Anche Yamaha presenta la sua idea di sportiva stradale, che è già molto competitiva. Pregi, difetti, piacere di guida e prezzo. Avrà meritato la lode?
Back to the future. Potrebbe essere il titolo di quest’ultimo periodo, quantomeno se parliamo di moto presentate. Ci sono grandi nomi che ritornano (Aprilia Tuareg ma non solo), generi di moto che credevamo scomparsi ma che tornano a far sognare i motociclisti di oggi. Sì, parliamo soprattutto delle sportive stradali, che oggi sembrano in cima alla lista dei desideri e che stanno lentamente sostituendo le 600 supersportive, troppo affilate ed estreme per la guida su strada. Niente borse in alluminio o manubrio alto, qui ci si concentra sul puro piacere di guida. A rovinare la festa a Kawasaki Ninja 650, Honda CBR650R e Aprilia RS660 (che abbiamo messo a confronto in questa compartiva) ci prova questa Yamaha R7, che pur rievocando un nome storico, poco o nulla centra con la compianta R7 dei primi anni 2000. È una moto facile, (relativamente) economica e divertente. Ecco come se l’è cavata alla prova del nostro Sottoesame.
Il design delle sportive di Iwata è da sempre molto coerente e ben uniformato, perciò prendere in prestito il design di R6 ed R1 è stata una mossa furba e naturale. Anche la Yamaha R7 infatti si presenta con luci DRL a LED ai lati del frontale, ma con il faro abbagliante/anabbagliante della MT-07 nascosto nel frontale. Piccola e affilata, vista da ferma stuzzica parecchio. VOTO 9
La ricetta di una moto efficace e divertente è sempre la stessa, come la torta della nonna. Poco, pochissimo peso, ciclistica equilibrata, motore pimpante. La Yamaha R7 in effetti ha tutto quello che serve: motore bicilindrico in linea CP2, 689 cc, capace di 73,4 CV a 9.000 giri e 67 Nm, a cui tocca spingere soltanto 188 kg in ordine di marcia (4 in più dell’MT-07). Il telaio è quello della MT-07, in acciaio, opportunamente rivisto nelle rigidezze e abbinato a una forcella KYB di 41 mm a steli rovesciati regolabile, non banale per questo segmento. L'angolo del cannotto di sterzo è di 23,7°, l’'interasse di appena 1.395 mm. Presente anche la frizione antisaltellamento, mentre resta... l'assenza di elettronica, a meno del quickshifter (optional). VOTO 7,5
Parlare di comfort su una sportiva può sembrare un controsenso, ma la Yamaha R7 è una sportiva stradale: deve poter girare su strada senza troppi problemi. In effetti la posizione di guida è piuttosto caricata, e basta guardarla in foto per capirlo: il dislivello tra semimanubri (montati sotto la piastra di sterzo, come le supersportive da pista) e sella non è molto. Forse, fin troppo simile alla sorella R6. Tuttavia è tutto abbastanza compatto, perciò gestire i suoi pochi chili è moto semplice. Il serbatoio scavato, in pista, consente una posizione molto aerodinamica e c’è spazio anche per gli spilungoni. Vibrazioni? Il bicilindrico trasmette pulsazioni a manubri e pedane, senza però eccedere VOTO 6,5
È incredibile quanto la sola posizione di guida (e un’aggiustata a sospensioni e freni, naturalmente) possa cambiare lo spirito di una moto. L’MT-07 è una funambolica naked, sempre pronta a giocare, l’R7 invece ha uno spirito decisamente più sportivo. In che senso? Nel senso che diventa efficace se guidata in maniera pulita, senza sbavature; come una vera sportiva. In strada questo comportamento si traduce in una guida potenzialmente divertente, ma che richiede le giuste condizioni: asfalto buono, curve invitanti, poco traffico. Su strade normali…i polsi soffrono, non c'è altro modo di dirlo. È tra i cordoli però che stupisce. Stupisce soprattutto per la facilità con cui porta a osare, a frenare sempre un po’ più in là, senza mai contorcersi o ribellarsi. Lo fa grazie a un’equilibrio della ciclistica invidiabile. Sempre neutra in ogni fase di guida, stabile ma al tempo stesso agile, permette al pilota di “sentire” sempre il livello di aderenza. Scorre come un fulmine a centro curva, anche grazie a sospensioni che sostengono a dovere. In strada risultano rigide, qui tra i cordoli sono semplicemente perfette. Ecco perché, più che di sportiva stradale, ci sentiamo di definirla una supersportiva entry level. Il motore da parte sua fa quel che può. Non è un mostro agli alti regimi, ma ha un bello spunto in uscita di curva. A domanda secca però rispondiamo sì, ci sarebbe piaciuto avere una quindicina di CV in più agli alti regimi. VOTO 8
Considerata la qualità generale, l’R7 è venduta a un prezzo decisamente interessante: si parte da 8.999 euro, circa 1.000 euro in più della Ninja 650 (la sua rivale più accreditata). Rispetto a quest’ultima però, l’R7 ha un’indole decisamente più sportiva, per via della posizione di guida (più caricata), per la ciclistica più rigorosa e per alcuni accessori come il quickshifter. A voi la scelta. VOTO 8
Yamaha R7, LE FOTO DELLA PROVA
Anche Yamaha presenta la sua idea di sportiva stradale, che è già molto competitiva. Facile, economica, ben fatta e divertente: gli ingredienti per una ricetta vincente. Ecco le foto del test, su strada e in pista ad Almeria.
Guarda la galleryFacile, economica e divertente, la nuova R7 ha tante frecce al suo arco. A un prezzo da hard discount permette infatti di divertirsi, tanto, su strada ma soprattutto in pista. Brava (e coraggiosa) Yamaha quindi a decidere di intraprendere questa strada VOTO FINALE 7,8
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