di partecipanti a queste experience in cui si macinano chilometri prevalentemente in off, col desiderio di gustare i tanti luoghi incantati e semisconosciuti che abbiamo intorno.
Un popolo di appassionati che ci ha ispirato la realizzazione della “cover story” del numero 08 del nostro magazine cartaceo, a partire dalla mega-comparativa dedicata alle moto più interessanti sul mercato, passando ai report di alcuni appuntamenti clou a cui abbiamo partecipato di recente e alla voglia di offrire un panorama ampio di questo fenomeno in grande ascesa.
Una crescita esponenziale che, per fortuna, una certa visione demagogica verso l’attività mototuristica in fuoristrada, nonostante l’esasperazione dei vincoli e delle regolamentazioni, non sta arrestando. Anzi, sono sempre di più le amministrazioni “illuminate” che invertono la rotta, puntando ad una fruizione consapevole del territorio senza cedere alla logica ottusa dei divieti. Anche perché, a ben guardare, aprire all’off-road, inteso come esplorazione, scoperta e immersione nella natura, porta giocoforza ad una valorizzazione del territorio e ad affrontare le vere criticità: lo stato dei luoghi e la scarsa manutenzione di sentieri e strade sterrate che versano spesso in totale abbandono. Un uso consentito, attento e costante, porterebbe di certo ad un miglioramento della situazione. Insomma, prima di demonizzare le attività di mototurismo, ci sarebbe altro a cui pensare; e in queste dinamiche di valorizzazione, l’adventouring – sia quando organizzato in eventi sia quando praticato tra amici – può avere un ruolo molto importante.
Ma pian piano ci arriveremo, grazie anche al costante impegno di federazioni, associazioni di categoria e organizzatori di manifestazioni; e di noi motociclisti amanti dell’avventura e del fuoristrada, sempre più consapevoli del fatto che sono poi i comportamenti individuali a fare la differenza. Ad abbattere le barriere. Godiamoci quello che abbiamo intorno, il gusto di abbandonare l’asfalto, ma sempre rispettando i luoghi e chi li condivide con noi.
Insomma, cresce l’adventouring e aumentano gli appassionati. E sono sempre di più i modelli dedicati: fino a qualche anno fa, le moto adatte all’uso polivalente – day by day, viaggi e fuoristrada vero – si contavano sulle dita di una mano; poi il ritorno di Africa Twin e Ténéré, giusto per citare due modelli di grande successo, ha dato il via alle danze e aperto la strada a tante altre proposte ora disponibili sul mercato.
Cosa manca, allora, a rendere perfetto il quadro di questo redivivo amore per il motociclismo fuoristrada?
Ben vengano le maxienduro e le bicilindriche scavezzacollo ma… per favore, ridateci le dual “vecchia maniera”. Moto che nei listini praticamente non esistono più: monocilindriche leggere non specialistiche, di 450-600 cc, semplici, potenti il giusto e con tecnologie attuali. Perché in fuoristrada, con 100 chili di peso in meno tra le gambe ti diverti di più. È fuori di dubbio!
E poi vuoi mettere, cadere, rialzare la moto da solo senza romperti la schiena, e ripartire? Dai, diciamocelo, non ha prezzo!
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