Alpen Masters 2024: BMW F 900 GS vs Ducati DesertX Rally

Alpen Masters 2024: BMW F 900 GS vs Ducati DesertX Rally

Un confronto serratissimo, fino all'ultimo voto, tra due teste di serie di questa edizione. In palio, l'accesso alla finale e la supremazia in una delle categorie più strategiche tra quelle in gara

 

03.09.2024 ( Aggiornata il 03.09.2024 12:12 )

BMW F900 GS vs Ducati DesertX Rally: le sensazioni in sella

Terminate le presentazioni, entriamo nel merito e analizziamo l’esito della sfida. Alla voce “Comfort” le differenze sono minime. Praticamente un ex aequo, se non fosse per la comodità della sella passeggero giudicata un filo migliore sulla Ducati; vantaggio quasi pareggiato dalla bavarese che si rifà sul fronte della rumorosità di marcia. Ma si parla davvero di piccolezze. Nella categoria “Uso”, invece, prevale la DesertX Rally, grazie a maggiore capacità di carico e autonomia (il serbatoio ben più capiente, 21 vs. 14,5 litri, si è fatto sentire). Dove la BMW ha preso il largo, dominando nettamente, è stato alla voce “Motore” in cui ha rosicchiato quel tanto che basta per imporsi sull’avversaria: in particolare, accelerazione, ripresa in seconda marcia con passeggero, erogazione e prontezza.

Al di là dei rilevamenti, va detto che sul campo la Ducati sconta una certa ruvidità di erogazione ai bassi regimi tipica di una moto d’impostazione racing, a cui la BMW oppone un’elasticità e una regolarità davvero notevoli; insomma, un’erogazione ugualmente “muscolare” ma più smooth e gestibile, che in questo specifico ring– l’Alpen Masters e le sue logiche di confronto – è risultata vincente. Con margine inferiore, il parziale favorevole alla GS si ripete anche nel comportamento su strada, grazie a una migliore maneggevolezza nei tornanti stretti e a una frenata piuttosto a punto. Ma la DesertX Rally non rimane a guardare e si prende la rivincita in specifiche come precisione di guida e stabilità in curva, in cui il DNA Ducati emerge prepotente; nonostante l’impostazione schiettamente off-road, la bolognese sorprende su asfalto per feeling ed efficacia. Tutto questo, però, non è sufficiente a superare la fase eliminatoria.

Se ci si allontana per un istante dai risultati che emergono da una sfilza di numeri in colonna (tanto più, quando il distacco finale è così esiguo: 382 a 380 per la BMW), la verità è che entrambe le moto avrebbero meritato la finale. Ma alla fine, è giusto che sia andata così: l’indole più touring e versatile della BMW ha prevalso, come è naturale che sia in una competizione in cui si cerca la moto migliore per macinare passi di montagna. La DesertX Rally, nomen omen, più che scalare vette, punta a domare la sabbia e le piste del Sahara, dove può regalare sensazioni a dir poco selvagge.

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