Abbiamo provato l’ultima evoluzione del re degli scooter a ruote alte sulle strade di Napoli e dintorni. Pregi, difetti, piacere di guida e prezzo. Avrà meritato la lode?
Quando fu svelato per la prima volta, nel lontano 2007, per Honda rappresentò quasi una scommessa, sul cui esito aleggiava persino un pizzico di scetticismo: in quanti avrebbero apprezzato una versione ipervitaminizzata dell’SH, mezzo metropolitano, pratico e “super-easy”, per eccellenza? Cinque generazioni e oltre 190.000 unità vendute dopo (in Europa), non c’è dubbio, la scommessa è stata vinta.
Abbiamo provato, a Napoli e dintorni (splendida la salita sul Vesuvio), l’ultima evoluzione del re dei ruote alte, Honda SH350i. In attesa del test sul prossimo numero di In Moto, ecco intanto le impressioni e i voti per categoria, nel consueto #SottoEsame.
Pochi e mirati, gli interventi, per un effetto “refresh” evidente e ben riuscito. L’SH è sempre lui, inutile sottolinearlo, ma le linee più “muscolari”, il nuovo frontale, e persino il nuovo portapacchi, dal design davvero piacevole, regalano effettivamente qualcosa in più alla vista, donando ulteriore dinamicità e armonia all'insieme. Altre novità sono rappresentate dal silenziatore ridisegnato, dalla luce di posizione sul manubrio, e dal nuovo parafango. Quattro le colorazioni previste, tutte eleganti e sobrie come da tradizione: bianco, nero, grigio e rosso (quest'ultimo, molto bello). Peccato non avere una quinta livrea più “sbarazzina”, ma il giudizio rimane comunque alto. VOTO: 8
Sul fronte dei contenuti tecnici, il piatto forte è senza dubbio il motore, un’unità eSP+ raffreddata a liquido, Euro5, 4 tempi, 4 valvole, da 330 cc (prima erano 279). Ma non è solo la cilindrata a crescere. I cavalli salgono a 29,4, mentre il valore di coppia raggiunge i 32 Nm a 5.250 giri/minuto; in entrambi i casi, l’incremento sul dato dichiarato è del 17%, rispetto alla generazione uscente. Per il nuovo SH350i la Casa di Tokyo dichiara un consumo medio (WMTC mode) di 30 km/l.
Tutti questi risultati sono stati ottenuti grazie a inedite soluzioni progettuali, come il nuovo albero motore, più rigido e leggero, un generale miglioramento della gestione termica, i nuovi condotti di scarico rettilinei (che favoriscono la “respirazione”) e una generale riduzione degli attriti, grazie a soluzioni come il tenditore catena idraulico (più efficiente nel mantenere la tensione) e la pompa di recupero per la coppa dell’olio, usata anche sulle CRF motocross.
Non manca, di serie, il controllo di trazione Honda Selectable Torque Control, che monitora la velocità delle ruote e gestisce la trazione tramite PGM-FI (quindi senza tagli all’accensione).
Altri upgrades hanno riguardato la ciclistica: il telaio è ora un 1 kg più leggero, con diametro tubi e spessori ottimizzati. Una “struttura” che si completa col forcellone in alluminio pressofuso, una forcella telescopica di 35 mm, ammortizzatori regolabili nel precarico e ruote in alluminio pressofuso da 16”.
Nuova anche la strumentazione con cruscotto digitale sdoppiato, per una migliore ripartizione delle info di servizio.
