Abbiamo provato la più piccola delle Faster Sons di Casa Yamaha. Pregi, difetti, piacere di guida e prezzo. Avrà meritato la lode?
Condivide, in parte, la stessa base tecnica della naked MT-125 e della carenata R125. La Yamaha XSR125 è la proposta della Casa dei Tre Diapason per i giovanissimi che vogliono esordire nel mondo delle due ruote all’insegna del “modern-classic”; ma che può rappresentare anche un’alternativa stilosa e di carattere per chi, magari possessore della sola patente B, cerca un mezzo diverso dal solito scooter per i propri spostamenti in città. Scopriamo insieme con quali voti ha superato il nostro consueto #SottoEsame.
Moto piccola ma non "da piccoli". Nel senso che dimensioni e proporzioni, molto ben congeniate, rendono credibile questa 125 anche quando a cavalcarla non è esattamente un giovane sedicenne. Insomma, anche gli "over" possono saltare in sella con serenità, senza temere il tipico effetto "toy-bike". Il look è classico, stiloso, di tipo minimalista: faro tondo, manubrio alto e largo, sella tuck and roll, serbatoio, motore in bella vista. Le grafiche sono azzeccate, così come le tre combinazioni cromatiche su base rossa, gialla e nera. Globalmente, una moto bella da vedere, che sa come attirare lo sguardo, grazie a un approccio stilistico che - probabilmente! - potrebbe ispirare anche la prossima generazione XSR700 e XSR900. VOTO: 8
Cuore pulsante è il piccolo ed efficiente monocilindrico da 125 cc a 4 valvole raffreddato a liquido (euro5) che eroga una potenza di 11 kW, il massimo consentito nella categoria con patente A1. A caratterizzarlo è il sistema VVA (Variable ValveActuation) di Yamaha, che concorre ad irrobustire l'erogazione ai regimi medio/bassi, senza andare a scapito di un allungo frizzante (ovviamente, rapportato al fatto che stiamo sempre parlando di una ottavo di litro) lungo l’intera scala del contagiri.
Tra gli elementi tecnici che si evidenziano maggiormente, sono da citare il telaio Deltabox, con due longheroni che corrono in linea retta dalla testa dello sterzo al perno del forcellone, la forcella USD da 37 mm a steli rovesciati, i fari anteriori e posteriori full LED, e la strumentazione LCD circolare. Belli e funzionali i leggeri cerchi in lega a 10 razze, che calzano pneumatici 110/70-17 e 140/70-17. VOTO: 7.5
La posizione di guida è improntata alla massima naturalezza. Geometrie, ergonomia, tutto sembra studiato nel minimo dettaglio per risultare facile e instillare fiducia. La seduta è comoda; confortevole l'imbottitura della sella. Basse e poco arretrate le pedane. Il manubrio, alla giusta distanza, permette di tenere le braccia distese in maniera naturale. In poche parole, la classica moto a cui si da subito del "tu". Una di quelle che non necessitano di apprendistato per entrarci in sintonia. Amici all'istante!
Grazie alle dimensioni ridotte, al peso di 140 chili, e alla facilità di piantare saldamente i piedi a terra, le manovre da fermo sono un gioco da ragazzi. Compatta, ma completa e ben leggibile, la strumentazione (a cui, però, manca l'orologio. Che su una piccola "cittadina" non avrebbe guastato). VOTO: 8.5
Diciamo subito che per essere una entry level, nel senso più pieno del termine, questa ottavo di litro non se la cava male. Il tipico DNA Yamaha - la Casa giapponese non dimentica mai di infilare nelle sue moto una bella miscela di spezie al peperoncino piccante - emerge chiaro dalla vivacità dell'erogazione e dalla resa di una componentistica semplice, ma globalmente sana: le staccate non saranno quelle di una supersportiva e le sospensioni mostrano i tipici limiti del segmento, ma la ciclistica lavora bene, le reazioni della moto sono sempre prevedibili, e la precisione tra le curve non manca. Al resto pensano la spiccatissima agilità e la citata frizzantezza del motore, che anche grazie al cambio, apparso morbido e preciso negli innesti, si lascia tirare il collo volentieri in accelerazione, quando si snocciolano via le marce una dietro l'altra. E a proposito, andando a briglia sciolte, la velocità massima letta sulla strumentazione è stata di 123 km/h. VOTO: 7.5
4.499 euro. Questo l'esborso richiesto per la più piccola delle Faster Sons in listino. Un prezzo che nel complesso risulta abbastanza coerente con l’offerta. Alcuni particolari, però, come i cavi "a vista" (in particolare in zona manubrio), le plastiche dei blocchetti e le leve non regolabili, tolgono qualcosa all'accento premium che questa Yamaha vuole proporre. VOTO: 7
Test Yamaha XSR125: la gallery
Condivide, in parte, la stessa base tecnica della naked MT-125 e della carenata R125. La Yamaha XSR125 è la proposta della Casa dei Tre Diapason per i giovanissimi che vogliono esordire nel mondo delle due ruote all’insegna del “modern-classic”; ma che può rappresentare anche un’alternativa stilosa e di carattere per chi, magari possessore della sola patente B, cerca un mezzo diverso dal solito scooter per i propri spostamenti in città.
Guarda la galleryBella da vedere, modaiola, centrata nella dotazione tecnica e nella resa dinamica. Una moto easy-go che guarda ovviamente ai giovanissimi, ma anche all’utenza urbana di ogni età, grazie alla possibilità di essere guidata con la sola patente B. E quando ci si ritrova su una bella stradina di campagna, nonostante il motore di piccola cubatura riesce ad essere persino gratificante... grazie a quel piglio “fun-bike”, tutto Yamaha, onnipresente, sempre e comunque.
VOTO FINALE: 7,7
Link copiato