In termini di dotazioni, compresi nel prezzo, ci sono il parabrezza/paramani e l’utilissimo bauletto di tipo Smart Top Box da 35 L, che interagisce per chiusura/apertura con la smart key in dotazione (quest’ultima, tra l’altro, dotata di funzione “Trova il mio Scooter”: un apposito tasto fa lampeggiare le frecce per trovare lo scooter nei parcheggi affollati e/o di sera). Non manca, infine, una presa di ricarica USB-C, mentre una particolarità riguarda gli indicatori di direzione (anteriori e posteriori) dotati di un dispositivo di sicurezza molto interessante: la funzione di segnalazione della frenata di emergenza. Quando il modulatore ABS rileva una frenata intensa e improvvisa, le frecce lampeggiano ad alta frequenza per avvisare i conducenti di altri veicoli di prestare la massima attenzione. VOTO: 8,5
Forse la perfezione non esiste, ma la posizione di guida dell’SH - se si parla di manovrabilità, comfort, ergonomia e “capacità di accoglienza” - ci va davvero vicina. C’è tanto spazio per le ginocchia, e anche quello per i piedi è più che sufficiente. Senza parlare dell'innegabile vantaggio apportato dalla pedana piatta, su cui trasportare una borsa o uno zaino, fissandoli al pratico gancio. Buona anche la protettività, perfetta per “sostenere” in maniera confortevole l’esuberanza di un mezzo, capace di discrete performance anche sul veloce (autostrada e tangenziali). In situazione controllata, in cui è stato possibile dare libero sfogo al comando del gas, si sono toccati senza particolari affaticamenti i 150 Km/h indicati.
Per quanto riguarda il fattore “praticità”, elevato lo spazio di stivaggio per uno scooter a ruote alte, grazie ad una ottimizzazione degli ingombri funzionali, sorprendentemente “giapponese”: nel vano sottosella può essere risposto anche un casco integrale, e non manca un ulteriore, pratico, piccolo vano (con chiusura “automatica”) nella parte posteriore dello scudo (le cui plastiche di fissaggio, però, non sono apparse particolarmente solide). Quando un mezzo raggiunge una così elevata maturità progettuale, c’è poco da aggiungere. VOTO: 8,5
Che lo si conosca da sempre, o che se ne inforchi uno per la prima volta, poco cambia. In sella ad un SH, si ha la percezione lucida di un mezzo costruito tenendo conto del tipico senso di equilibrio dell'essere umano. Si va su due ruote, come se si camminasse sulle proprie gambe. Con la stessa sicurezza. Tutto questo, per dire che determinate doti di immediatezza e naturalezza non sono affatto scontate. Una caratteristica, tra l'altro, comune a tutti gli SH, di qualsiasi cilindrata; ma che si apprezza ancora di più sul big brother SH350i, campione di trattabilità, nonostante le maggiori performance.
Su strada, tutte le promesse vengono mantenute: nel traffico è sveltissimo, agile e stabile come pochi, anche sui fondi non omogenei. Solo la sospensione posteriore, sul pavé più estremo, presenta una risposta un po’ secca (che però è assolutamente in linea con altri mezzi di questa categoria). Scatto al semaforo e ripresa sono sempre convincenti e appaganti. Gli ingombri non eccessivi permettono, poi, di parcheggiarlo ovunque, con estrema facilità.
Con la città alle spalle, autostrade e tangenziali si affrontano in tutto comfort (brava Honda a offrire il parabrezza di serie, tra l’altro molto stabile anche a velocità sostenuta). Se poi si finisce su un bel tratto misto - OK, la moto è un’altra cosa - ma questo 350 ha birra a sufficienza per tirare via dalle curve con insolito brio, ben supportato da una ciclistica sana e precisa, che lavora bene. Le caratteristiche migliori sono sicuramente la scorrevolezza in piega e il feeling, cosicché è abbastanza facile ritrovarsi ad andar forte anche senza rendersene conto. Buona la frenata. VOTO: 8,5
L’esborso richiesto è di 5.690 euro. In cambio si ottengono tanta qualità e un pacchetto di dotazioni piuttosto completo, se si considerano anche il parabrezza/paramani e lo Smart Top Box da 35 L compresi nel prezzo. VOTO: 8
Abbiamo provato l’ultima evoluzione del re degli scooter a ruote alte sulle strade di Napoli e dintorni. Il listino è di 5.690 euro. In cambio, si ottengono tanta qualità e un pacchetto di dotazioni piuttosto completo, che comprende anche il parabrezza/paramani e lo Smart Top Box da 35 L compresi nel prezzo.
Guarda la galleryNella famiglia dei ruote alte targati Honda, è a lui che si deve guardare se si cerca un perfetto commuter a 360°, con un comportamento solido nell'extra-urbano, pur rimanendo micidiale in città. Un mezzo, che di generazione in generazione riesce a ridurre, sempre di più, la distanza dalla perfezione. VOTO FINALE: 8,3
Link copiato